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lunedì 21 gennaio 2013

Pirandello insegna...

Avevo voglia di teatro e ho adocchiato due opere di Pirandello, "l'amica delle mogli" e "Tutto per bene", che stanno dando adesso a Roma.
Non ho visto tutto e le novelle sono assai, cosi sono andata a cercarmi la trama.

L'AMICA DELLE MOGLI
Marta, figlia di un senatore nel cui ambiente ha conosciuto ed è stata ammirata da diversi suoi seguaci, dopo il loro matrimonio ne è divenuta l' "amica delle mogli", a cui fornisce preziosi consigli e suggerimenti: per il cerchio delle sue amiche, è ormai diventata un modello da imitare. Eppure lei, tanto perspicace nell'intuire situazioni problematiche e nel suggerire soluzioni alle sue amiche, non è stata altrettanto capace di aiutare sé stessa. Per il suo carattere riservato e alieno dalle tipiche civetterie femminili, tese ad attrarre gli uomini, non si è mai sposata e ha preferito invece essere fautrice e nume tutelare dei matrimoni delle sue amiche. Ella crede sinceramente che il suo sia un comportamento altruistico e non si rende conto che così sottilmente soddisfa invece la sua volontà di predominare e influenzare la vita degli altri.
Senza volerlo Marta si troverà al centro di avvenimenti drammatici determinati dal sentimento «di una gelosia pazzesca e furibonda». Francesco Venzi, marito di Anna, si è innamorato di Marta e così anche Fausto, suo amico e marito di Elena, con cui forma l'ultima coppia ad essere entrata nel giro e ad aver fruito dell'assistenza dell'"amica delle mogli". Il destino sembra favorire Fausto perché Elena (tormentata dal dubbio sull'involontaria rivale, rinfocolato da Venzi) muore per una grave malattia lasciandolo così libero di sposare Marta. Francesco, preda di un'insana gelosia, allora l'uccide facendo passare l'omicidio per un suicidio determinato dal dolore per la morte della sposa.
Così alla fine Marta, che ha intuito l'assassinio compiuto da Francesco, di cui ella stessa è stata l'involontaria causa, si allontanerà isolandosi da tutti: «...Lasciatemi sola! voglio restar sola! - Sola, - sola, - sola! - ».

TUTTO PER BENE
La commedia s'incentra sulla figura di Martino Lori il quale, rimasto vedovo della propria moglie, sembra non riprendersi da tale luttuoso avvenimento. Ha una figlia, Palma, affidata fino al diciottesimo anno di età ad un tutore, il senatore Manfroni: questa, raggiunta la maggiore età, si sposerà con Flavio lasciando solo ed abbandonato il padre, verso cui nutre un profondo disprezzo.
In realtà, l'odio coltivato da Palma ha ragion d'essere perché è convinta, come tutti coloro che credono di conoscere l'ingenuo Lori, che questi sappia la verità sulla sua famiglia ma per interesse e convenienza finga di non sapere che la moglie morta era un'adultera, che lei stessa, che passa per sua figlia, sia invece il frutto della relazione con il senatore Manfroni e che persino il lavoro, che egli esercita come dipendente di Manfroni, sia stata una copertura per permettere gli incontri e la tresca tra i due amanti.
Scoperta la verità con un tempestoso colloquio con la figlia, Lori è disperato, poiché è stato raggirato per la sua intera esistenza da tutti coloro che gli erano vicini: solo adesso, egli dice, la moglie gli «muore davvero uccisa dal suo tradimento».
Scoprirà l'onesto Lori che il suo amico, il rispettabile e onorato Senatore del Regno, non solo lo ha tradito e ingannato prendendogli la moglie, ma ha anche sottratto degli appunti al padre di lei, famoso scienziato, pubblicando a suo nome un'opera scientifica.
Egli dunque scopre di essere stato considerato da tutti non solo un miserabile ma anche un imbecille
« Lori: Ma io, ho potuto essere un imbecille, finché ho creduto a cose sante e pure: all'onestà! all'amicizia! Ora non più »

Lori adesso potrebbe vendicarsi del miserabile Manfroni portandolo alla rovina ma capisce l'inutilità di rispondere al male con il male e preferirà cogliere l'affetto della figlia non sua che, riconciliatasi con lui, comprenderà che il finto padre, in buona fede, non ha simulato la sua ignoranza degli avvenimenti.
« Palma: Ma perché è vero, vedi! è vero ora il mio affetto per te! Non è mica inganno! Il mio affetto, la mia stima,sono una realtà in cui tu puoi vivere, e che s'imporrà a tutti e anche a te »

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Collegandomi al precedente post capisco che il problema esistenziale da me posto era assai vecchio ... è che a volte abbiamo la memoria corta.
Grazie Pirandello

5 commenti:

  1. Io adoro Pirandello ed ho visto parecchi lavori a Triete al teatro Rossetti sezione abb, prosa.
    Ne ho visti talmente tanti nel corso degli anni che non ricordo se avevo visto anche questi due lavori...:( quest'anno avevo "Trovarsi". Se vuoi leggere la trama vai a
    http://www.ilrossetti.it/lista_prosa.asp
    buona settimana

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    1. la trama è bellissima anche se terribile la fine della protagonista... che in fondo è di monte donne!!

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  2. Bé, sì, Pirandello è un grando e resta comunque attuale a tal punto dal farci credere che cent'anni fa' la società fosse già più o meno quella di adesso. Cosa, credo, non totalmente vera.
    La figura di Marta è perfetta, ho conosciuto davvero persone così e Pirandello la descrive perfettamente ;-)
    Per Lori invece la storia si conclude, in fondo, bene :-) Il che non è che sia così frequente per le storie di Pirandello... gli è andata bene dai! :-D
    www.wolfghost.com

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  3. Cambiano i tempi e i contesti, ma gli uomini e le donne restano sostanzialmente uguali, con le debolezze, gli inganni, l'ingenuità, la cattiveria. Hanno mezzi diversi per realizzarsi, palesarsi, nascondersi, ma, sotto sotto, non sono diversi dai loro avi. In psicologia, chi cerca sempre di aiutare tutti, si dice che sia affetto dalla "sindrome del salvatore", che si comporta così proprio per soddisfare il proprio ego e non per un interesse realmente sincero verso gli altri.

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  4. Di Pirandello ho letto qualche libro,belle storie che si ripetono nella realtà spesso, alla fine siamo un po' tutti cechi sulla verità, forse perchè alla fine preferiamo non vedere le cose che ci fanno male, e a dire il vero apprezzo molto Lori, perchè ha capito che la vendetta non porta a niente. Ciao alla prossima storia.

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