In questo cavolo di Paese dove si parla solo di Berlusconi e di politica, trovo veramente offensivo che i media non abbiano dato risalto a questa notizia, importante per la nostra storia recente. O forse me la sono persa io? Voi l'avete sentita?
Perchè dopo sette lunghi decenni la marina militare è riuscita a localizzare il relitto della Corazzata Roma a circa 16
miglia dalla costa sarda e a filmarlo a 1.200 metri di profondità
in una delle zone sommerse più accidentate e impervie delle Bocche
di Bonifacio, grazie al robot subacqueo Gaymarine.
Affondata il 9 settembre 1943, poche ore dopo la comunicazione della firma dell'armistizio fra il governo Badoglio e gli Alleati, due bombe tedesche affondarono con un colpo fortunato (una bomba si infilò nel fumaiolo) la più imponente nave militare italiana: un gigante lungo 240 metri. Le vittime furono ben 1.352 compreso il comandante Carlo Bergamini, i sopravvissuti furono invece 622.
La Regia Nave Roma, varata il 9 giugno del 1940, un
giorno prima della dichiarazione di Guerra, rappresentava molto di più: un
oggetto del desiderio, un’icona della guerra sul Mediterraneo, un mito.
Forse perché era la più prodigiosa e potente nave da battaglia
dell’allora Regia Marina. 45.000 tonnellate di acciaio corazzato per una
velocità di oltre 30 nodi ne facevano un colosso temuto, e ammirato al
tempo stesso, anche dal nemico. Gli uomini dell’equipaggio si sentivano
sicuri, a bordo della Roma; un gioiello tecnologico da molti considerato
inaffondabile. Potente. Armato. Veloce. Rappresentava l’apice della tecnologia navale italiana: in sé
racchiudeva quanto di meglio l’industria aveva potuto realizzare nel
campo della metallurgia, della meccanica, della chimica,
dell’elettricità, della balistica, della dinamica, della scienza della
navigazione e di quante scienze possono essere applicate ad un prodotto
navale che doveva essere il “massimo”.
Questa nave, come le gemelle della sua classe Littorio, Vittorio Veneto e Impero, custodisce in sé numerosi elementi che la rendono un importante fenomeno storico.
L’arma segreta tedesca
Una
formazione di aerei bombardieri della Luftwaffe aveva attaccato dal
cielo l’alleato del giorno prima, sganciando sulla Forze Navali da
Battaglia italiane (FFNNBB) una micidiale – e segretissima fino ad
allora – bomba-razzo.
Gli aerei attaccanti erano bimotori
Dornier Do 217 K (nell'immagine), ogni velivolo portava una sola
bomba speciale radiocomandata e con propulsione a razzo, che le
assicurava una velocità di caduta di circa 300 m/sec, molto superiore
a quella naturale dovuta alla sola forza di gravità. Inoltre aveva
speciali capacità di perforazione delle corazze essendo studiata,
appunto, per l'impiego contro navi. Era stata progettata sin dal 1939
dal dottor Kramer, era contraddistinta dalla sigla PC-1400 X ed era
soprannominata Fritz-X.
Non ti facevo competente e interessata di storia bellica!
RispondiEliminaComunque no, non mi sembra di aver visto la notizia.
Io adoro la storia bellica e quando leggo notizie che mi interessano poi le approndisco con ricerche su internet oltre a gradire molto quando riesco a vedere qualcosa su national geografic su sky
EliminaNotizia interessante che effettivamente non ho letto da nessuna altra parte. Tra l'altro è un periodo della storia che a scuola è spesso troppo trascurato.
RispondiEliminaMolto interessante, grazie per aver condiviso la notizia!!
RispondiEliminaCiao, non ne sapevo niente, grazie per le accurate e interessanti informazioni!!!
RispondiEliminaHo letto il promemoria del "rosso" per la serata di Capodanno......condivido la tua proposta, assolutamente in linea!!!
Baci
Eh, meno male che 'sti tedeschi sono stati fermati per tempo... ancora un po' e con le loro armi segrete sarebbe stata una devastazione molto più imponente di quella che già hanno fatto.
RispondiEliminawww.wolfghost.com