

Sono rientrata dopo una settimana dal Campo di Sommati con la Protezione Civile, è tra Saletta e Amatrice, dove ho visto con i miei occhi la più totale devastazione. Non è rimasto in piedi niente e quello che è rimasto in piedi è da abbattere per i gravi danni strutturali. Sembra un territorio bombardato e si pensa più facilmente ad una guerra che al terremoto. Noi stiamo dando ancora sostegno alla popolazione cucinando i pasti caldi di chi è ancora in tenda o roulotte, oltre all'esercito che sta predisponendo le piattaforme dove verranno posti i prefabbricati. Sapevo che non sarebbe stata una passeggiata, per diversi motivi. 250 pasti a pranzo e 190 a cena... Fisicamente devi superare i primi 3 giorni, dall'alba alle 5 e 30 fino a mezzanotte... colazione, preparazione pranzo e sistemazione mensa per ricominciare per la sera e poi pulire tutto come il pomeriggio; non ti reggi in piedi, davvero, ma lo fai perchè sai che sei importante in questo momento. Praticamente non hanno più niente e sarà ancor peggio quando tutti i campi saranno chiusi e rimarranno da soli. Perchè i prefabbricati lasceranno il posto ad uno spopolamento anche se momentaneo di forze di polizia, esercito, volontari, dove ci sarà solo la solitudine dei pochi superstiti che tenteranno faticosamente di far rivivere posti completamente distrutti. Anche far ripartire il turismo non sarà una passeggiata. Non ci sono più alberghi o agriturismi o ristoranti e il paesaggio che è di una bellezza unica sarà l'unica cosa rimasta su tutto il territorio. La conca amatriciana non esiste più. Le persone rimaste sono la ricchezza più grande di questo territorio. Hanno e trasmettono una forza incredibile, non si arrendono e malgrado tutto vogliono disperatamente farcela. Io ho conosciuto un'insegnante che dopo il crollo dell'alberghiero di Amatrice è stata riassegnata a Rieti e ogni giorno a 64 anni si fa 120 chilometri per andare a lavorare, rientrare e correggere i compiti. Dentro ad una tenda ancora, con tutti i disagi del caso, bagno compreso. Eppure ho sentito uscire dalle sue labbra parole di conforto e di ringraziamento che non dimenticherò mai. Una persona bellissima, una sopravvisuta alla morte. Con tante cicatrici sul corpo e nell'animo che invece ti insegnano veramente cosa è importante nella vita.

