Innamorata di quella famosa piazza da tempo immemore (quella della foto), finalmente ho deciso di visitare Ascoli Piceno, una bellissima citta' sorta in epoca pre-romana, quasi duemilacinquecento anni fa, conquistata da Roma nell'89 a.C., quando Pompeo Strabone, dopo essere stato sconfitto dagli ascolani ed aver riparato nel Castrum di Fermo che lo riarmò, tornò all'attacco e questa volta conquistò la Città.
La cosa che noti subito di questa città è il bianco accecante, perché praticamente è tutta in marmo di travertino. Splendido esempio di epoca medievale che si vede in tutti i palazzi e l’architettura, e nelle chiese in stile Gotico. Mi dicono che è anche chiamata la “città delle 100 torri”, anche se ora né sono rimaste davvero poche e in verità all’inizio le torri erano 200 ma Federico II (nel 1252) quando conquistò la città, né distrusse quasi 91, forse le più alte e le più imponenti come segno di sottomissione e vittoria della città. In una torre vi hanno fatto l’Ostello della gioventù, l’ho notato quando ho fatto la passeggiata della cinta muraria che si affaccia sulla vallata del greto del fiume, dove c’è ancora un grandioso ponte di epoca romana, di Adriano per l’esattezza.
La cosa che noti subito di questa città è il bianco accecante, perché praticamente è tutta in marmo di travertino. Splendido esempio di epoca medievale che si vede in tutti i palazzi e l’architettura, e nelle chiese in stile Gotico. Mi dicono che è anche chiamata la “città delle 100 torri”, anche se ora né sono rimaste davvero poche e in verità all’inizio le torri erano 200 ma Federico II (nel 1252) quando conquistò la città, né distrusse quasi 91, forse le più alte e le più imponenti come segno di sottomissione e vittoria della città. In una torre vi hanno fatto l’Ostello della gioventù, l’ho notato quando ho fatto la passeggiata della cinta muraria che si affaccia sulla vallata del greto del fiume, dove c’è ancora un grandioso ponte di epoca romana, di Adriano per l’esattezza.
Ovviamente uno dei motivi per cui sono venuta ad Ascoli è stato anche il desiderio di assaggiare le vere olive ascolane e non quella roba surgelata che si mangia a Roma e forse in tutta Italia. Devo dire che è la prima cosa che ho assaggiato per cena quando sono arrivata ed è tutto un altro mondo. La panatura e il ripieno sono molto diversi, fatti come prodotto fresco. A dire il vero il fritto di Ascoli è stata una vera sorpresa, anzi dovrei dire, una rivelazione. Mai assaggiato niente di più delicato e buono, una panatura leggerissima e addirittura quasi gonfia come se ci fosse del lievito. Sicuramente c’è il trucco ma ai turisti non lo diranno mai.
Non mi sono fatta mancare il giorno dopo l’aperitivo seduta al Bar Meletti (bar storico della piazza del famoso liquore) anche se … se pensavo meglio. Forse saranno stati i gazebo che stavano montando per la fiera dell’antiquariato del giorno dopo, forse è stata troppa l’aspettativa di come immaginavo di sentirmi una volta entrata in questa piazza, anche se molto bella, ma alla fin fine mi sono sentita un po’ delusa, come se dal vivo non fosse in realtà così bella. E’ stata una sensazione, non lo so spiegare. Invece ho respirato una positiva aria di vita nelle persone del posto, dai tanti visti passeggiare in bicicletta, ai contadini che sulla piazza esponevano la merce del giorno con le cassette e i cesti di vimini, ai bei negozi e alle persone sorridenti che sembravano tutto sommato abbastanza rilassati malgrado fosse un giorno lavorativo.
Forse è stata solo apparenza o forse è solo la vita di una città molto piccola e da turista posso solo recepire delle sensazioni e null’altro, ma il posto sembra invitarti davvero ad una vacanza, a parte il parcheggio carissimo intorno alla cinta muraria della città… he he
Forse è stata solo apparenza o forse è solo la vita di una città molto piccola e da turista posso solo recepire delle sensazioni e null’altro, ma il posto sembra invitarti davvero ad una vacanza, a parte il parcheggio carissimo intorno alla cinta muraria della città… he he
L’hotel come gli altri pochissimi presenti in città, è in un antico palazzo storico davvero molto suggestivo. Per fortuna mi sono regalata questa parentesi con groupon e abbiamo speso davvero poco. Anche mangiare fuori non è carissimo e si assaggiano piatti di tutto rispetto. Per esempio qui usano farti un fritto misto con crema fritta, cipolle fritte, carciofi fritti e le olive. Un pastellato misto se preso come antipasto, allargato con fettina panata e zucchine e melanzane se preso come secondo. Il fegato ringrazia appena entri in città e sai che ti massacrerai per tutta la durata del soggiorno!!! GLI GNOCCHI!!! Qui gli gnocchi sono ripieni!!!
Ripieni con ricotta ed erbette o carne macinata, serviti o con pomodoro fresco o con un crema di panna e erbette. Una cosa deliziosa ma pesantissima, giuro. Poi direi che vale la pena assaggiare la loro pasta locale, i maccheroncini di Campofilone (la lavorazione richiede abilità, forza e fatica. La pasta va preparata con ben 10 uova per ogni Kg di farina di grano tenero). Che non sono maccheroncini ma tagliatelle finissime. Di solito le portano con i funghi porcini in bianco ma credo che con il pomodoro fresco siano più buone. Si cuociono in pochi minuti.
A dire il vero io ho fatto anche una degustazione di formaggi e confetture biologiche in una villa di campagna di fine ‘800 sulla collina, ora agriturismo, fattoria e B&B (Villa Cicchi). Cucina di campagna dove si fanno anche corsi di cucina, piscina e pure una piccola cappelletta di famiglia. Ho coccolato il cane che hanno adottato, senza una zampetta, reduce da un incidente stradale (il veterinario la voleva abbattere) e la gatta della casa. Ho mangiato con loro che facevano avanti e indietro dentro la cucina perché ogni tanto volevano una coccola. Che bello… mi sarei fermata tutto il pomeriggio. C’è anche una Fortezza (Forte Malatesta) che è stato monastero, prigione giudiziaria in tempi recenti e da poco museo, ristrutturato con i soldi del lotto. C'è un piccolo ponte in pietra che da sul fiume sottostante e si collega a questa fortezza, si chiama Ponte Cecco ed è legato ad una leggenda molto singolare. Si dice che il diavolo lo abbia costruito in una notte, riferito a Cecco D'Ascoli, poeta e astrologo.
Ma la cosa più bella di questo viaggio è senza ombra di dubbio il panorama che ti si presenta quando al ritorno si ammira in tutta la sua magnificenza il picco del Gran Sasso. Stupendo. Poi non parliamo del tunnel...
Tornando sulla cucina locale, ho dimenticato di dire che addirittura in una insospettabile trattoria ho assaggiato i fagioli con le cotiche e pomodoro da favola!!! Servite per antipasto insieme ad una pizzotta bianca ripiena di bieta e formaggio del luogo. Diciamo che sugli antipasti quì si sbizzarriscono abbastanza, con sorprese non indifferenti. Vale una gita enogastronomica visto che anche il vino è buono, ma purtroppo io non bevendolo non posso darne alcun credito. Ho anche notato che in centro ci sono delle trattorie che vendono i fritti e gli antipasti al cartoccio, come fanno da noi con le castagne. Si passeggia e si mangia...
Ripieni con ricotta ed erbette o carne macinata, serviti o con pomodoro fresco o con un crema di panna e erbette. Una cosa deliziosa ma pesantissima, giuro. Poi direi che vale la pena assaggiare la loro pasta locale, i maccheroncini di Campofilone (la lavorazione richiede abilità, forza e fatica. La pasta va preparata con ben 10 uova per ogni Kg di farina di grano tenero). Che non sono maccheroncini ma tagliatelle finissime. Di solito le portano con i funghi porcini in bianco ma credo che con il pomodoro fresco siano più buone. Si cuociono in pochi minuti.
A dire il vero io ho fatto anche una degustazione di formaggi e confetture biologiche in una villa di campagna di fine ‘800 sulla collina, ora agriturismo, fattoria e B&B (Villa Cicchi). Cucina di campagna dove si fanno anche corsi di cucina, piscina e pure una piccola cappelletta di famiglia. Ho coccolato il cane che hanno adottato, senza una zampetta, reduce da un incidente stradale (il veterinario la voleva abbattere) e la gatta della casa. Ho mangiato con loro che facevano avanti e indietro dentro la cucina perché ogni tanto volevano una coccola. Che bello… mi sarei fermata tutto il pomeriggio. C’è anche una Fortezza (Forte Malatesta) che è stato monastero, prigione giudiziaria in tempi recenti e da poco museo, ristrutturato con i soldi del lotto. C'è un piccolo ponte in pietra che da sul fiume sottostante e si collega a questa fortezza, si chiama Ponte Cecco ed è legato ad una leggenda molto singolare. Si dice che il diavolo lo abbia costruito in una notte, riferito a Cecco D'Ascoli, poeta e astrologo.
Ma la cosa più bella di questo viaggio è senza ombra di dubbio il panorama che ti si presenta quando al ritorno si ammira in tutta la sua magnificenza il picco del Gran Sasso. Stupendo. Poi non parliamo del tunnel...
Tornando sulla cucina locale, ho dimenticato di dire che addirittura in una insospettabile trattoria ho assaggiato i fagioli con le cotiche e pomodoro da favola!!! Servite per antipasto insieme ad una pizzotta bianca ripiena di bieta e formaggio del luogo. Diciamo che sugli antipasti quì si sbizzarriscono abbastanza, con sorprese non indifferenti. Vale una gita enogastronomica visto che anche il vino è buono, ma purtroppo io non bevendolo non posso darne alcun credito. Ho anche notato che in centro ci sono delle trattorie che vendono i fritti e gli antipasti al cartoccio, come fanno da noi con le castagne. Si passeggia e si mangia...