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lunedì 25 giugno 2012

Seguendo Caravaggio...


Non potevo proprio non andare a Palazzo Braschi a vedere questo Caravaggio, visto che tornerà a Messina a fine luglio.
Stò seguendo le opere del Caravaggio da anni, dal primo quadro che mi stregò alla Galleria Borghese. Da allora l'ho seguito e cercato, leggendo di tutto e di più. 
Lo adoro e la sua luce nel buio per me è fonte di un forte magnetismo. Dopo di lui il nulla e lo penso veramente. 
Sono persino andata ad Amsterdam con una mia amica per vedere le sue opere esposte e confrontate con Rembrant. Ovviamente non c'è stata partita.
Ero curiosa di questa pala di altare perchè è una delle opere ultime, prima che morisse e quindi sapevo che i colori e i visi sarebbero stato lo specchio della sua vita travagliata, la visione della morte e della condanna che pendeva sul suo capo dopo la fuga da Roma e Napoli. 
La Chiesa dei Crociferi, che ospitò questa opera (1609), fu distrutta per costruire la Camera di Commercio nel 1879. Conseguentemente l'opera si salvò miracolosamente durante il terremoto del 1908, quando si trovava in un deposito che andò distrutto quel lontano 28 dicembre di 104 anni fa.
La restaurazione, della "Resurrezione di Lazzaro", è tornata all’antica bellezza grazie alle "cure del caso", per merito dell'Istituto Centrale del Restauro, diretto da Gisella Capponi. (Le "mani miracolose", che hanno svolto questo lavoro, sono delle docenti Anna Maria Marcone, Carla Zaccheo ed Emanuela Ozino Caligaris, coadiuvate da 5 studenti pagati 2.000 euro per sei mesi di lavoro).
L'opera, secondo il biografo Francesco Sussino, fu pagata addirittura 1.000 scudi (cifra spropositata all'epoca), dal genovese Giovanni Battista de’ Lazzari, il quale aveva una banca nella città dello Stretto, la quale aveva in quel periodo un porto tra i più rilevanti nel Mediterraneo. Sembra che all'inizio il soggetto della pala di altare fosse ben altro, ma poi Caravaggio fece la resurrezione di Lazzaro forse a causa della morte del fratello del committente.
Interessanti particolari, venuti fuori nel restauro. Caravaggio usò per l'opera solo prodotti locali, come resti fossili di conchiglie, presenti nella calce e i teli cucini verticalmente e piuttosto grossolanamente.


Purtroppo i faretti posizionati malissimo non rendono l'idea del fascio reale di luce dipinto dal Caravaggio. Davvero una illuminazione pessima per questo capolavoro che rovina l'effetto complessivo del dipinto. Tanto amore per nulla.

10 commenti:

  1. rembrandt strabattuto da caravaggio! non sarai un poco di parte? :) ciao

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  2. Assolutamente no. Erano due pittori molto differenti, ma l'anatomia dei corpi dipinti dal Caravaggio erano pieni di una morbidezza assolutamente sconosciuta a Rembrandt

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    1. ma se rembrandt ha perfino dipinto la "lezione di anatomia"!!! ciao :)

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    2. ma che centra scusa!!! Quello è il soggetto del quadro e malgrado Rembrandt abbia dipinto i medici in modo non statico, anzi molto vivo e partecipe, è completamente lontano dal movimento e dalla rotazione dei corpi di Caravaggio tanto da sembrare statico e monotono... La viva luce del quadro rende tutti molto partecipi nell'autopsia del corpo, ma i soggetti e la scuola dei due pittori li rende molto lontani

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    3. naturalmente scherzavo ancora :)
      sì, sono molto diversi i loro modi espressivi. lo stesso rembrandt ha cambiato nel corso degli anni il suo stile. questione di gusti. preferisco rembrandt ma apprezzo pure caravaggio. ciao

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    4. I fiamminghi mi piacciono tutti Antonio e vedere dal vivo "la ronda di notte" fa un certo effetto, prende praticamente una intera parete. Come dici giustamente tu, i quadri sono anche emozioni. E' la nostra reazione di fronte ad un capolavoro che ci rende tutti diversi... per fortuna, aggiungo.

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  3. Caravaggio mi inquieta... quella luce che viene fuori dal buio, quegli sguardi torbidi e quel realismo così marcato mi ipnotizzano. Mi attira, ma mi impaurisce.

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    1. che strano ... a me fa l'effetto contrario
      mi calma
      come se mi facesse concentrare su un punto preciso e rendesse la sua luce così penetrante da farti dimenticare il buio intorno

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  4. è molto carnale caravaggio. il corpo di carne, nei suoi dipinti, ed anche nella sua vita vera, i corpi maschili dei vari bacchini, malati, o sanissimi, i volti che esprimono nella carne i sentimenti, per lui hanno veramente molta importanza. sempre nella sua gioventù. perchè questo quadro, ultimo della vita, ha invece dentro tutta la vecchiezza e la stanchezza di una vita molto vissuta e che sta per finire, e i personaggi non occupano più tutta la tela, ma sono schiacciati da un vuoto soprastante che li domina e li opprime.

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    1. ti giuro che quei faretti mi hanno talmente confuso che non riesco a focalizzare bene la luce dell'opera e questo mi sconcerta in un quadro di Caravaggio!!!

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