Pagine

martedì 20 marzo 2012

Fungaie...

Ho sempre sentito parlare di cave sotterranee per chilometri e chilometri sotto Roma, ma fino a che non le ho viste con i miei occhi non potevo immaginare minimamente la portata di tale cosa. E così domenica pomeriggio ero alla Cava di Tor Fiscale, vicino alla Fonte Egeria all'Appia Antica per capirci. Visita guidata con un responsabile dell'associazione Sotterranei di Roma. 
Con le torce siamo scesi nelle cave per circa 12 metri, dove faceva davvero freschetto, 16 gradi direi. Le cave essendo state utilizzate fino a poco tempo fa come fungaie sono state interamente foderate a calce e quindi la pozzolana e il tufo sono calcificati a muro bianco, rendendo la discesa percorribile. Niente ragni e animali strani, ma in quei canali che si snodano si vedono balle di terra    ormai abbandonate e usate dai fungai... senza avere mai una fine. 
35 chilometri è la stima fino a Porta Maggiore ma in verità si ignora quanto sia l'estensione esatta.

Alcune di queste cave scavate dai romani per costruire Roma sono state usate come catacombe (termine che deriva dal latino ‘Ad Catacumbas’ -  letteralmente “presso le grotte” –  “presso la cavità”). In tempi più recenti vennero riutilizzate come rifugio anti bombardamento o per le brigate partigiane che avevano una importante colonna al "Quadraro". 
Mio padre mi ha raccontato che ci giocavano quando erano piccoli e infatti lui è cresciuto in questo quartiere. Adesso l'entrata è chiusa da un cancello, non è sicuro per i bambini o ragazzi avventurarsi. Se penso che prima non erano così protettivi e non è mai successo niente... mah!! Forse erano ragazzi diversi loro e adesso sarebbe improponibile lasciare quelle gallerie aperte. Comunque attualmente ci sono ancora fungaie attive ma in altri punti di Roma, perchè le coltivazioni si stanno spostando in serra.


Questo parco (che comunica con San Policarpo) è stato riaperto al pubblico da poco. C'è anche un museo e un casale-ristorante dove sono stati ritrovate antiche terme romane che sono state coperte con un pavimento in vetro. Davvero un posto carino per passeggiare. Questo parco contiene ben due acquedotti in superficie, tra cui l'acquedotto Felice di più recente costruzione di quelle romane. Fu infatti voluto da Papa Sisto V (1585) dopo il periodo buio del medioevo. Questo acquedotto fu un'opera rivoluzionaria considerando che era in funzione fino a pochi anni fa. Tutti gli acquedotti si raccordavano a Porta Maggiore, centro di smistamento dei condotti. Non finisco  mai di ammirare queste opere che hanno sfruttato solo la forza della pendenza dell'acqua. Nei sotteranei ci hanno fatto vedere un raccordo che si collegava alla casa colonica dove c'era un allaccio abusivo per le loro terme. La guida ci dice che questi allacci erano davvero numerosi a quei tempi e venivano fatti in opera di costruzione con la collaborazione di operai specializzati che poi venivano ripagati in favori vari, tra cui la libertà (liberti). Ovviamente tutti gli acquedotti che arrivavano a Roma si fermavano sulla sponda sinistra del Tevere e quindi è risaputo che dall'altra parte non vi erano acquedotti (zona trastevere per intenderci, dove attualmente c'è lo scavo visitabile di una caserma dei pompieri dell'epoca romana perfettamente conservata, con il relativo pozzo). Stò divagando scusate, ma l'argomento mi prende tantissimo. 
Quindi la corruzione è sempre esistita dai tempi in cui si è potuto creare il corruttore e il corruttibile. A parte questo piccolo anedoto sugli allacci abusivi che tra l'altro facevano perdere forza e potenza all'acqua, tanto che ad un certo punto fu necessario fare un controllo e mettere fine alla cosa. 
La guida ci ha anche spiegato che le campagne elettorali nell'antica Roma venivano fatte con la costruzione di Acquedotti, per questo ogni imperatore ne ha costruiti sempre di più grandi e più alti. Quindi non per necessità ma solo per il motivo di ingraziarsi il popolo, dal 312 a.C., affluì a Roma una quantità enorme di acqua potabile, come nessun'altra città del mondo antico, ma forse di ogni epoca, ebbe mai tanto che le valse il titolo di regina aquarum, ossia "regina delle acque". 
 Così scrisse Plinio il Vecchio: "Chi vorrà considerare con attenzione la quantità delle acque di uso pubblico per le terme, le piscine, le fontane, le case, i giardini suburbani, le ville; la distanza da cui l'acqua viene, i condotti che sono stati costruiti, i monti che sono stati perforati, le valli che sono state superate, dovrà riconoscere che nulla in tutto il mondo è mai esistito di più meraviglioso". 

14 commenti:

  1. Interessante. Mi piacciono queste visite guidate ai vari siti di Roma, generalmente sono fatte molto bene.

    RispondiElimina
  2. Davvero interessante!! Una volta ho visitato le grotte di Toirano, e mi è piaciuto molto, ma non credo che esistano luoghi simili a Genova... Se andassi di nuovo a Roma, ci farei un salto! :)

    RispondiElimina
  3. domenica pomeriggio? ma scusa, non stavi ad ascoli piceno???

    interessante questo posto...peccato che preferiscano costruire delle nuove serre invece che usare questi ambienti ottimi per i funghi...

    RispondiElimina
  4. ...sono tornata sabato mattina da ascoli -

    Si un vero peccato. Sembra che costi meno e il livello di umidità in serra permette una maggiore produzione di funghi.

    RispondiElimina
  5. Che bel posto, non lo conoscevo!

    RispondiElimina
  6. bellissima visita! ed ottimo resoconto.

    RispondiElimina
  7. Che cose interessanti che fai! redcats

    RispondiElimina
  8. ma potresti fare anche tu la guida, sei così brava e preparata. Occhio che il prossimo w-e ci sono le giornate Fai, a Roma avrete l'imbarazzo della scelta.

    RispondiElimina
  9. Ciao! Sono nuova :). Ho aperto il tuo blog e ho scoperto questo post bellissimo... Abito vicino Roma e, quando non mi ci reco per lavoro, mi piace visitarla. L'arte e l'architettura antica sono due miei pallini fissi!

    RispondiElimina
  10. Che spettacolo, mi intrigano parecchio le cave sotterranee, poi....parliamo di Roma...mio amore, insieme alla Toscana ed alla Sicilia.....evabbè, prima o poi andrò!!!
    Complimenti!

    RispondiElimina
  11. un posticino davvero attraente. interessante resoconto. ciao

    RispondiElimina
  12. Anche a Trieste abbiamo un reticolo di gallerie sotterranee, chiamato Kleine Berlin, in voga soprattutto durante la guerra, ma usato da alcuni proprietari nel XIX secolo per accorciare tragitti. Certo non credo siano puliti come le cave che hai visitato tu. Ancora non ci sono stata, anche se con le mie ex colleghe ci ripromettiamo di fare una gita.

    RispondiElimina