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giovedì 31 ottobre 2013

martedì 29 ottobre 2013

Corazzata Roma

In questo cavolo di Paese dove si parla solo di Berlusconi e di politica, trovo veramente offensivo che i media non abbiano dato risalto a questa notizia, importante per la nostra storia recente. O forse me la sono persa io? Voi l'avete sentita?
Perchè dopo sette lunghi decenni la marina militare è riuscita a localizzare il relitto della Corazzata Roma a circa 16 miglia dalla costa sarda e a filmarlo a 1.200 metri di profondità in una delle zone sommerse più accidentate e impervie delle Bocche di Bonifacio, grazie al robot subacqueo Gaymarine. 
Affondata il 9 settembre 1943, poche ore dopo la comunicazione della firma dell'armistizio fra il governo Badoglio e gli Alleati, due bombe tedesche affondarono con un colpo fortunato (una bomba si infilò nel fumaiolo) la più imponente nave militare italiana: un gigante lungo 240 metri. Le vittime furono ben 1.352 compreso il comandante Carlo Bergamini, i sopravvissuti furono invece 622.


La Regia Nave Roma, varata il 9 giugno del 1940, un giorno prima della dichiarazione di Guerra, rappresentava molto di più: un oggetto del desiderio, un’icona della guerra sul Mediterraneo, un mito. Forse perché era la più prodigiosa e potente nave da battaglia dell’allora Regia Marina. 45.000 tonnellate di acciaio corazzato per una velocità di oltre 30 nodi ne facevano un colosso temuto, e ammirato al tempo stesso, anche dal nemico. Gli uomini dell’equipaggio si sentivano sicuri, a bordo della Roma; un gioiello tecnologico da molti considerato inaffondabile. Potente. Armato. Veloce. Rappresentava l’apice della tecnologia navale italiana: in sé racchiudeva quanto di meglio l’industria aveva potuto realizzare nel campo della metallurgia, della meccanica, della chimica, dell’elettricità, della balistica, della dinamica, della scienza della navigazione e di quante scienze possono essere applicate ad un prodotto navale che doveva essere il “massimo”.

Questa nave, come le gemelle della sua classe Littorio, Vittorio Veneto e Impero, custodisce in sé numerosi elementi che la rendono un importante fenomeno storico.


L’arma segreta tedesca

Una formazione di aerei bombardieri della Luftwaffe aveva attaccato dal cielo l’alleato del giorno prima, sganciando sulla Forze Navali da Battaglia italiane (FFNNBB) una micidiale – e segretissima fino ad allora – bomba-razzo.

Gli aerei attaccanti erano bimotori Dornier Do 217 K (nell'immagine), ogni velivolo portava una sola bomba speciale radiocomandata e con propulsione a razzo, che le assicurava una velocità di caduta di circa 300 m/sec, molto superiore a quella naturale dovuta alla sola forza di gravità. Inoltre aveva speciali capacità di perforazione delle corazze essendo studiata, appunto, per l'impiego contro navi. Era stata progettata sin dal 1939 dal dottor Kramer, era contraddistinta dalla sigla PC-1400 X ed era soprannominata Fritz-X.


lunedì 28 ottobre 2013

Le Cantastorie 2013 del Mulino Bianco



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venerdì 25 ottobre 2013

Uomini di parola, una avvincente commedia d’azione fino all’ultimo minuto



“Uomini di parola”  (Stand up guys)  e’ un film che  consiglio vivamente di vedere!!
Al Pacino e Christopher Walker sono due grandissimi attori che, all’alba della loro passata giovinezza, sanno ancora dare momenti di intensa recitazione creando un vero capolavoro.
Val ( il cui vero nome  è Valentine, interpretato magistralmente da al Pacino), riuscirà, nel corso di 22 ore, circa, a riempire la sua vita e quella dell’ex compagno (Christopher Walken) di tutto quello che  è mancato in 28 anni in cui i due non si sono visti per via della detenzione  di Val. Doc ha  avuto, da un bos l’incarico di uccidere Val appena  uscito di prigione. Val è consapevole di tutto questo e riesce, nel corso di 22 ore circa, a smuovere l’amico doc dal suo compiuto ed a rimettere in gioco tutto…e non solo. In un crescendo vivono la vita e la morte e con molta tenerezza ti trasportano dentro il loro mondo senza poterne rimanere mai spettatore. Sono così viscerali che entri dentro le loro anime tormentate e finite, ma vere e sincere. Una storia di amicizia, di sentimenti, di trasporto, di scelte, di pensieri e di una notte tutta da vivere, come se fosse l’ultima!

lunedì 14 ottobre 2013

Palestra

Primo giorno di sala pesi... Tutto tecnologico, bellissimo.
Praticamente io sono 10 anni che non entro in una palestra e il mio istruttore non ha idea con chi ha a che fare!!!
Mi accende il tapis roullant a 4.5 e io tipo cartone animato scorro sul tappeto all'indietro... "no, no è troppo veloce, di meno, di meno"... 1.5. ok
"Non sò se ti rendi conto che sei quasi ferma, cara. La velocità minima è 4.5"
"Mi gira la testa e per me è la prima volta su questo coso... adesso ci arrivo, piano piano"
"ok, però devi togliere le mani dai braccioli..."
"ma che sei matto!! Così casco. "
Sorrido, ma mi accorgo subito che sono tutti seri e concentrati su quello che stanno facendo. A parte la musica di sottofondo non si sente volare una mosca.
Forse posso sopportarlo. 
20 minuti e arrivo al fatidico 4.5.
Poi è la volta della ciclette, seduta e con un maxi schermo davanti. Ma che fico!!! Posso mettere un canale di musica con le cuffiette... allora si che corro.
Mi piace...  he he 
Altri 20 minuti e gli rompo le palle per un'altro attrezzo.
"facciamo un po' di addominali"
"a parte il fatto che mi gira la testa e sono già cotta, addominali mi sembra una parola un po' ardita per il momento" gli dico io... he he
Avrà già capito che sono un bradipo ghiro erroneamente votata allo sport, il fatto è che io ho scelto di fare acquagim, è una ficata ballare dentro l'acqua. 
Eppoi odio sudare e il mio asciugamano è già bagnato. Brrrr
"ok allora facciamo dei pettorali". Va bene
"quanti ne hai fatti?!"... mmmhh 40. "davvero?" -  "si, ma 4 serie da 10"... hi hi
"ok dai andiamo agli addominali. Puoi farne quanti ne vuoi con le tue pause"... poverino, si è arreso, ha capito che con me c'è poca speranza.
Certo a fare gli addominali con i macchinari di oggi è una passeggiata. E' tutto guidato e aiutato con manubri in cui sono le braccia a spingere e lo schienale ti viene dietro, aiutandoti non poco. Mica come ai miei tempi, quando gli addominali erano quelli sulla panca e ti dovevi alzare tu.
E mentre scorrono le due ore e decido che come primo giorno forse basta... mi viene in mente lo sheck di Luciano Lembo al primo giorno di palestra, quando disse "allora ci vediamo domani per il secondo allenamento!!" - "si, cor cazzo!!"
he he 


mercoledì 9 ottobre 2013

Salerno

Sono stata a Salerno per lavoro una settimana e ho avuto modo di conoscere questa città che odora di mare. Mi sono innamorata della sua cucina, della pizza ad ogni angolo, della pasticceria con babà enormi e ciambelle fritte di formato super mega. 
Ovviamente la mia dieta non mi ha permesso di fare strappi, ma mi sono fatta male con il pesce. Tutto buonissimo...

Ovviamente ho notato la sporcizia che sembra non abbandonare le città del sud anche se invece tengono super bene il borgo antico, sapendo che è meta di turismo.
C'è solo una cosa che mi ha inquietato di questa città, ovvero non ci sono gatti!!!
Ho chiesto informazioni, soprattutto perchè hanno un porto e quindi mi sembrava ben strano.
A quanto sembra dal giorno alla notte, sono sparite tutte le colonie feline e questa cosa mi inquieta non poco.
Ho notato certo che sembra una città in cui si vive decentemente, perchè il Sindaco che è anche sottosegretario del Ministero Infrastrutture e Trasporti ha portato lavoro e si è lamentato della burocrazia e dei livelli assurdi di ottusità imprenditoriale pubblica come se non potesse farci niente, visto che è al Governo e comanda. 
Comunque parole e parole e prese di coscienza sulla Confindustria che si è veramente rotta il cazzo di questo modo di ragionare e agire in Italia, strangolando ogni lavoro e iniziativa produttiva reale, strozzando gli imprenditori in gerarchie e livelli assurdi dentro una burocrazia così cavillosa da aver reso immobile tutto in questo Paese.
 Molta malinconia nel sentire conferme che vengono dai dibattiti sulla nostra ottusità governativa, ma non capisco come non possiamo uscirne non facendo niente e aspettando un messia o un pazzo che non arriverà mai. Ormai questa macchina immobile che ci catapulta nel terzo mondo, sarà la nostra tomba.
 Nelle pause di lavoro ho visitato la città e anche il Castello sopra la collina, praticamente un rudere, ma il panorama valeva tutto il viaggio. 
Una sera l'Istituto Alberghiero ci ha preparato un catering al Circolo Nautico veramente interessante dal punto di vista culinario, ragazzi e ragazze che studiano in un contesto di cucina di alto livello. La cucina di questi posti è veramente calda e solare. E' come se trasmettesse piccoli vibrazioni in ogni morso... e ci si perde nell'estasi dei suoi sapori.