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mercoledì 30 gennaio 2019

Giorno della memoria

27 gennaio... ma ormai si inizia dalla settimana prima... credo di aver visto tutto e di più, tra cui questo film che avevo perso al cinema, quando è uscito.
E' una storia vera, come le tante raccontate negli anni. Ma la scena in cui i soldati tedeschi violentano la bambina ebrea nel ghetto di Varsavia mi ha fatto entrare dentro un buco nero molto profondo... entrare nel dolore che è stato e che è stato umanamente atroce da vivere, così differente dai nostri giorni.

Ho finito le parole... basta vedere i film.

Eppure la guerra non è possibile immaginarla  perchè sono troppe le violenze fisiche e psicologiche che hanno avuto e affrontato e nell'era del prozac e dello xanas non so davvero quanti veramente c'è la farebbero. Eppure  malgrado lo shock credo che si debba continuare a vedere e rivedere quello che è stato, non per non dimenticare, per non rifarlo o assecondarlo.

Ma questo Dio che ha promesso pace e amore quando si deciderà a spazzar via tutta questa merda dal mondo?



lunedì 21 gennaio 2019

Book love

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”
(Francesco Petrarca)

venerdì 18 gennaio 2019

La piccola erboristeria di Montmartre e rai3

Questo libro parla di famiglia, di dolore, di rinascita. Donatella Rizzati regala un romanzo che fa stare bene.
I libri arrivano e curano le nostre ferite che sanguinano, regalandoci risposte e riflessioni.
A me capita spesso e da sempre e sono davvero grata di questa cosa. 
Devo ringraziare questo libro per tante cose, ma soprattutto per avermi fatto venire voglia e curiosità verso i fiori di Bach di cui non ho mai fatto uso e il desiderio di calarmi dentro profumi e odori che possono regalarci momenti di serenità.
Non ho l'abitudine a mettere nella vasca essenze e non credo di aver mai incontrato una naturopata, ma davvero questo libro mi ha fatto entrare dentro un mondo che non conoscevo, soprattutto ad un diverso approccio alla vita, che non conoscevo.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima, si dice, e spesso sono davvero la nostra mappa della salute. Basta saperli leggere.

Mi è piaciuto molto e lo consiglio caldamente, se non fosse anche solo per le ricette che regala all'interno su bagni, candele e tanto altro.



Eppoi una sera per caso su rai 3 vedo un film bellissimo, "Tutto quello che vuoi".


“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore” Italo Calvino 










 






Le belle commedie hanno la peculiarità di essere leggere e al tempo stesso profonde.
Strappano sorrisi e risate, ma con garbo e senza volgarità. Commuovono con delicatezza, con la naturalezza della vita vissuta. Tutto quello che vuoi è tutto questo. Un piccolo grande film che racconta una storia semplice, di quelle che accarezzano il cuore.
Cosa hanno in comune Alessandro, un ventenne coatto e disadattato che passa le giornate tra la play-station e il cazzeggio al bar, e Giorgio Ghelarducci, un anziano poeta, elegante e gentile, affetto da Alzheimer? Cosa avranno mai da dirsi due generazioni tanto diverse e lontane?
Apparentemente nulla.


Questo film mi ha anche ricordato recenti interviste televisive, in cui si evince l'abissale ignoranza dei giovani di oggi, soprattutto quelli che non studiano... e così quando in una scena, parlando di una sistuazione del passato di questo signore anziano, la frase è ..."americani buoni, nazisti cattivi. Sono anni che giochi alla playstation e ancora non ci hai capito un cazzo!!!!"...
Che dire?!!! Meglio sorridere.

mercoledì 9 gennaio 2019

Libri di inizio anno

Per rilassarmi un po' in questo periodo sono entrata dentro alcuni libri che dovevo leggere, e volevo condividerli con voi, che siete anche lettori, come me.

LA SCIARPA RICAMATA

Sia chiaro che dirò meraviglie di questo libro.
Si entra dentro la trama scivolando dentro i secoli e la storia, con un tale realtà e coinvolgimento quasi da sembrare di essere lì e viverlo.
E' la storia e il possesso di una sciarpa che in due storie in due secoli determina il destino delle donne che l'hanno posseduta.
Devo dire che questo libro è anche altro.
Ti insegna a vivere, o meglio ti insegna il destino della morte nella vita e la necessità di soppravvivere ai nostri dolori. Semplicemente stupendo.
Con i nuovi emigranti che adesso continuano a partire ed arrivare, fa un certo effetto leggere di Ellis  Island.

Quando dico che sono i libri a cercare noi, è vero.

Questo libro è arrivato nella mia vita in un momento in cui ho affrontato un lutto difficile. Veronica, morta in 5 giorni per emorragia celebrale. Era praticamente la nipote della compagna di mio padre ed è stato davvero devastante per tutti. Aveva solo 24 anni.

Trama:
Ellis Island, settembre 1911. Dopo aver perso l'uomo che amava, Clara ha scelto di prendersi cura degli emigranti che ogni giorno approdano all'isola, in attesa di ottenere il visto d'ingresso negli Stati Uniti. Un giorno, tra le migliaia di persone, un uomo attirala sua attenzione. Ha la febbre, forse è destinato a morire e non si separa mai da una bellissima sciarpa con un motivo floreale su cui è ricamato un nome: Lily...Manhattan, settembre 2011. Taryn lavora in un negozio di tessuti nell'Upper West Side. Rimasta vedova, è faticosamente riuscita a trovare un nuovo equilibrio e un pò di serenità. Ma non riesce a cancellare il ricordo del giorno in cui le Twin Towers sono crollate, seppellendo suo marito...
il resto lo dovete scoprire da voi.

AL MATTINO STRINGI FORTE I DESIDERI

Delizioso direi ma è anche un libro che mi ha fatto venire voglia di sottolineare frasi mentre leggevo e praticamente non lo faccio da anni..." c'è sempre da aspettare con il papà, perchè litiga con il tempo e allora bisogna aspettare che facciano la pace".... lui si è fatto l'idea che il tempo sia un nemico degli adulti.

Trama:
A Natascha Lusenti, nota voce di Radio2, gli ascoltatori chiedevano da tempo un romanzo. Quel momento è arrivato. Al mattino stringi forte i desideri, il suo esordio in libreria per Garzanti, racconta la storia di tutti noi quando abbiamo bisogno di ripartire da zero, spaventati e felici allo stesso momento. Quando ci dimentichiamo che il bello della vita è nelle piccole cose, nei rapporti umani veri, nei sorrisi e negli occhi di uno sconosciuto.

La protagonista, Emilia, è ferma davanti al grande palazzo. Con lei ha solo poche valigie e i suoi due adorati gatti. Dopo aver perso il lavoro e le redini della sua vita, è lì per ricominciare. Da una nuova casa e da nuovi inquilini da conoscere. Ma l’accoglienza che riceve non è quella che si aspettava. Nessuno sembra badare a lei che si nasconde dietro una frangetta e indossa scarpe basse per non farsi notare. Eppure Emilia decide che è il momento di spazzare via le insicurezze. È stufa di mancati saluti e fredde frasi di circostanza. L’unico modo per cambiare la situazione è cercare di colpire la curiosità di chi passa sempre davanti alla bacheca del condominio. Proprio lì Emilia appende ogni giorno poche righe in cui racconta le sue sensazioni, i suoi ricordi, le sue speranze. Senza rivelarsi. Forse le scrive per far sentire la sua voce in qualche modo. O forse per donare un po’ di gioia a chi rincorre la vita senza più fermarsi alle cose semplici. Ci deve essere qualcuno che come lei ama il colore giallo, ricorda quella bicicletta su cui sembrava di volare da bambini, o ha timore delle cose perse che non si trovano mai più. Ci deve essere qualcuno che sente il bisogno di risponderle. Ma così non è. Fino al giorno in cui trova vicino al suo biglietto una figurina da bambini. Il primo segnale che qualcuno si è accorto di lei. Non ha idea di chi possa essere stato, ma tutti gli indizi portano a quel bambino che ha sempre un libro in mano, con la maglietta di Star Wars e con il padre sempre troppo impegnato al telefono. Solo lui può capire l’importanza dei dettagli. Emilia sente che lui sarà il suo primo amico nel palazzo per poi piano piano avvicinarsi a tutti gli inquilini. 

Io lo consiglio vivamente, e devo dire che ho trovato un piccolo pensiero di felicità quando la protagonista racconta che sua mamma "quando i raggi del sole non riuscivano a passare attraverso le nuvole" faceva una torta di mele, un modo per avere l'arcobaleno a portata di mano mentre aspettava che il cielo sopra il suo cuore si rasserenasse. Praticamente quello che succede spesso a me, quando sono triste faccio una torta di mele e mi sembra che per un po' passi tutto, come se il suo profumo per casa fosse un balsamo per il mio animo.