Mi
hanno prestato questo giallo che tanto giallo non è, o meglio è un giallo
fantasy e giustamente c’e il morto.
Ambientato in Toscana, alla fin fine gli
sono grata della lettura perché mi ha aperto la mente su un mondo e su qualcosa che fino ad
oggi non ho degnato del minimo interesse. Stò parlando del famoso
Palio di Siena e ho scoperto le piccole regole che mi erano per mia
disinformazione ignote.
Ho
sempre avuto una forte forma di rispetto verso questa iniziativa storico-locale
a cui non ho mai voluto entrare per non entrarci male. Mi affascina il modo in
cui queste contrade si fanno guerra e si animano di una corporatività ormai
perduta nelle città ma non potendo capirla e viverla fino in fondo mi sono sempre tenuta a
opportuna distanza per una forma di rispetto che altrimenti non sarebbe
possibile.
Finchè
si guarda il Palio e la corsa dei cavalli in televisione forse pure pure, ma
andare proprio in quella piazza come turista secondo il mio personalissimo modo
di vedere sarebbe una grande ingiustizia verso la profondità di tal vissuto. Anche
se il corteo storico comunque ha un suo fascino.
Comunque
sia, scopro che le contrade sono 17 (non ridete, non lo sapevo) – Valdimontone
Pantera Tartuca Selva Oca Drago Nicchio Leocorno Aquila Bruco Civetta Torre
Giraffa Onda Lupa Chiocciola Istrice – ma ne
vengono sorteggiate solo 10 e le 7 escluse di diritto corrono la data
successiva che non è agosto se è luglio ma bensì luglio con luglio ed agosto
con agosto. Scopro tramite questo racconto che addirittura esistono le contrade
morte – Gallo Leone Orso Quercia Spadaforte Vipera – ormai estinte che sfilano
nel corteo storico con i loro Palafrenieri. Questo perché nel Medioevo le
contrade di Siena si organizzavano intorno alle parrocchie ma furono solo i
Franchi che riconobbero quel sistema di governo locale e anzi le contrade
dovevano fornire anche le milizie, pulivano le strade, assistevano i malati e
riscuotevano i tributi. Nella storia la città passando per guerre, invasioni,
assedi, distruzioni, carneficine, carestie e pestilenze ha più volte dimezzato
la gente di Siena, causando estinzioni di alcune contrade che oggi sono appunto
17.
Le
terminologie sono una lingua straniera, quindi per esempio: il campanone della
Torre si chiama “sunto”, le trombe del comune si chiamano “chiarine”, il corteo
delle contrade si chiama “passeggiata”, i gruppi che sfilano “comparse”, il
paggio che porta la bandiera della contrada si chiama “figurino”, il cavallo da
corsa si chiama “barbero” e il suo palafreniere “barbaresco”, il cavallo da
parata montato dal fantino si chiama “soprallasso”.
Non
capisco molto che genere sia in fantasy giallo ma almeno ho imparato qualcosa
di nuovo… he he