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mercoledì 31 gennaio 2018

ER DECALOGO DELLO STREET FOOD DE CASA NOSTRA



1. Chi toglie ‘a crosta dalla porchetta deve portà er certificato medico.
2. Le dimensioni contano. Er maritozzo co a panna sotto i 20 cm è ‘n preliminare.
3. L’unico wireless che nun ce piace è ner supplì. Si nun fila è ‘n risotto panato.
4. Qui c' avemo solo la grattachecca, la granita te la vai a pijà in Sicilia.
5. ‘’alicetta ner fiore de zucca ...se deve sentì!!
6. Pure si se so già magnati er tavolo, d’estate i veri eroi morono con na fetta de cocomero in mano.
7. Er panino da "Mc Donald" nun serve pe saziasse, serve pe fasse ’anticorpi...ecco perche noi l'anticorpi se li famo co' e cozze.


8. A merenda a metà mattina è ... a pizza bianca ‘con 'a mortazza"

9.  A Carbonara non è vegana e nemmeno senza glutine... te a magni così o evita.
10. Er dubbio nun è "amaro o zuccherato", ma quanta sambuca ce va ner caffè.


lunedì 29 gennaio 2018

A proposito di Olocausto...

Ho terminato da pochi giorni la lettura di questo libro che avevo iniziato 2 anni fa circa, "lasciami andare madre" di Helga Schneider.
Volevo capire come una mamma poteva decidere di abbandonare i suoi figli per andare a fare la Kapo' in un campo di sterminio nazista, accompagnare i bambini alle camere a gas per aderire ad un ideale supremo, il nazismo. Cito parola per parola la risposta che questa donna ha dato a sua figlia dopo tanti anni... "Per me doveva essere giusto ciò che era giusto per il Governo e non avevo diritto a pensieri, opinioni o sentimenti di ordine personale. Avevo invece il dovere di obbedire senza discutere gli ordini superiori, e se questi ordini prevedevano di soffocare nelle camere a gas milioni di ebrei io ero pronta a collaborare. Per cui, credimi, non potevo assolutamente permettermi la minima debolezza nei confronti di mamme o bambini. Quando vedevo i più piccoli entrare nel bunker, l'unica cosa che riuscivo a pensare era: ecco dei marmocchi giudei tolti di mezzo, ecco dei neonati che non diventeranno mai ebrei adulti".
Io credo che la cieca obbedienza generi solo mostri.
E non solo questo. Ho capito che la povertà e l'ingiustizia sociale genera odio e guai a chi si riverserà tutto questo perchè non saranno più persone, come è stato.

lunedì 22 gennaio 2018

L'ora più buia


Avendo visto Durkirk ho completato il quadro storico ma sarebbe stato bello unire i due film e spero che qualcuno lo faccia.
Bella interpretazione di Churchill in questa versione ora al cinema, "L'ora più buia" per il Regno Unito e l'Europa. Winston Churchill diede vita ad alcune delle invettive dialettiche più famose della sua carriera e ad alcuni discorsi rimasti scolpiti nell'immaginario del mondo moderno. La sua abilità letteraria si riversò tutta in un grande talento per la dialettica e per i discorsi, nei quali esprimeva grande carisma, determinazione ed energia, fondamentali per ridestare un popolo sfiduciato e debilitato dalle difficoltà di una guerra logorante e sfibrante. Fu proprio nel momento di massima solitudine della sua terra che Churchill riuscì a convincere i suoi che una strenua lotta su tutti i fronti contro la Germania era possibile. Con tenacia e caparbietà seppe battersi da solo contro tutto e tutti, ottenendo alla fine una vittoria schiacciante per tutti imprevedibile e inattesa. Seppe trasformare la cocente umiliazione di Dunkerque, recentemente raccontata da Nolan in Dunkirk, in un'arma per ridestare lo spirito ormai spento dei suoi concittadini. In un sol colpo e quando tutti lo davano per sconfitto, riuscì a tener testa al re, agli oppositori e a tutti quelli che chiedevano una resa incondizionata.

E' stato un bel ripasso di storia ma la scelta del multisala di una sala piccola la dice lunga sui gusti delle persone. La sala era quasi vuota malgrado fosse domenica pomeriggio e uscendo una coppia di ragazzi ha commentato che era stato pesante. Io non so cosa possa essere pesante e indubbiamente ognuno ha un suo criterio ma per me un film pesante è quando è lento o insulso e non un fatto storico certamente.
Mi è rimasto impresso il passaggio in metropolitana. Quando qualcuno gli suggerisce di sentire il popolo e non c'era certo fb o twitter lui prende la metropolitana e parla con la gente.
Che dire? Altri tempi e altri uomini.

martedì 16 gennaio 2018

Biglietto gratis

Pensavo fosse l'ennesima sola come se dice a Roma e invece è vero. Con due codici ti danno un biglietto omaggio per vari cinema della tua città... fico!!!


venerdì 12 gennaio 2018

Minestra verde pugliese

Questo è un piatto di famiglia che purtroppo facciamo solo il 26 dicembre ma è talmente buono che replicherò.
In Puglia il giorno di Santo Stefano  prevede un piatto principale, è la minestra verde, un brodo a base di molte verdure tipiche locali e un misto di carne; questo ricco condimento viene utilizzato per condire la pasta, solitamente all’uovo e cotta direttamente nel brodo,(noi facciamo i tortellini)  mentre per il secondo si utilizza la carne del brodo con contorno di verdure cotte.

Ingredienti per la minestra verde

  • 4 cardi
  • 2 finocchi
  • mezzo cavolfiore
  • 500 g di cicorie
  • 300 gr di verza
  • 300 gr di scarola
  • 300 g di bietole o spinaci
  • 1 gambo di sedano
  • 1 ciuffo di prezzemolo
  • 1 cipolla
  • 1 carota
  • 600 gr di carne per brodo mista (manzo, maiale, vitello, pollo, tacchino)
  • parmigiano grattugiato q.b.
  • sale e pepe q.b.

Preparazone della minestra verde

Pulire, lavare accuratamente tutte le verdure (cardi, finocchi, verza, cavolfiore, cicorie, scarola e bietole) e tagliarle a pezzi; intanto preparare una pentola capiente con l’acqua, salare e portarla ad ebollizione: quando bolle immergere la verdura tutta insieme e cuocere; scolare quando le verdure sono al dente.
Mentre procede la cottura delle verdure preparare in un’altra pentola il brodo con sedano, carota, cipolla, prezzemolo e i pezzi di carne da brodo mista.
Successivamente, senza scolare il brodo, pulire la carne eliminando la maggior parte delle pelli e del grasso e spezzettarla in un piatto.
Controllare la quantità di brodo rimasta nella pentola e se si fosse troppo ristretto aggiungere acqua calda, calcolando però che la minestra non deve essere troppo brodosa.
Quando gli ingredienti sono tutti pronti si procede all’assemblaggio finale facendo uno strato di verdura ed uno di carne e aggiungendo del parmigiano grattugiato e un mestolo di brodo; procedere con un altro strato fino a quando tutti gli ingredienti sono terminati. Cuocere il tutto per altri 15 minuti in modo da far insaporire i vari strati, aggiungere una spolverata di pepe abbondante, togliere dal fuoco e servire.

Negli anni noi abbiamo eliminato i cardi e le bietole, quindi la facciamo solo con la verza, il cavolo verde e il finocchio, anche scarola.

martedì 9 gennaio 2018

Il tempo migliore della nostra vita

Dobbiamo essere grati agli uomini che nella storia hanno avuto il coraggio di dire NO... per la libertà di opinione e per la nostra salvezza democratica...

Questo libro è veramente bello e vi rubo un minuto del vostro tempo per leggere il giuramento a cui gli insegnanti furono costretti ad aderire per poter vivere, pena licenziamento e altro. A volte la sottomissione non è una scelta, a volte fa la differenza...

"Giuro di essere fedele al Re, ai suoi reali successori e al Regime fascista, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato, di esercitare l'ufficio di insegnante e adempiere tutti i doveri accademici col proposito di formare cittadini operosi, probi e devoti alla Patria e al regime fascista".


Ricordiamolo quando su internet i nostalgici dicono che era meglio il fascismo e il Re

venerdì 5 gennaio 2018

Come un gatto in tangenziale... solo per chi è di Roma

 E alla fine mi sono fatta tentate da un film leggero... ho riso molto lo ammetto anche perchè parla della mia città ma alla fine è un riso amaro. Perchè dentro c'è più di un messaggio e se non sei proprio cretino lo afferri... oltretutto mentre lo vedi ti rendi conto che è tutto vero ed è proprio così...
Gli attori garantiscono il pieno anche se Claudio Amendola in questa situazione me lo sarei risparmiato, ma vabbè, ci stà.


Eppure io non ho mai sentito parlare di Bastogi o del mare a coccia de morto.

Poi stamattina sulla cronaca di Roma leggo rissa a Bastogi... e quindi non era un nome inventato e mi sono documentata non sapendo assolutamente della sua esistenza.

Per chi non è romano ci sono serie difficoltà nella comprensione della satira ma perchè no lo consiglio comunque.

Certo non andrò mai al mare a coccia de morto perchè è molto peggio di come lo fanno vedere nel film, ma ringrazio per il riso amaro, è sempre tanto facile fare gli intellettuali chic con il culo degli altri.

mercoledì 3 gennaio 2018

Siviglia

 Mio figlio ha deciso di lavorare in questa città e quindi cuore di mamma, l'ho raggiunto.

Un viaggio in Spagna che mi ha aperto gli occhi su molte cose. Intanto la bellezza dell’influenza araba nell’architettura di questa bellissima città di cui posso farvi vedere alcune foto perché credo in tutto di averne fatte solo 2.000 (!!!!).
Cibo pessimo che mi ha fatto rivalutare ancora di più la nostra cucina che valorizziamo poco direi… Intanto con questa storia del prosciutto stagionato che se lo fanno pagare minimo 8 euro l’etto con un sapore salato che in Italia nemmeno a 1 euro e 50 … vabbè questo hanno e questo valorizzano, siamo noi ad essere troppo permissivi sulle nostre eccellenze, eppoi i dolci, praticamente immangiabili e davvero cattivi. Panna finta fatta di burro come in America e tutto troppo dolcissimo e fritto. Orribile.
Dolce tipico questa crocchetta di patate lunga e fritta con sopra cioccolato (mettono il cioccolato praticamente dappertutto) o panna. Santo Fegato poi è oberato da fiumi di birra e vino che vedi bere in ogni angolo della città… bò, o hanno tutti il diabete o hanno fatto un patto con il Diavolo, non me lo spiego proprio!!

Comunque paella a parte che a confronto di un qualsiasi nostro risotto è un pallido esempio di cucina, devo dire che mangiare locale è molto limitato. Per fortuna che ci sono i ristoranti italiani… anche se ho curiosato molto nella cucina locale. Ho scoperto per esempio che mettono le patate ovunque e qualsiasi piatto ordini te lo portano su un letto di patate al forno. La carne semplice non è particolarmente buona e bisogna stare attenti a non farsi portare salse varie. Quando ho visto un locale che faceva pollo arrosto ero felicissima ricevendo invece l’ennesima delusione. Il pollo arrosto allo spiedo viene bagnato con tutto il grasso che loro raccolgono da sotto ed è una cosa grassa da morire.
Però sono rimasta piacevolmente colpita dalle strade e marciapiedi pulitissimi e spazzini in ogni via anche in periferia dove ero io. Intorno ai secchioni è tutto lindo e nemmeno un pezzettino di carta. Mi sembrava di stare su un altro pianeta. Sarà che ormai a Roma vivo nella mondezza da anni che quando esco fuori e vedo tutto pulito mi fa stare bene. Una pausa nello squallore in cui sono costretta a vivere ogni giorno. E ancora di più mi ha fatto strano vedere le persone in fila per due alla fermata del bus per salire. Credo che ormai l’abbrutimento sociale di Roma sia irreversibile e la situazione in stato selvaggio non abbia via di evoluzione, anzi vedo una retrocessione in senso generale nello squallore. E’ una bella sensazione camminare in una città pulita, ti fa stare bene dentro e su questo ho fatto una bella pausa.

Girando per la città ho incontrato le caldarroste, che con il freddo erano un piacere, peccato che anche quelle siano diverse. Sono cotte dentro il sale grosso in un congegno che non ho capito e escono tutte bianche. Riesci a caparle solo calde sporcandoti le mani di cenere e poi le devi buttare, quindi solo cartocci piccoli of course.
 
Siviglia è la città dei ventagli (c’è ne sono di bellissimi dipinti a mano), del flamenco e della corrida. E’ la città dei locali sempre aperti a qualsiasi ora del giorno e della notte. E’ la città delle Chiese (tantissime) e del cibo da strada, una città antica. Una città da vedere insomma.

Eppoi ha la cattedrale gotica più grande del mondo, anche solo questo vale una visita.
E questi marmi che sembrano merletti... uno spettacolo.

















Ceramiche ceramiche e ancora ceramiche. La città è una ceramica a cielo aperto...



Tanti quadri provenienti dall'Italia, portati dai nobili ai tempi dei Borbone quando erano imparentati e ancora altro, tanto da trovare in una Casa regale un quadro di Artemisia Gentileschi.
Ma anche in altre dimore ora musei c'era davvero molto, reperti sottratti nei secoli al nostro paese e che ovviamente non torneranno mai più. In giro per il mondo diciamo.





martedì 2 gennaio 2018

La neve

 E ti capita di andare a Pienza e trovare la neve, anzi per meglio specificare, guidare in una tormenta di neve appena iniziata e pregare di non doversi fermare per montare le catene. Da cittadina doc ho avuto veramente una bella esperienza di guida per fortuna siamo arrivate sane e salve. Però poi la neve incanta tutto e il giardino è diventato ancora più bello di come poteva essere.
Non ero mai stata a Pienza e l'ho trovata davvero deliziosa.
Abbiamo mangiato nell'unica trattoria aperta dove un simpatico signore ci ha fatto assaggiare la sua zuppa di fagioli e bieta. Deliziosa e soprattutto calda visto il freddo. 

Ho anche assistito alla messa nel duomo in stile gotico, davvero molto bello e con un rito cattolico che ormai non usa fare più nessuno.

Ma sicuramente la parte più bella per me sono stati i mercatini di Natale a Montepulciano.
E' vero che ti fanno salire per tutto il paese e arrivi in Piazza in stato comatoso, ma lo spettacolo davvero vale tutta la fatica.
Oltretutto se si considera che il giorno prima aveva nevicato era ancora tutto più magico. Sembrava di stare sotto le dolomiti e non a 2 ore da Roma.

Un bel bicchiere di vinbrule e un panino con la porchetta hanno fatto terminare in bellezza questa bellissima gita.

Sicuramente confesso che mi sono fatta tentare da alcune cose da mangiare, come formaggi, cachi sott'olio, confetture di pere e cannella e miele al tartufo, ma insomma piccoli peccati di cui non sono pentita e che hanno fatto la felicità della mia famiglia quando li ho portati ad assaggiare. Le salsicce di cinghiale sono state particolarmente apprezzate e anche il salame di cinta senese.

Le feste ormai sono finite e passate e rimangono questi bei ricordi.

Soprattutto la gioia di sapere che si possono comprare prodotti locali a pochi chilometri senza dover andare in Alto adige o a Berlino... con atmosfere molto simili direi.

Ho tanto da raccontare ed è molto che non scrivo sul blog.
Piano piano recupero... By