Italia anni ‘30. Un paesino del sud. Una donna del nord…
...dai
Anna, non è un lavoro da donne… Siamo seri.
Non esistono
portalettere donna. “Finora” disse Anna…
Con
queste premesse non potevo proprio non leggerlo.
E’ stato
interessante e anche spaesante leggere in questo romanzo tutti i
preconcetti e le etichette che a quei tempi si appiccicavano alle
donne. Una donna del nord che combatte e cerca di cambiare le cose,
solo essendo donna. Perchè si sa, le donne ci mettono il cuore, in
tutto quello che fanno e quindi poi si nota.
Non voglio spoilerare troppo, ma credo che si, sia un libro da leggere.
C’è un passaggio in questo libro che mi ha fatto una tenerezza infinita… Il primo giorno del voto alle donne. Per noi è tutto scontato e anzi siamo così disamorati della democrazia da non aver più voglia di andare a votare. E quindi leggere l’emozione della prima volta mi ha dato un bello scossone interiore.
Ci sono vari passaggi storici nel libro e quindi si tocca con mano il cambiamento politico, le prime lotte sindacali, la posizione del prete del paese e della Chiesa, l’ateismo dei comunisti e la posizione delle donne nella comunità…
E’ stato un bel viaggio e sono contenta di averlo letto. Forse sarà stata pure una storia vera.
Credo sia un libro che faccia riflettere. Si è fatta molta strada sul piano dell'emancipazione femminile. Difficile ormai che si senta parlare di lavori da uomini e lavori da donna. Si son vinte tante battaglie ma c'è ancora molta strada da fare come dimostrano le tragiche cronache degli ultimi giorni. Purtroppo il cammino per il rispetto e la parità deve essere ancora portato a termine.
RispondiEliminaNessuna parità, le donne hanno superato gli uomini da un pezzo. Ma per il rispetto si, bisogna lavorarci ancora tanto.
EliminaSiamo al medioevo su tanti, troppi fronti..
RispondiEliminaalmeno io ho dato tante cose per scontate e ho sbagliato... mai abbassare la guardia ci vuole poco per tornare indietro, come dici tu
EliminaLetto e piaciuto!!!
RispondiElimina