Il contributo della Brigata Ebraica alla liberazione dell'Italia
la Brigata Ebraica fu costituita nel 1944, dopo una lunghissima trattativa tra le Autorità ebraiche in Palestina e il Governo britannico mandatario su quell'area. La Brigata Ebraica era formata da ebrei che provenivano da quelle Terre che sarebbero, poi, diventate Israele, ai quali si aggiunsero ebrei provenienti da Paesi soggetti al controllo inglese, come Canada, Sudafrica ed Australia ed altri provenienti dalla Russia e dalla Polonia.A comandare la Brigata fu nominato il brigadiere generale canadese Ernest Frank Benjamin. Dopo un breve addestramento in Egitto, la Brigata fu inviata sul fronte italiano nel 1944 e integrata nell'Armata britannica. Insieme al Gruppo di Combattimento "Friuli", fu protagonista dello sfondamento della famosa Linea Gotica nella vallata del Senio. La Brigata ebbe la propria bandiera, bianco e azzurra con la Stella di Davide al centro, che sarebbe diventata la bandiera del futuro Stato di Israele.
La Brigata combatté con le proprie insegne a fianco di unità militari italiane e polacche, molti gli episodi dove i soldati ebrei si distinsero per la liberazione dell'Emilia Romagna, da Cuffiano, a Riolo Terme, Ossano, Monte Ghebbio, La Serra, Imola e Ravenna, fino a Bologna.
I caduti della Brigata Ebraica, morti per la liberazione d'Italia, furono tumulati nel cimitero di Piangipane a Ravenna. La città di Ravenna dal 15 maggio 1995, con una lapide, ricorda i 45 caduti ebrei per la liberazione della città. In tutto la Brigata Ebraica combatté in Italia fino al 25 aprile 1945.
Già durante il periodo bellico i componenti della Brigata, si adoperarono in un importante compito civile a favore delle comunità ebraiche liberate, duramente provate e sconvolte dalle privazioni, dalle deportazioni, dai lutti. Aiutarono i sopravvissuti, assistettero gli orfani, favorirono nuove riunioni familiari. Anche dopo la guerra la Brigata fu fondamentale nell'assistere i tanti profughi provenienti dall'Europa centrale, che transitavano o che fossero diretti in Italia.
La Brigata si sciolse nel 1946 e i circa 9.000 soldati, che ne fecero parte, tornarono in Israele e furono determinanti per la costituzione del futuro esercito di Israele presto chiamato a doversi difendere nelle prime guerre che dovette sostenere.
E' interessante notare che la notizia della costituzione di una unità combattente ebraica (per la prima volta dopo circa 20 secoli!) suscitò la scomposta reazione della propaganda tedesca a cui si un“ quella della Repubblica di Salò.
Con rabbia e sarcasmo le emittenti tedesche criticavano Churchill per aver permesso "ai giudei di avventarsi come cani idrofobi contro il popolo germanico.....Il popolo inglese si è abbassato fino al punto di sguinzagliare la sanguinaria brigata giudaica".
Si distinsero anche nelle attività assistenziali rivolte ai numerosi profughi non italiani. A sbarcare per prima in Italia, più precisamente in Sicilia nell'agosto del '43, fu una piccola unità addetta a un deposito cartografico (20° Map Depot). Ai suoi componenti fu riferito che in Italia nessun ebreo era sopravvissuto alle deportazioni. Ma nessuno li aveva informati che, per quanto attiene alla Sicilia, la presenza ebraica era da secoli insignificante. Nel settembre del '43, sbarcò a Salerno un distaccamento della 148° compagnia "autocisterne - acqua" che si distinse nel compito di rifornire d'acqua la popolazione napoletana e nel prestare aiuto agli ebrei della città. Altre compagnie autotrasporti giunsero nei giorni successivi. In ottobre, membri di queste compagnie incontrarono gruppi di ebrei Jugoslavi giunti fortunosamente sulle spiagge meridionali italiane. Fu questo il primo commovente incontro tra militari ebrei e profughi scampati ai lager nazisti.Nel novembre del '43 sbarcava a Taranto la 1a compagnia Genio (mimetizzazione), specializzata nel realizzare finte strutture militari per ingannare i comandi tedeschi.
I suoi membri si distinsero per aver saputo escogitare brillanti soluzioni per raggiungere lo scopo.
Dopo la liberazione, per il recupero dei giovani scampati alla Shoà, vennero istituiti centri di preparazione professionale (Hakhsharot), per quanti fossero interessati a "salire" in Terra d'Israele. Si trattava di centri agricoli sul modello del Kibbuz. Le prime strutture di questo genere sorsero a Bari (1944) per accogliere profughi iugoslavi e giovani cecoslovacchi e, poco più tardi, nei pressi di Foggia.
Nell'opera di soccorso e specialmente nel campo dell'assistenza sanitaria, si distinsero ausiliarie femminili sbarcate a Taranto nel maggio del '44.
L'attività dei militari ebrei nell'opera di ricostruzione morale e materiale delle comunità ebraiche delle città via via liberate è stata veramente meritoria.
Le Comunità erano in stato disastroso. Ai sopravvissuti, sbigottiti dall'immane tragedia che li aveva colpiti, i giovani militari ebrei infusero incoraggiamento, entusiasmo e voglia di vivere. L'incontro con militari le cui insegne recavano il simbolo ebraico della stella a sei punte, fu per gli scampati, motivo di emozione e di orgoglio.
Si devono ai giovani militari i primi provvedimenti per la riattivazione delle istituzioni comunitarie a cominciare dalla registrazione degli ebrei presenti , dalla riapertura delle scuole e con la riattivazione della DELASEM (Delegazione Assistenza Emigrati), benemerita organizzazione per l'assistenza ai profughi.
Allo scopo di preparare istruttori in grado di risollevare le Comunità ebraiche del Centro e del Nord Italia, furono organizzati a Roma appositi Seminari.
Lo stesso personale fu anche impiegato per dar vita, come si è detto, alle Haksharot, centri predisposti per avviare i giovani alla Terra dei Padri soprattutto per colonizzare zone incolte del deserto. Ne furono istituite nei pressi di Roma, Firenze, Livorno e Ancona.
I soldati delle Compagnie, per provvedere alle necessità dei sopravvissuti, collaborarono con l'American Joint Committee e l'UNRRA e spesso non esitarono a prelevare disinvoltamente materiale dai magazzini militari inglesi.
Tra le loro attività , va ricordata l'opera di una compagnia del Genio, la 745a, composta da membri del Solèl Bonè (impresa edile della confederazione dei lavoratori di Erez Israel). Questa riuscì, in tempi brevi, a riattivare un ponte sul Po, nei pressi di Lagoscuro. Il ponte era stato distrutto dai tedeschi in ritirata e la sua ricostruzione permise ai carri americani di irrompere nella Pianura Padana.
A fine maggio del 1945, le Compagnie Genieri e Trasporti furono trasferite nel nord Italia e si prodigarono per riattivare le comunità ebraiche di Milano, Trieste, Venezia, Padova e Torino. I loro membri collaborarono con il centro di coordinamento per l'assistenza istituito a Milano in via Unione e all'istituzione di Hakhsarot a Brivio e Ceriano Laghetto nei pressi del Lago di Como.
Non va sottaciuto che le attività della Brigata e delle PLUGOT sono state una scuola di guerra per coloro che entrarono a far parte dell'esercito del nuovo Stato d' Israele. E' giusto quanto afferma Romano Rossi che " la Brigata Ebraica divenne la struttura portante delle nascenti forze armate israeliane".
Questa proprio non la sapevo anche se il periodo della seconda guerra mondiale mi ha sempre appassionato. Grazie per aver sopperito ad una mia lacuna. Oggi però la cosa si sta invertendo. Non nego ad Israele il diritto di difendersi, ma ho l'impressione che si stia andando troppo oltre. Non sono antisemita nè antiarabi e spero che veramente si trovi un punto di accordo fra le parti.
RispondiEliminaBuona domenica, malgrado quello che succede nel mondo.
già
Eliminaho appena finito di vedere Rai Storia, la mia passione. e poi, vengo qui e leggo queste interessanti notizie. Grazie. Ti aspetto da me.
RispondiEliminaChissa perchè sono tutti d'accordo solo quando c'è d'ammazzare.
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