DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE – GUCCINI
Questo libro è una piccola chicca. E’
come se lo avesse scritto mio padre anziché Francesco Guccini, famosissimo
cantautore di musica leggera.
In questo Dizionario delle cose
perdute, Guccini ci accompagna in un viaggio nella memoria dei suoi ricordi,
quelle piccole cose che ci ricordano il passato, e che rivivono tramite la sua
penna in pensieri di un’epoca ormai tramontata e che ritornano con nostalgia. I
suoi ricordi sono i ricordi della generazione dei nostri padri e quindi fa
molta tenerezza leggere di tante cose perdute e da loro vissute, in fondo
questo libro è una catena che ci collega e ci lega al passato delle nostre
storie di vita. I giochi dei bambini che vivevano praticamente in strada tutto
il giorno, i famosi pantaloncini corti anche in inverno che spesso mio padre
ricorda e racconta, prendoci in giro quando ci vede mamme ansiose in inverno
con i nostri figli maschi. Un passato in cui la tecnologia era pressoché
inesistente e la socializzazione era ad un livello più elevato di quello
odierno, quando si giocava con le cerbottane o con i tappi di bottiglia facendo
delle enormi piste, o le macchine fatte con le tavole di legno e lo spago. Tutte
cose che spesso ho sentito nei racconti di zii, fratelli di mio padre, sono
raccontate in questo delizioso libro, rendendolo una lettura piacevole. Leggo
anche di cose che non conosco e non ne sapevo l’esistenza, come i taxi verdi, visto
che per me i taxi sono sempre stati gialli. Insomma da leggere e regalare…
Pur amando tantissimo Guccini, ti confesso che il libro non l'ho letto...
RispondiEliminaMa rimedierò!
Un bacio, Elisa!
ciao cara...sei tornata dalle ferie??
EliminaIl tuo post, cara Elisa, mi provoca più di un sorriso, e per tante ragioni...
RispondiEliminaPrimo sorriso: benché tra noi (almeno così mi sembra di ricordare, qui su Blogspot le date di nascita non compaiono come su Splinder, manco si possono fare gli auguri di Buon Compleanno, mannaggia!) ci siano meno di vent'anni di differenza, mi sento molto più vicino alla generazione dei tuoi genitori che alla tua; gli anni '50 sono stati decisamente un formidabile spartiacque.
Secondo sorriso: ci voleva il Guccio, sempre sopra le righe e politicamente scorretto, per scegliere come immagine di copertina un pacchetto di sigarette (Nazionali Esportazione, per la cronaca, le prime che cominciai a fumare - e anche lui, scommetto! - nell'adolescenza); ma quanti della tua generazione (e successive) le riconoscerebbero?
Terzo sorriso (un po' a bocca storta): in tanti hanno scritto su questo argomento; mi viene in mente Alfredo Tamisari, che curava su Splinder un accurato e completissimo "Dizionario delle parole perdute" (per l'appunto!) e che, mi risulta, si sta sbattendo da anni per trovare un editore che lo pubblichi in volume (chissà se ci sarà riuscito, poi!); mentre un qualsiasi personaggio pubblico non ha nessun problema a farsi pubblicare addirittura da Mondadori... E meno male (quarto sorriso, un po' più disteso) che si tratta di uno scrittore di razza come Francesco Guccini (lo è, lo è, garantisco!) e non uno dei tanti imbrattacarte dello spettacolo!
Quinto (e ultimo) sorriso: anch'io scrissi un lungo post sull'argomento qualche anno fa (commentasti anche tu, Elisa, a proposito del macinino da caffè); quasi quasi lo ripubblico adesso e te lo dedico...
Un bacione, tuo
Cosimo
Assolutamente si Cosimo, perchè no!!!
EliminaEffettivamente mi sono chiesta che cavolo voleva dire quella nave su fondo verde... lo vedi che rispondi sempre alle mie domande silenziose!!! he he
Io sono nata nel '67 e quindi scusami se sorrido anche io, con amarezza però. Perché io non c'ero negli anni 50 ma sinceramente mi rode proprio il culo, essermi persa gli anni '60, oppsss... i meravigliosi anni 60!!!!
Allora ricordavo bene... io sono del '49, quindi gli anni di differenza sono diciotto; pochini per parlare di "salto generazionale", ma per l'appunto ci sono i dirompenti '50/60 di mezzo...
EliminaIl mio post è già in linea, con tanto di dedica :-)))...
Baci, tuo
Cosimo
Dopo aver letto anche il post di Cosimo, copio qui il commento, valido per entrambi:
RispondiEliminaHo ancora il macinino a mano, che ora fa da soprammobile nella credenza ma, udite, udite, in questi giorni di super-pulizie, quando i lavori dei muratori in casa mi stanno obbligando a far pulizia nei più reconditi anditi, ho trovato, in fondo ad un vecchio mobile, il ferro da stiro e lo scaldaletto, uguali a quelli delle fotografie di Cosimo! Chissà, probabilmente li usavano mia nonna o addirittura la bisnonna, visto che la mia casa è stata costruita dai bisnonni e tramandata attraverso varie generazioni.
Mi ha fatto sorridere la copertina di Guccini, perché erano le sigarette che negli anni '50 fumava mio padre. Ricordo quando andavo io dal tabaccaio vicino a casa a prendergli le sigarette e mi sentivo tanto importante, avevo si e nò 7-8 anni e prendevo, udite udite " una cartina con 5 Nazionali", perché i soldi erano centellinati e c'era chi si calmierava in questo modo le sigarette per non spender troppo.
RispondiEliminaC'erano le Alpha (fortissime) e le Alpha con il filtro e poche altre marche! Che fiume di ricordi Guccini, mi son sentita vecchia comunque, perché io il pacchetto di sigarette l'ho conosciuto subito! ;)
Devo comprarmi il libro!
Buona giornata mia cara!
spero ti piaccia... allora buona lettura!!
EliminaLe nazionali costavano 9 lire l'una (le esportazione 11) e si vendevano sfuse (giusto, Renata!) fino agli anni '60. Ne compravo cinque nella bustina e con 50 lire ricevevo anche cinque pesciolini di liquirizia di resto, ottimi per far sparire l'odore di fumo e non farsi accorgere dai genitori che si fumava...
EliminaSulle Alfa (non Alpha! da grecista hai ragione, ma il monopolio lo scriveva con la effe) con filtro ho qualche dubbio... Proprio sicura che esistessero? Io ricordo solo quelle senza...
Un abbraccio a tutte, vostro
Cosimo
9 lire l'una!!!... nemmeno pensabile la conversione in cent di euro :)
Eliminali ho fatti anch'io quei giochi. non tocca poi andare tanto indietro nel tempo. ho anche un pacchetto di nazionali esportazione (intero e sigillato) nel cassetto. ciao
RispondiEliminadavvero???... ma è fumabile??!!! I collezionisti sarebbero disposti a pagartelo oro...
Eliminasono sicuramente fumabili, visto che il pacchetto è intatto. ma non credo valga molto. non le ho conservate apposta: è solo un caso. non sono neppure certo che non le producano più: sono anni che non compro sigarette
Eliminasarebbe una simpatica curiosità da togliersi...
Eliminaovvio che non è stato fatto apposta... ma è comunque incredibile. Solo per il concetto che nessun fumatore lascerebbe un pacchetto di sigarette integro... evidentemente non fumavi
A quanto ne so le Nazionali e le Esportazione esistono ancora... ma saranno trentacinque anni che non fumo più sigarette, sono poco aggiornato...
EliminaSu sigari e tabacchi da pipa potrei tenere una lezione (e a volte l'ho anche fatto), ma sulle sigarette proprio no.
Baci, tuo
Cosimo
sono un uomo libero. fumo per piacere, quando mi va. ciao
EliminaCiao, sai che l'avevo notato questo libro nelle recensioni, mi incuriosisce leggere i fatti successi e ricordati dai miei genitori, anzi ancor meglio lo regalerò a loro facendo sicuramente una cosa molto gradita!!!
RispondiEliminaBaci
E' la stessa cosa che ho pensato io... solo che mio padre non legge e quindi lo terrò per me
EliminaA qualcosa ancora serve la ormai edulcorata ormai stantia, trasmissione di Fabio Fazio.
RispondiEliminaGuccini fu invitato in primavera a presentare il suo libricino e lui è una persona talmente 'vera' che mi sono detta "perchè no?".
Pensa, le sigarette, ricordo, le fumava mia nonna! mio nonno lo ricodo per il profumo della sua pipa.
Vorrei aggiungere che condivido il sorrisetto amaro di Cosimo quando dice che i 'famosi' trovano tutte le porte aperte, siano quelle che siano.
Racchiude il male della mentalità italiana dalla politica alla letteratura non si scommette sul futuro.
sheraquimifermopernndiventaretroppopallosa :)
http://sherazade2011.wordpress.com/
effettivamente è così... sai che ho comprato un libro carino in un porta a porta. L'autore se lo è stampato da solo e lo vende passando di negozio in negozio. Io ero dal parrucchiere... idea simpatica, ma anche realista. Tanto se aspetti le case editrici...
EliminaSì, idea simpatica e realista... ma anche fallimentare per come la vedo io...
RispondiEliminaRicordo che di questo argomento ne parlammo fino alla sfinimento sul mio blog, qualche tempo fa... Non mi sembra il caso di ricominciare, sennò m'intristisco un'altra volta.
Un sorriso, tuo
Cosimo
giammai cavalier Piovasco di Rondò...
EliminaDei cantautori in vita mia ho comprato un solo libro, Tarantola di Bob Dylan, e non mi piacque. I cantautori, come Guccini, De Andrè o De Gregori, concentrano in poche righe storie che necessiterebbero di pagine e pagine di scrittura per essere estrinsecate con la prosa.
RispondiEliminaLa tua bella recensione mi invoglia a leggerlo, anche se i taxi io li ricordo di un verde scuro e con una fascia nera di 7 cm, che girava tutt'intorno la dove finivano gli sportelli e iniziava il vetro dei finestrini.
M'intrometto senza vergogna un'altra volta per l'amicizia che mi lega a Elisa :-)))...
EliminaNella stragrande maggioranza dei casi i cantautori non sono scrittori, scrivono perché tanto sanno che venderanno qualsiasi cosa scrivano, e spesso si fanno aiutare da qualche negro di redazione.
Guccini è un'eccezione: il suo Croniche epafaniche è uno splendido esempio di quella tradizione di cultori della parola scritta che va da Gadda a Landolfi a Calvino a Bufalino... Te lo consiglio, se ancora non l'hai letto.
Ciao a tutti.
Cosimo
effettivamente mi hai gradevolmente incuriosito ... penso che lo cercherò in biblioteca ...
EliminaL'ho preso di recente in prestito in biblioteca dopo aver visto la presentazione da Fazio. Io non l'ho ancora letto ma l'ho passato a mia madre che l'ha divorato in due giorni e le è piaciuto moltissimo, soprattutto la prima parte.
RispondiEliminasono certa che piacerà anche a te!!!
Eliminafammi sapere...
anche io avrei tanto voluto che mio padre lo leggesse, ma purtroppo non legge