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venerdì 16 novembre 2018

Quando finisce l'inverno

Per caso questo libro che mi ha preso per uno strano stile, un po' Bukowski e velatamente malinconico. Mi è piaciuto.
Non avevo mai letto nulla di questa scrittrice.
Comunque questo libro mi è entrato dentro la pelle. Lo stavo aspettando o era lui ad aspettare me.
Mi stà aiutando tantissimo con le sue risposte silenziose e accolgo con grazia le sue parole.
Perchè a volte i personaggi ci assomigliano e vivono quello che vivi tu e come specchi ti rimandano una immagine di te che non vuoi vedere.

Due i protagonisti, Claudio e Cecilia, che sono anche le voci narranti. Lui, quarantenne cubano trapiantato a New Ÿork, è impiegato presso una casa editrice e ha una relazione discontinua con una donna matura. Lei, venticinquenne di origine messicana, è stata cresciuta dal padre e dalla nonna e, dopo l’abbandono della madre, si è trasferita a Parigi per studiare. Lui è eccentrico, narciso e maniacale; lei timida e introversa, con una certa inclinazione per tombe e cimiteri...
Eppure il caso li fa incontrare e innamorare l’uno dell’altra. Ma il cuore vero di tutta la vicenda non sta nel nascente legame sentimentale tra i due, ma nelle loro parabole esistenziali: un incrocio di destini, passioni ed equivoci che segnerà per sempre le loro vite.

4 commenti:

  1. Mi pare interessante come lettura. Uno scavo nella vita intima e interiore dei personaggi. Con intima intendo quella che non si rivela facilmente agli altri. A volte nemmeno a se stessi

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  2. qualche elemento di contatto e somiglianza c'è spesso nei personaggi e anche nelle loro vicende. l'interessante per me non è tanto questo, quanto le modalità in cui loro si esprimono e attraverso la forma lo scrittore.
    buon giorno

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