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martedì 28 agosto 2018

Il Paese dei pastifici De Cecco, Del Verde e Cocco

Capito per caso a Fara San Martino in Abruzzo per una passeggiata alle gole ed Eremo, sotto la montagna della Majella. E' tanto che non vado in Abruzzo, ogni volta quell'autostrada con i viadotti e lo strapiombo altissimo mi bloccano. Sono andata una settimana prima che crollasse il ponte di Genova, e anche se non ho mai giustificato le mie paure, forse non avevo tanto torto. Quel vuoto all'improvviso mi gela il sangue e non riesco a respirare, mi immobilizzo e prendo la corsia di sorpasso per non stare vicino al vuoto. Sicuramente questo non fa di me un pilota.
Comunque arriviamo in questo paese e al bivio un cartellone annuncia "Pastificio de Cecco" e un enorme stabilimento bianco e azzurro si apre alla vista. Ignoravo che stesse lì  e che ci fossero altri pastifici e solo la visita ad un negozio locale dove avevano tutti ma tutti i formati di pasta dei 3 pastifici mi ha aperto un mondo che non conoscevo, soprattutto conoscere la pasta Cocco, relegata credo ad una produzione locale. Ho fatto scorte di tutto, amo troppo la pasta per non approfittare del viaggio. Oltretutto per caso o per fortuna la sera ci dicono che la De Cecco offre assaggi di pasta gratis in Piazza per tutti. Cavolo andiamo, si.
 E così la sera ci ritroviamo con tutto il Paese e i turisti a fare la fila e assaggiare ben 3 formati di pasta e maiale arrosto.
Oltretutto sono venuta a conoscenza di un tipico prodotto locale, fiadone... vabbè paradiso in terra. Meglio dimenticare. L'incontro con il fiume verde è veramente bello, soprattutto sapendo che poi questa acqua così trasparente finisce in un fiume sotterraneo da cui i pastifici attingono l'acqua per la lavorazione della pasta.
C'è un'area picnic attrezzata nel verde e in questa giornata così calda è piacevole sentire la brezza gelata provenire dal fiume e dalle cascate.
La passeggiata è stata un po' faticosa con il disdivello di 100 metri solo perchè c'erano tantissimi sassi bianchi che potevano far scivolare,  malgrado le scarpe da arrampicata. E comunque solito sistema all'italiana, all'eremo si entra con un biglietto che nessuno del gruppo aveva comprato perchè era da acquistare al botteghino delle informazioni sul piazzale di partenza dove si lasciano le macchine. Fare un cartellone grande e legibbile è troppo complicato immagino!! Vabbè è stata una gita piacevole soprattutto perchè poi al ritorno abbiamo attraversato le montagne con una strada bellissima dentro i boschi per andare a prendere la Napoli - Roma.
Ciao Fara San Martino
Mi piacerebbe ritornare un giorno... e magari visitare i pastifici, chissà se si puo'.

Pasta semi frolla fatta con vino bianco farina e olio di oliva con una farcitura interna a base di formaggio e uova. Fiadone.
Abbiamo visto dal vivo il parto di una mucca sull’altopiano a 1.220 metri… non lo dimenticherò mai e poi mai. Altro che documentari. Eppoi il profumo della resina e dei boschi e i fiori lungo la strada. Vorrei aver avuto più tempo per fermarmi e anche se abbiamo fatto una pausa caffè a volte non basta, bisognerebbe viaggiare con più lentezza.

lunedì 27 agosto 2018

Leggere Augias

Mi sono stancata dei libri ambientati negli anni 80-90 forse 70. Insomma è un periodo storico che non mi interessa e anche se poi è quello della mia infanzia sono davvero satura. Questo libro in realtà non si capisce tanto dove deve andare a parare e lo intendi solo alla fine ovviamente. Diciamo che è un interessante accenno storico introduttivo alla psicanalisi, con una storia di fondo che interessante non è, ma abbastanza squallida da essere vera e nello stesso tempo ti trascina dentro i percorsi delle violenze fisiche e psicologiche sulle donne e su quello che spesso non vedono soprattutto di queste violenze.

Si legge in poche ore ma non mi sento di consigliarlo.
Troppo personale il percorso di lettura da non poter essere condiviso o capito da tutti.

E adesso spero di entrare in un libro più bello ...

martedì 21 agosto 2018

Dolce impastare...

...soprattutto per le ricette che si possono condividere o imparare.

Finalmente grazie e mia sorella ho imparato a fare i pankake e mi sono divertita tanto.
La ricetta è facile facile:
- 250 gr di latte, farina e 50 di zucchero
2 uova
1 bustina di lievito

padella antiaderente


Il zabaione con le uova fresche di mattina e i ricordi culinari della mia infanzia mi hanno sempre accompagnato soprattutto nei momenti tristi. Ritiro fuori la scatola e la apro, e così ricordo la panzanella con l'origano e il profumo dell'olio, o il ciambellone appena fatto.

Ho pensato di poter fare questo anche adesso e invece ho davanti un muro di no. Sei matta stiamo a dieta, che ti passa per la testa, addirittura mio fratello mi ha detto "hai rotto il cazzo, quanti pankake devi fare". E così c'è la paura e non più la voglia di fare le cose insieme per tutti.

Qualche settimana prima io mi ero divertita a fare i biscottoni inzupposi al latte, per capirci quelli che si comprano nei paesi intorno le città. Con il risultato che sono stata minacciata ad accendere il forno (10 minuti) per il caldo. Forse sono io non lo so, ma è così triste non avere più modo di stare insieme intorno ad una cosa fatta in casa. Sono circondata da persone che pensano solo a stare a dieta e qualsiasi cosa è diventato un demonio. La pasta no, poca, e via dicendo.
Purtroppo ho un problema.
Impastare e creare ho scoperto che mi rende felice.
Ricetta: 2 uova
500 gr di farina
150 gr di zucchero
limone grattuggiato
70 ml di olio di semi
1 bustina di lievito
50 ml di latte o yogurt
e sopra a piacere il miele e tanto zucchero, ovviamente.

Ricordo che il loro profumo nei forni dei Paesini mi ha sempre affascinato e ammaliato.

Non credo di essere una donna di città, ma purtroppo non sono nata in campagna e devo recuperare, pezzo pezzo, piano piano, facendo quello che da sempre desidero fare. Da sola ovviamente. Ormai  sono una specie di demonio e non posso cucinare per la famiglia. La fine di un'era??!!

A cena con le amiche qualche sera fa volevo mettermi a piangere. Una era intollerante alla mozzarella, una al glutine, un'altra non mangio pizza e prendo due verdure alla griglia e io mi sono vergognata come una ladra ad essere l'unica ad aver ordinato una comune pizza napoli, che non ho finito perchè mi sentivo un'aliena. Non lo so cosa sia successo al mondo, ma vorrei tanto tornare indietro!!

Il piacere di mangiare tutti insieme e di cucinare è ormai solo un lontano ricordo. Che amarezza!!

Letture estive

Esther e Rosanna stipulano un patto, per qualcuno forse scandaloso, inaccettabile. Un patto che cambia per sempre le loro vite. Nel 1933, in uno dei momenti più cupi per l'Europa, Esther ha dovuto lasciare Berlino, il suo innamorato, la sua libertà, ogni promessa di futuro...

Ho letto già qualcosa della Oggero e sinceramente non è stato male entrare in questo libro che storicamente ti porta indietro e ti lascia in bocca un sapore alla Vitali direi.

Poi per caso credo mi arrivano notizie storiche che ho perso del periodo del nazismo di cui non sono mai satura...troppa curiosità e voglia di capire dove sia la linea sottile tra bene e male, giusto e sbagliato, morte e vita.

NON FA NIENTE, quante volte abbiamo detto questa frase coprendo un grande dolore o una ferita, ma comunque qualcosa da nascondere facendo finta che fosse altro.

A me è capitato, ed è proprio quando sanguino e non ho la forza di parlare e di difendermi che dico "non fa niente"... sperando che dall'altra parte si capisca che non è così.