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martedì 19 febbraio 2013

Sempre un nuovo tassello in più...

E. mi ha prestato questo libro dopo averlo preso in prestito in biblioteca. Sono molto contenta di averlo letto, perchè ha arricchito di altre piccole sfaccettature la mia ricerca negli anni di storie che riguardano la germania e gli ebrei. Questo libro parla degli ebrei olandesi ( che come si sà hanno avuto una storia diversa dagli altri e non hanno mai subito la fame del ghetto o i rallestramenti) e della loro volontaria adesione al piano di lavoro tedesco senza presagire nulla di quello che hanno in realtà subito. Comunque al di là di tutto questa è una storia vera, la storia di una famiglia. Lei cattolica e separata, lui di colore e proveniente dalle colonie olandesi in america. 
Un figlio mulatto e la guerra. La collaborazione che gli costerà il carcere  e la vita, la scelta di aiutare e nascondere famiglie ebree. Ma anche una testimonianza di vita sulla forza dell'amore al di là di tutto. La scelta e il sacrificio di una madre a cui gli vengono tolti i figli per aver avuto il coraggio di dire no all'ipocrisia e ai benpensanti del tempo. Gli amici tedeschi di un tempo che diventano nemici. 
In questa storia è raccontata la vicenda allucinante delle navi affondate a Lubecca. Particolare storico a me sconosciuto e non ricordo se omesso nei libri di storia o una mia dimenticanza che quì però descrivo per onor di cronaca storica.
  
Cap Arcona - Nave
All'inizio delle operazioni di sgombero dei campi di concentramento la nave venne requisita dalle SS. Il 26 aprile del 1945 iniziò l'imbarco sulla Cap Arcona dei prigionieri del campo di concentramento di Neuengamme e dei sopravvissuti della marcia della morte dal campo di concentramento di Fürstengrube e dagli altri campi di concentramento della Slesia. L'intenzione era quella di affondare nel Baltico la Cap Arcona e altre due navi, la Thielbek e la Athen portate appositamente nella baia di Lubecca, in modo da eliminare le tracce dei soprusi commessi nei campi di concentramento.
Durante l'imbarco dei primi prigionieri sulla Cap Arcona uomini delle SS chiusero tutte le possibili vie di fuga e bloccarono le scialuppe di salvataggio. Ciò venne interpretato come indizio dell'intenzione di affondare la nave tramite un'esplosione; furono bloccate le paratie antincendio e la nave venne provvista di una quantità moderata di carburante.
La sera del 28 aprile 1945 furono imbarcati e rinchiusi sotto coperta circa 4.600 prigionieri sorvegliati da 500 uomini di guardia. I prigionieri furono lasciati senza acqua né vitto di alcun genere; si contavano dai 15 ai 30 decessi al giorno.



La Cap Arcona in fiamme poco dopo l'attacco
Il 3 maggio 1945 la Cap Arcona, la Thielbek e la Deutschland IV si trovavano nella Baia di Lubecca tra Neustadt in Holstein e Scharbeutz quando furono attaccate da aerei alleati. La Cap Arcona e la Thielbek affondarono in seguito all'attacco.
Persero la vita tra le 7.000 e le 8.000 persone; 400 prigionieri riuscirono a raggiungere le spiagge dove furono uccisi dalle SS e membri della Wehrmacht. I superstiti furono solo 200. Uno fra questi, Johann Meyer di Höxter Weser, nel 1950 rese una testimonianza davanti al tribunale del Brandeburgo fornendo dettagli esatti sulla dinamica dell'affondamento delle due navi.
Il relitto della Cap Arcona rimase per anni nella Baia di Lubecca, dove solo dal 1950 si iniziò lo smembramento del relitto e la rottamazione delle parti in acciaio. I corpi delle vittime si trovavano ancora tutti all'interno della nave rendendo più difficoltosa l'attività di recupero.

Il ritrovamento di resti delle vittime sulle spiagge locali proseguì fino ai tardi anni sessanta. Molti cadaveri furono trasportati dalla corrente sull'isola di Poel dove si provvedette a dar loro sepoltura nel cimitero locale, nei pressi del quale si trova un piccolo monumento alla memoria.

Memoriale delle vittime della Cap Arcona -
Fino ad oggi la responsabilità dell'accaduto non è stata stabilita con certezza; molte circostanze non sono tuttora chiare. La Croce Rossa svizzera informò le truppe di terra alleate dell'esistenza delle navi e del tipo di "carico" da esse trasportato ma l'informazione non arrivò ai piloti della Royal Air Force che, durante i voli di ricognizione, non riconobbero nei passeggeri dei prigionieri. Per tale motivo le persone a bordo furono scambiate per truppe e gerarchi nazisti in fuga dal paese.

L'attacco fu condotto da aerei del tipo Typhoon del 263º squadrone da Ahlhorn, del 197º da Celle e del 198º da Plantlünne. La Cap Arcona fu colpita da 64 razzi incendiari che la ridussero completamente in fiamme. I documenti relativi all'attacco aereo sono stati secretati dalla RAF fino al 2045.
L'affondamento della Cap Arcona fa parte, insieme a quello della Wilhelm Gustloff e della Goya (entrambe nel 1945) delle tre tragedie del mare con il più  elevato numero di vittime.

A quanto pare c'è una versione cinematografica di questo libro, girata nel 2011. Lo cercherò in biblioteca.

10 commenti:

  1. Accidenti! Anche io non ne sapevo nulla! Veramente terribile questa vicenda, soprattutto l'idea aberrante di chiudere tutta quella gente sottocoperta lasciandoli morire di fame e di sete ancor prima di affondare le navi.
    Certo, gli inglesi fanno la figura degli imbecilli, ci credo che tentino di tenere secretata la vicenda, ma se ci si pensa, viste le navi dall'alto, con solo truppe in coperta e senza segnalazioni (questo casomai e' stato il vero errore)...
    www.wolfghost.com

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    1. chissà come è andata veramente... ho letto veramente che c'erano lenzuoli bianchi stesi in varie parti della nave ma la visibilità non era buona... e comunque la cosa ancora più aberrante, oltre la tragedia, fu il fatto che mitragliatrici tedesche erano appostate sulla spiaggia e fecero fuoco uccidendo la maggior parte dei sopravvissuti-prigionieri. Comunque dovevano morire... Orribile. A guerra finita. Che inutile crudeltà

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    2. Ah, sì, vero! Il mio era un modo di dire che forse gli inglesi sono stati superficiali, ma l'abominio fu comunque quello dei nazisti...
      Ciao ciao :-)

      www.wolfghost.com

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  2. ma chi andò a bombardare non lo sapeva che c'erano i prigionieri a bordo...era una immagine da distruggere più che altro.
    lo sapevo elisa che l'avresti trovato interessante.

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    1. ...e siccome sono curiosa su internet mi sono letta un lungo articolo che cita tutte le battaglie per mare dal 1939 a 1945. Bellissimo e interessantissimo

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  3. non conoscevo questa ennesima vergognosa pagina di storia :-(

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  4. E' uno schifo, non conoscevo questa parte della storia ed è vergognoso, e pensare che oggi c'è ancora chi li difende, dicendo che in tutte le guerre ci sono gli orrori, è vero ma qui parliamo di perseguire un intero popolo, speriamo che almeno tutte quelle anime abbiano trovato la pace. Se trovi il film fammelo sapere, grazie, un abbraccio.

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  5. devo dire una storia che nemmeno io conoscevo

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  6. Più se ne sa e più la storia diventa terribile. Questi sono capitoli che la storia dell'uomo non avrebbe mai dovuto scrivere, perchè nemmeno la peggiore delle belve potrebbe mai essere efferata come la mente di certi uomini.
    Io non sono nemmeno mai riuscita a digerire il nostro papa, proprio perchè la parola "tedesco" mi fa ancora rabbrividire, anche se so che lui non ne ha colpa...è più forte di me.

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    1. Non ero arrivata a tanto ma andando a Berlino per la prima volta in vita mia mi sono sentita a disagio... erano tedeschi e vedevo negli anziani solo soldati giovani. Nemici.

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