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lunedì 19 gennaio 2015

Lisbona

Illuminato di sera vedo un bellissimo edificio sulla piazza principale. Che sarà mai. Entro incuriosita e il mio stupore è grande nel constatare che è l'entrata della loro metrò. Uhaooo!!
Bellina Lisbona per carità, tutte le città sul mare hanno un loro fascino ma sono stati furbi questi portoghesi. 
Hanno creato questo mito dei quartieri poveri dove ci sono locali di tendenza e il giorno sembrano i nostri quartieri spagnoli di Napoli, ma loro hanno solo questo e se lo rivendono a caro prezzo!!
Ci sono tram coloratissimi che ti ci portano e tutto sembra molto ma molto fico.
ok è vero che è tutto trapulito e ordinato. Ci sono tantissimi spazzini e non vedi una carta per terra nemmeno a pagarla. Ma guarda come mi sono ridotta?!!
Sono talmente nauseata dalla mondezza e dalle strade sporche di Roma che come una deficente mi fisso sulle strade pulite. Una cosa normale che a me sembra fantascienza.
Si ci sono queste case con le maioliche blu e bianche e colorate, bello ma la loro cattedrale in confronto alle nostre chiese sembra una chiesa di paese.
Sono perplessa. NOn hanno niente e sembra che abbiano tanto invece.
Ho già parlato precedentemente della cucina. Il riso con il pesce non mi è piaciuto per via della qualità basmati. Io preferisco il parboilded, anche se mio figlio mi dice che sono scema perchè quello non è un riso.
Vabbè gustibus. Comunque è una città con i prezzi davvero bassi su tutto e puoi tranquillamente fare shopping.
I taxi con 5 euro ti portano dove vuoi e la metro è fichissima, tutti mosaici o opere d'arte, mica la nostra metro grigia e squallida.
Funziona tutto e dall'aeroporto non abbiamo avuto nessuna difficoltà a raggiungere l'albergo con la metro.
Che dire l'unico incontro che mi ha affascinato è stato con un negozio di intimo unico nel suo genere con sede a Madrid.
Spero che un giorno apra anche da noi una succursale. Mai vista roba così.
Commesse che sono anche consulenti e ti prendono le misure per cucirti addosso ogni pezzo intimo che ti interessa, correlato di accessori e altro. Il tutto con accoglienza ed estrema cortesia, mentre ti si offre un dolce o un caffè o un the in un salottino di altri tempi. Vieni coccolata in tutto e per tutto ed è un vero piacere perdere del tempo in un negozio così sciccoso.
I camerini posti al piano di sopra ti danno privacy e tranquillità.
Prezzi normalissimi senza alcun trauma malgrado il servizio.

Bellissimo l'acquario e la parte nuova e portuale dove è posta l'expo e la funivia. Il tutto in un ambiente ripeto molto ordinato e pulito.

Sono tornata con tanta amarezza dentro. Non riesco più a sopportare lo schifo in cui ci costringono a vivere e andare all'estero significa solo soffrire al rientro nel renderci conto di quanto siamo e stiamo scendendo in basso.
Forse al nord non è così, lo capisco che Roma non è l'Italia.


giovedì 15 gennaio 2015

KFC anche a Roma

La Kentucky Fried Chicken (letteralmente "pollo fritto del Kentucky"), sigla KFC, è una catena statunitense di fast food.La ricetta della sua specialità, il pollo fritto, è tenuta segreta sin dalla sua creazione. Dovrebbe essere costituita da 11 tra erbe e aromi  ma l'impanatura a mio gusto è risultata troppo spessa e pesante. 
La curiosità è stata troppa anche se ho rischiato il coma diabetico.
Ho notato i prezzi sicuramente cari e superiori a quelli del Mcdonald's e mangiare al KFC non è proprio economico.
Il locale però è carino nell'arrendamento e ci sono le guardie in divisa nera che fa scena. Ovviamente hanno assunto tantissimi ragazzi giovani non so con che contratto ma sicuramente questo è positivo.
Magari ci torno per assaggiare i panini e l'insalata. Tanto per fare il raffronto con il Mc.
 Il pollo fritto con il peperoncino è sicuramente una esperienza da fare almeno una volta nella vita. Eppoi che ve devo dì... ero troppo curiosa di assaggiare il pollo fritto americano... e che cavolo!!!
Un po' di storia:


La catena KFC è una delle più grandi catene di fast food del mondo, diffusa in più di 80 paesi, in circa 13.000 ristoranti. Tra le catene che fanno del pollo il loro prodotto principale è di gran lunga la più grande del pianeta. Ogni giorno circa 8 milioni di persone mangiano in uno di questi ristoranti. 
 In Italia un ristorante era stato aperto negli anni '70 a Napoli, ma chiuse dopo poco tempo. Fino all'estate del 2014 a rappresentare KFC in Italia sono stati solo quello della Naval Air Station Sigonella in Sicilia, e quello presso il US Navy Support Site di Gricignano in Campania e per lungo tempo sono stati accessibili solo ai militari e agli addetti ai lavori. Attualmente questi due KFC italiani sono aperti anche al pubblico civile, sebbene sia comunque necessario avere il permesso per l'entrata nella base.
Nel 2014 KFC lancia il suo sito internet italiano e annuncia il ritorno ufficiale della catena in Italia: le prime due aperture vi sono state nei due centri commerciali di Roma (RomaEst) e Torino (8 Gallery) a fine novembre. "KFC ha in programma di accelerare l’espansione dei propri ristorante in Italia attraverso nuovi accordi di franchising. Il brand prevede di avere cinque ristoranti aperti in Italia entro la fine del 2015."

lunedì 12 gennaio 2015

Sono stata ripresa da TripAdvisor per il mio linguaggio non consono... oppss

 Il Gruppo Assistenza TripAdvisor mi ha gentilmente invitato a modificare la mia recensione su questo locale di Lisbona perchè non conforme alla regole di pubblicazione. Peccato che quello che ho scritto è proprio quello che volevo dire e trasmettere. ...Dovrò renderlo più civile... ma la rabbia e la delusione è stata davvero tanta.



Oggetto: UMA
Località: Lisbona, Estremadura, Portogallo, Europa
Titolo: I nostri risotti alla pescatora sono mille volte più buoni
ID#: 248293714

Posto altamente sopravvalutato - il riso non è degno della parola risotto e troppo brodoso - e il proprietario che è anche il cameriere di questo buco è molto maleducato con gli italiani.
Personalmente non lo consiglierei nemmeno se fosse l'unico locale di Lisbona.
Io e la mia amica abbiamo dovuto litigare per farci servire dopo che eravamo state palesemente ignorate e ci sono passati davanti 9 tavoli. Alla fine senza avere il consueto antipasto ci hanno servito il riso ma solo perchè ci siamo incazzate e stavamo andando via, cosa che sarebbe stata di gran lunga migliore. Purtroppo non ho avuto occasione di mangiare in altri locali ma questo famoso piatto che cucinano a Lisbona per noi italiani è una vera ciofeca. La nostra cucina non si batte. Provare per credere. Mai più 

P.S.: si sono stata a Lisbona - poi racconterò

mercoledì 7 gennaio 2015

E le feste sono andate via...

Io adoro il Natale. Da sempre. Forse in questo sono rimasta un po' bambina ma lo aspetto sempre con ansia.
Mi piace fare l'albero e adornare la casa, tanto che adesso che bisogna mettere tutto via sono un po' triste perchè già so che tutto questo mi mancherà ma non ha senso di rimanere ancora.
Non si tratta di essere o sentirsi più buoni, o mangiare il panettone o fare i regali. 
In realtà  è la famiglia e quello che fai con la famiglia a  fare la differenza e forse mi mancano alcune cose perdute negli anni e che non torneranno più, come mia mamma e la sua allegria o mio figlio bambino che intanto è cresciuto e si è fatto uomo.
Quest'anno poi non ho avuto nemmeno tempo di ammirare le vetrine dei negozi e il Natale mi è sfuggito di mano. Ogni anno sempre più triste sembra e si arriva al Capodanno con la voglia di farsi solo un bel sonno e dimenticare o ricordare solo le cose belle.
Si tirano fuori i sogni dai cassetti e si spolverano sperando che si avverino e si comincia a pensare e scrivere e fare conti su numeri che non esistono perchè sono solo situazioni e momenti, attimi di felicità o di dolore, ricordi e speranze.
 Anche l'epifania è cambiata. A Piazza Navona non ci sono più i banchi storici ed è sempre triste quando di fatto ti cancellano un ricordo che era una certezza o pensavi lo fosse.
Io ho alimentano in questi giorni di festa la mia fame culturale, perchè di cibo per fortuna ne ho visto poco. E così sono andata a vedere Escher e Cartier Bresson. Due geni diversi ma grandi e nella loro grandezza ci entri per un momento sperando che la luce ti illumini e speri che nella tua percezione qualcosa sia cambiato dentro di te. Piccole cose che sembrano insignificanti ma che invece alimentano piccole curiosità, domande e risposte o forse solo conoscenze approssimative.
Ed è così che ti senti in pace con il mondo perchè sei un po' più ricca dentro come quando stai con una persona che ti fa stare bene.


I documentari e i filmati del dopoguerra sono veramente interessanti e a chi interessa il genere sarebbero da non perdere. C'è la riabilitazione dei soldati in un ospedale con tutti gli attrezzi dell'epoca, o la disinfettazione con il DDT del popolo da parte dei soltati. Tante cose dimenticate ormai e forse mai conosciute davvero. Ma è come aprire un libro di storia e sentire che finalmente ti parla.