Dopo aver chiuso il lucchetto su tg e giornali adesso e per alcuni giorni dovrò fare a meno anche di facebook. Non c'è la faccio. Non lo sopporto. Quella faccia di cazzo di Berlusconi e company proprio non c'è la posso fare. Quindi spengo tutto e leggerò tantissimo e andrò in giro.
Intando domani parto per Ferrara ... poi si vedrà.
giovedì 28 novembre 2013
Non posso resistere. Questo oroscopo lo sento tutto dentro di me...
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SAGITTARIO - 28 novembre – 5 dicembre
La scrittrice Danielle LaPorte, che qualcuno ha definito una fonte primaria di “intensa spiritualità”, ha un buon consiglio da darti. “Sarai sempre troppo qualcosa per qualcuno”, dice. “Troppo grande, troppo vistoso, troppo morbido o troppo spigoloso”. Ma è giusto che sia così, aggiunge. Sarebbe un errore “smussare i tuoi angoli”, perché “perderesti mordente”. E in questo momento, Sagittario, hai bisogno di tutta la tua incisività. È arrivata l’ora di ignorare le aspettative mediocri degli altri e i limiti che cercano di importi. Per essere coerente con te stesso, probabilmente dovrai essere troppo qualcosa per più di una persona.
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martedì 26 novembre 2013
Una lettura... una riflessione...
Claude
Lèvi-Strauss
BABBO
NATALE GIUSTIZIATO

Questo avvenimento ha dato a Claude Lévi-Strauss
lo spunto per un articolo dal titolo Le Père Noël supplicié [ed. it.
C. Lévi-Strauss, Babbo Natale giustiziato, Sellerio, Palermo
(1995)] in cui si pone la domanda che nessuno – né il vescovo di Digione,
né il sindaco che avrebbe fatto resuscitare il giustiziato quello stesso
pomeriggio – sembrava essersi posto: per quale motivo la figura di Babbo Natale
(o quella delle zucche di Halloween, per rifarci a polemiche più vicine a noi)
suscita una tale emozione da diventare l’oggetto dell’animosità di alcuni?
La cosa, è chiaro, è poco cristiana visto che
mentre i pagani pregavano i morti, i cristiani dovrebbero
pregare per i morti. Ed è chiaro anche – postilla del XXI
secolo – per quale motivo ci si scagli tanto contro Halloween, festa
americana-anglosassone da noi molto polemizzata. In fin dei conti l’uomo
moderno avrà pure il diritto ad essere pagano.
Una lettura deliziosa che vi consiglio anche solo
per la naturale riflessione filosofica che ne scaturisce leggendo tra le righe
e le parole.
E’ un viaggio nelle leggende e nei riti pagani di
tutti i popoli che tanto invero si assomigliano nel messaggio e nella
protezione verso i bambini e la loro innocenza.
Ora vi lascio con una riflessione. Ipotizziamo
all’inizio della colonizzazione di Babbo Natale un industriale della carta che
si reca negli Stati Uniti dove nota la fabbricazione di modelli di carta speciale
per gli imballaggi di Natale. Copia l’idea e la porta per esempio a Parigi.
Ebbene, la casalinga di Parigi che scende a comprare
la carta per impacchettare i regali nella cartoleria sotto casa, nota in
vetrina una carta graziosa e di fattura accurata. Non sa nulla delle abitudini
americane ma quella carta soddisfa un’esigenza estetica ed esprime una
disposizione affettiva già presente, prima che trovasse modo di manifestarsi.
Acquistandola, la signora acquisisce un’usanza straniera nel modo in cui è l’usanza,
appena conosciuta, a stimolare in lei la comparsa di un piacere e di un gusto
che in fondo era già latente dentro di lei e mancava solo il suo manifestarsi.
Quindi quando ci domandiamo come possano le feste
oltreoceano o non a prendere piede e quindi ad espandersi anche in altri Paesi
e Continenti, è solo la risposta a qualcosa che è già dentro di noi e trova
nella manifestazione dell’usanza il suo riconoscimento. Halloween in fondo è
stato dentro di noi in altre forme e sistemi, è arrivato sollecitato da
letteratura druida e nordica, feste e riti che in fondo alla fine noi abbiamo
riconosciuto nella notte dei morti in cui si festeggiano i morti come un
sentimento che non ha paura della morte, anzi lo beffeggia. Non aver paura
della morte è un sentimento pagano e quindi una risposta che alcuni
aspettavano.
Voi che dite?
mercoledì 20 novembre 2013
I delitti del BarLume
Pensavo fosse un film e invece smanettando su santo google ho scoperto che è una finction (sky).
Visto ieri sera e godibilissimo sono entrata con piacere in queste atmosfera di bar toscani, quasi un pensare di entrare dentro un libro di Vidali.
Notevole il protagonista e proprietario del bar per la simpatia e mitici i 4 vecchietti che fanno davvero atmosfera di estati al mare e tipica provincia italiana.
Pensavo fosse un episodio unico e invece avrò altre puntate da vedere, sempre all'ombra del giallo che non guasta.

Visto ieri sera e godibilissimo sono entrata con piacere in queste atmosfera di bar toscani, quasi un pensare di entrare dentro un libro di Vidali.
Notevole il protagonista e proprietario del bar per la simpatia e mitici i 4 vecchietti che fanno davvero atmosfera di estati al mare e tipica provincia italiana.


lunedì 18 novembre 2013
Diario di una sottomessa


Così incuriosità sull'argomento e sul genere mi sono letta questo "diario di una sottomessa" di una certa Sophie Morgan, che è stato infinitamente più bello e gobidibile malgrado meno famoso della triologia di James.
Dalla prima sculacciata alla consapevolezza che anche le punizioni più severe le provocano piacere, la protagonista ci guida in maniera diretta e senza veli lungo la via che sta seguendo, in una continua esplorazione dei suoi limiti e delle sue passioni.
Due personalità o forse entrambe le facce della sua personalità convivono senza drammi e questo rende molto normale questa storia, questo racconto di se'.
Coniugare la sessualità con la vita di tutti i giorni ... non è forse la sfida di tutti?
A tal proposito sabato con le amiche ho visto "la venere in pelliccia" di Polanski.
Che dire mi stò facendo una cultura di sottomissione e dominazione sessuale ignorando l'esistenza di questo intrigante libro erotico dell'ottocendo di Sacher Masoch, padre del masochismo, diventata poi questa pìece teatrale.


Sensualità, gioco e fine intelletto.
Non si potrebbe chiedere di più, se non il veterinario dell'amaro averna... che per dirla tutta alla fine servirebbe proprio averlo a portata di mano.
Avvisati... he he
giovedì 14 novembre 2013
Un caldo incontro
... Una calda voce mi scuote dal mio torpore ...
ormai completamente infreddolita. Gli chiedo anzichè il gelato promesso,
di poter prendere qualcosa di caldo. Così ci avviamo verso il bar più
vicino e ci sediamo ai tavolini davanti le vetrate che danno sulla via.
Un uomo davvero piacevole e molto diverso da come me lo aspettavo. Certo
il mio look da maschiacchio unisex mal si addice con il suo completo in
giacca e cravatta, a saperlo avrei messo un talier con tacco 12. Così
siamo proprio mal assortiti.
Cominciamo a parlare e raccontarci davanti le teiere fumanti e bellissime, quasi quasi faccio una foto.
martedì 12 novembre 2013
Il Fascino dell'attesa
...segue
giovedì 7 novembre 2013
Errori nella storia
Mi sono sempre chiesta perché il MOSE’ DI MICHELANGELO (Basilica
di San Pietro in Vincoli- Roma) avesse le corna. La sensazione da sempre che fosse
una cosa stonata. Varie volte mi sono incantata di fronte a questo capolavoro e
per caso, adesso, leggendo un numero arretrato del mensile “Airone” scopro la conferma di questa mia sensazione.
E’
certo ormai che si è trattato di un errore di traduzione di San Gerolamo della Bibbia, dall’ebraico al latino.
In Esodo si parla della discesa di Mosè dal
Sinai ... “Mosè non sapeva che la pelle del suo volto
era raggiante per aver egli parlato con lui (Dio)”… - Gerolamo tradusse “Mosè
non sapeva che la sua faccia fosse cornuta”. Questo avvenne perché la scrittura
ebraica trascrive solo le consonanti, mentre le vocali sono rese sotto forma di
piccoli segni posti intorno a queste. Ora la radice qrn (che è generalmente usata nella Bibbia per esprimere l’idea di
radiosità) può essere anche vocalizzata qeren
“corno”. Da qui l’equivoco di san Gerolamo.
Adesso posso fare sonni tranquilli... he he
mercoledì 6 novembre 2013
Non mi comprare niente, sorriderò se ti accorgi di me fra la gente...
L’anima vola
le basta solo un po’ d’aria nuova
se mi guardi negli occhi
cercami il cuore
non perderti nei suoi riflessi
non mi comprare niente
sorriderò se ti accorgi di me fra la gente
si che è importante
che io sia per te in ogni posto
in ogni caso quella di sempre.
Un bacio è come il vento
quando arriva piano però muove tutto quanto
è un anima forte che sa stare sola
quando ti cerca è soltanto
perché lì ti vuole ancora
E se ti cerca è soltanto perché,
l’anima osa, è lei che si perde poi si ritrova
E come balla quando si accorge che sei tu a guardarla
non mi portare niente
mi basta fermare insieme a te un istante
e se mi riesce
poi ti saprò riconoscere anche
nelle tempeste
Un bacio è come il vento
quando soffia piano però muove tutto quanto
è un anima forte che non ha paura
quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora
quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora
e se ti cerca è soltanto
perchè…
l’anima vola, mica si perde
l’anima vola, non si nasconde
l’anima vola, cosa le serve
l’anima vola, mica si spegne.
le basta solo un po’ d’aria nuova
se mi guardi negli occhi
cercami il cuore
non perderti nei suoi riflessi
non mi comprare niente
sorriderò se ti accorgi di me fra la gente
si che è importante
che io sia per te in ogni posto
in ogni caso quella di sempre.
Un bacio è come il vento
quando arriva piano però muove tutto quanto
è un anima forte che sa stare sola
quando ti cerca è soltanto
perché lì ti vuole ancora
E se ti cerca è soltanto perché,
l’anima osa, è lei che si perde poi si ritrova
E come balla quando si accorge che sei tu a guardarla
non mi portare niente
mi basta fermare insieme a te un istante
e se mi riesce
poi ti saprò riconoscere anche
nelle tempeste
Un bacio è come il vento
quando soffia piano però muove tutto quanto
è un anima forte che non ha paura
quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora
quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora
e se ti cerca è soltanto
perchè…
l’anima vola, mica si perde
l’anima vola, non si nasconde
l’anima vola, cosa le serve
l’anima vola, mica si spegne.
lunedì 4 novembre 2013
Parere culinario

Perchè sabato sera una mia amica ci ha cucinato la pasta e fagioli con le cotiche (che tra l'altro non mangiavo da una vita) e nella sua versione ci aveva messo anche le carote, il sedano, la cipolla e la pancetta tagliate finemente. Ho trovato in internet una foto che si avvicina molto al piatto che ci ha servito.
A me piace brodosa e comunque è stata molto buona.
Io invece la faccio sempre e solo con pancetta e cipolla, senza mettere carota e sedano, tipo la foto quì sotto (anche se non ci sono le cotiche ma è uguale) e quindi volevo lanciare una specie di sondaggio di cucina per sapere quale è la ricetta più usata.
Pura curiosità ovviamente.
Questo piatto mi ha fatto ricordare che è una vita che non faccio i fagioli con le cotiche da sole con vicino il pane bruscato. MMMMHHHHHH... mi è venuta una voglia di cucinarlo. Dovrei trovare un posto dove vendono le cotiche però. Vediamo
Tanto ormai il freddo e l'autunno creano atmosfera per piatti così da mangiare in compagnia... he he
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