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martedì 29 ottobre 2013

Corazzata Roma

In questo cavolo di Paese dove si parla solo di Berlusconi e di politica, trovo veramente offensivo che i media non abbiano dato risalto a questa notizia, importante per la nostra storia recente. O forse me la sono persa io? Voi l'avete sentita?
Perchè dopo sette lunghi decenni la marina militare è riuscita a localizzare il relitto della Corazzata Roma a circa 16 miglia dalla costa sarda e a filmarlo a 1.200 metri di profondità in una delle zone sommerse più accidentate e impervie delle Bocche di Bonifacio, grazie al robot subacqueo Gaymarine. 
Affondata il 9 settembre 1943, poche ore dopo la comunicazione della firma dell'armistizio fra il governo Badoglio e gli Alleati, due bombe tedesche affondarono con un colpo fortunato (una bomba si infilò nel fumaiolo) la più imponente nave militare italiana: un gigante lungo 240 metri. Le vittime furono ben 1.352 compreso il comandante Carlo Bergamini, i sopravvissuti furono invece 622.


La Regia Nave Roma, varata il 9 giugno del 1940, un giorno prima della dichiarazione di Guerra, rappresentava molto di più: un oggetto del desiderio, un’icona della guerra sul Mediterraneo, un mito. Forse perché era la più prodigiosa e potente nave da battaglia dell’allora Regia Marina. 45.000 tonnellate di acciaio corazzato per una velocità di oltre 30 nodi ne facevano un colosso temuto, e ammirato al tempo stesso, anche dal nemico. Gli uomini dell’equipaggio si sentivano sicuri, a bordo della Roma; un gioiello tecnologico da molti considerato inaffondabile. Potente. Armato. Veloce. Rappresentava l’apice della tecnologia navale italiana: in sé racchiudeva quanto di meglio l’industria aveva potuto realizzare nel campo della metallurgia, della meccanica, della chimica, dell’elettricità, della balistica, della dinamica, della scienza della navigazione e di quante scienze possono essere applicate ad un prodotto navale che doveva essere il “massimo”.

Questa nave, come le gemelle della sua classe Littorio, Vittorio Veneto e Impero, custodisce in sé numerosi elementi che la rendono un importante fenomeno storico.


L’arma segreta tedesca

Una formazione di aerei bombardieri della Luftwaffe aveva attaccato dal cielo l’alleato del giorno prima, sganciando sulla Forze Navali da Battaglia italiane (FFNNBB) una micidiale – e segretissima fino ad allora – bomba-razzo.

Gli aerei attaccanti erano bimotori Dornier Do 217 K (nell'immagine), ogni velivolo portava una sola bomba speciale radiocomandata e con propulsione a razzo, che le assicurava una velocità di caduta di circa 300 m/sec, molto superiore a quella naturale dovuta alla sola forza di gravità. Inoltre aveva speciali capacità di perforazione delle corazze essendo studiata, appunto, per l'impiego contro navi. Era stata progettata sin dal 1939 dal dottor Kramer, era contraddistinta dalla sigla PC-1400 X ed era soprannominata Fritz-X.


6 commenti:

  1. Non ti facevo competente e interessata di storia bellica!
    Comunque no, non mi sembra di aver visto la notizia.

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    1. Io adoro la storia bellica e quando leggo notizie che mi interessano poi le approndisco con ricerche su internet oltre a gradire molto quando riesco a vedere qualcosa su national geografic su sky

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  2. Notizia interessante che effettivamente non ho letto da nessuna altra parte. Tra l'altro è un periodo della storia che a scuola è spesso troppo trascurato.

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  3. Molto interessante, grazie per aver condiviso la notizia!!

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  4. Ciao, non ne sapevo niente, grazie per le accurate e interessanti informazioni!!!
    Ho letto il promemoria del "rosso" per la serata di Capodanno......condivido la tua proposta, assolutamente in linea!!!
    Baci

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  5. Eh, meno male che 'sti tedeschi sono stati fermati per tempo... ancora un po' e con le loro armi segrete sarebbe stata una devastazione molto più imponente di quella che già hanno fatto.

    www.wolfghost.com

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