E’
uno degli ultimi libri che ho letto e il senso di colpa che ha
causato questo libro credo che me lo porterò dentro per molto tempo.
E’ da tempo che stavo pensando se fosse stato possibile per me
adottare un cane, certo con una gatta già anziana era un problema e
poi con i miei orari non era proprio il caso. Un desiderio, uno di
quelli che ti tieni dentro il cuore e non sai mai se un giorno
diventeranno realtà. Piano piano che le pagine scorrevano e la
storia si spiegava ai miei occhi, ho sentito quasi vera la presenza
di questo cane e forse proprio come la protagonista ho accarezzato
l’idea che avrebbe cambiato anche la mia vita, forse. Ho sospirato
si, e se penso a quello che ho pensato, mi sento un verme. Poi micia
è morta, così all’improvviso ed è stato terribile, come se il
mio desiderio abbia chiuso un cerchio. Perché non pensare che l’ho
causato io con i miei pensieri, in fondo lei non stava male ed è
successo tutto in poche ore.
“Seduta
nella sua nuova casa, Gina sente un timido sorriso affiorarle alle
labbra. E il primo giorno della sua nuova vita. Dopo il fallimento
del matrimonio con Stuart, Gina ha deciso di non voltarsi indietro e
di guardare al futuro. Ha lasciato il marito, cambiato casa e deciso
di mettere in vendita o devolvere in beneficenza tutti gli oggetti
della sua vita precedente, salvandone solo alcuni, cui è
particolarmente legata. Così, un po' per fortuna un po' per caso, ha
trovato Buzz. E Buzz ha trovato lei. Un nuovo amico che, giorno dopo
giorno, riesce a riempire il vuoto che si era creato nella sua vita.
Che riesce a farle capire quanto siano preziose le piccole cose che
la circondano. E quando il suo lavoro di restauratrice le offre
l'occasione che da sempre aspettava, Gina trova finalmente il
coraggio di aprire il suo cuore ma se è vero che i desideri si
esprimono solo a occhi chiusi, le servirà tutto il fiuto di Buzz.”
Questo libro ha una curiosità.
La copertina del libro non rispecchia assolutamente la razza del cane
descritto nella storia, tanto che per curiosità ho trovato la
copertina originale dove invece c’è. Quindi mi domando cosa abbia
spinto gli editori a fare questa scelta, assolutamente discutibile e
non comprensibile. Mah...mistero.
Comunque non me la sento di consigliarne la lettura.
Troppo americano, anche con il lieto fine, sembra quasi la sceneggiatura di un telefilm stile Pilker... Niente di che, devo dire.
A parte quello che ha rappresentato per me in questo momento, si può leggere di meglio.
Troppo americano, anche con il lieto fine, sembra quasi la sceneggiatura di un telefilm stile Pilker... Niente di che, devo dire.
A parte quello che ha rappresentato per me in questo momento, si può leggere di meglio.