L'agnese va a morire di Renata Viganò non è stato proprio una passeggiata. Ancora sento il freddo e la nebbia, la fame e la paura, il coraggio e la viltà.
E' un libro bellissimo che dice tanto su quei poveri ragazzi che sono morti in guerra e che mi fanno tanto pensare ai ragazzi che oggi combattono in Ucraina con lo stesso freddo, la stessa fame, la stessa paura.
Ho sempre pensato che la seconda guerra mondiale fosse stato un monito e un esempio da non seguire e invece quando la Russia ha invaso l'Ucraina non riuscivo a crederci, ancora guerre anche se poi in questi anni ci sono state tante guerre intorno a noi e ho creduto, erroneamente di essere nata in un periodo di pace. Nel libro si parla di morti e di vivi, che fanno finta di niente e collaborano per paura di morire, denunciando partigiani che vanno a morire anche per la viltà delle persone oltre che per mano del nemico.
Certo il personaggio dell'Agnese è proprio di donne forti di una volta, che facevano lavori duri e si prendevano cura di tutti. Alla fine tutto il popolo era partigiano e si ingeniava per aiutare i combattenti nascosti e questo la dice lunga sulle persone di quel periodo storico.
E' un libro che consiglio e che mi sono decisa a leggere finalmente perchè trovato in edicola.
Sicuramente si può prendere anche in biblioteca.
Altro libro che ha tenuta accesa la mia curiosità è stato
"Donne, madonne, mercanti e cavalieri" - 6 storie medievali di Alessandro Barbero.
Ecco io adoro questo professore e in macchina cerco di ascoltare i suoi video di storia, che amo particolarmente da sempre. Il suo linguaggio semplice è anche nella sua scrittura, scorrevole e facile da capire, oltre ad essere molto interessante e permettondoci di comprendere meglio la complessità della società medievale e di apprezzarne la ricchezza e la diversità.
Soprattutto mi trovo ad acquisire informazioni storiche che non erano certo riportate nei libri di storia che ho studiato a scuola e soprattutto privi di quell'intreccio di testimonianze di vita che rendono la storia non più solo con nozioni di date e città, è come se i personaggi prendessero veramente vita e anima. Quindi nel capitolo del cavaliere medievale, si apprende che i soldati non attaccavano i civili e si pensava sempre ad un accordo in soldi da pagare, per salvare le città o i borghi da eventuali attacchi nemici. Soldi che poi venivano usati per sfamare gli eserciti, cosa non da poco.
In reatà ci sarebbe molto da dire, perchè ogni figura da lui raccontata è sinonimo di scoperte storiche e specifici fatti. Si Parla di un frate, un mercante, Caterina da Siena, Giovanna d'Arco e insomma si riflette molto sui ruoli e sulle regole storiche che interessavano le persone di quel periodo storico.
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