Una commedia sulla passione per la cucina pensavo, e invece racconta la storia dell’arrogante, ribelle e folle chef Adam Jones. Un vero rockstar dei fornelli da 2 stelle Michelin che nel giro di poco tempo perde tutto; ex enfant terrible della ristorazione parigina, famoso per l'improvvisazione e la sua continua ricerca, distrugge la sua carriera per uso di droghe. Dopo un lungo periodo di disintossicazione (!!!ma chissenefrega....) fa ritorno a Londra, determinato a redimersi. (mah!!!) Con l’apertura di un ristorante di lusso lo chef punta ad ottenere la terza stella Michelin, e per farlo praticamente tratta male tutti e diventa stronzo doc. Imitiamo pure Gordon Ramsay ma forse nel mondo ne basta uno così.
Davvero un bruttissimo film, per niente divertente e l'amore per il cibo che dovrebbe farla da padrona è relegato agli ultimi 10 minuti del film. Una angoscia senza fine e davvero un inutile modo di rappresentare la categoria come è stato qualche anno fa con le ballerine nel “Cigno nero” tanto che Carla Fracci uscì dal cinema sconvolta dicendo per l’appunto che il mondo della danza non era questo. Quando si esagera e si trasmette altro, dico io, forse non è proprio da vedere anche se la presenza del sexy Bradley Cooper ha permesso di non pronunciare un vaffanculo a fine film.
La passione che i cuochi mettono nel loro lavoro, con orari massacranti e ritmi ferratissimi, sotto pressione e dentro il caldo di una cucina che talvolta sembra troppo piccola per ospitare tutti non giustifica il modello dello chef stronzo a tutti i costi. Certo c’è il lieto fine… ma che fatica!!!