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giovedì 29 agosto 2013

Gramellini e... il potere assolutorio

MASSIMO GRAMELLINI
29/08/2013

Il carisma assolutorio

Chi vive in una grande città fatica a comprendere perché Saluzzo sia così restia a prendere le distanze dal professore di italiano che le intercettazioni ambientali inchiodano al ruolo abietto di prevaricatore sessuale di allieve minorenni e plagiate. Vero è che a Rignano andò in scena il fenomeno opposto e il paese fece il vuoto intorno alle maestre accusate ingiustamente di avere molestato i bambini a loro affidati. Ma lì la denuncia partiva dalle madri: la comunità era parte attiva del dramma, addirittura causa scatenante. 

Qui invece l’attacco arriva dall’esterno e colpisce la star locale, l’insegnante carismatico che ha cucinato le prelibatezze di Dante a generazioni di studenti. La prima reazione della comunità è allora la chiusura: di sicuro sarà un complotto, una persona tanto brava e perbene, proprio qui dovevate venire a fabbricarvi il mostro, magistrati e giornalisti della malora? 

E’ probabile che questo umore assolutorio, o comunque minimizzante, si tramuterà in rabbia giustizialista al processo, non appena i particolari dei consessi erotici diventeranno di dominio pubblico. Ma per ora il pregiudizio popolare sta con l’imputato, in base all’assunto che una persona simpatica e di successo non può essere capace di turpitudini (accade anche in politica, quando un leader molto votato viene accusato di reati infamanti). E ad alimentare questo pregiudizio interviene l’istinto auto-assolutorio della comunità, vivisezionato in centinaia di romanzi: riconoscere di avere vissuto accanto al male significherebbe infatti ammettere di non averlo saputo vedere. 
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Questo articolo apparso oggi di questo bravissimo giornalista, mi ha fatto pensare.
E' identico ad una mia vicenda personale. Non sono stata mai creduta e avevo intuito che il perchè fosse proprio quelle delle conclusioni di Gramellini. Solo con le prove e i fatti ho potuto dimostrare che c'era un mostro dietro la maschera da buono, simpatico e brava persona.
Questa è la cosa che mi ha sempre fatto più paura di questa vicenda.
Che gli altri non sapessero e non vedessero. Ma non solo. Peggio. Che non sospettassero minimamente con chi aveva a che fare in realtà.
Ci basta?!! Forse non sapere a volte è meno complicato. In tutti i sensi.


giovedì 22 agosto 2013

Vorrei qualche certezza... tanto per cambiare

Ci sono dei momenti, nella vita, nei quali il nostro futuro è così ignoto e incerto che di lui non riusciamo ad immaginare proprio nulla.
C’è solo il presente, che è fatto di irrequietezza, di sensazioni ondivaghe e dell’assenza di qualsiasi certezza.
Smarrimento. Se ascoltiamo attentamente dentro di noi, possiamo sentire la nostra anima creativa che è in movimento, possiamo percepirne le vibrazioni sottili. E' in questi momenti che vorrei avere qualche certezza ... perchè non vorrei sentirmi così. Non vorrei struggermi di desiderio per qualcosa e qualcuno che non si fa prendere e che non c'è. 
Entro sempre dentro questo trip.
Replico... purtroppo

martedì 20 agosto 2013

Tu non lo saprai mai

Mi spezza il cuore perchè
so che tu sei l'unico per me
non ti sembra triste il fatto che
non ci sia mai stata una storia
e che non ci sarà mai?

e tu non lo saprai mai
io non mostrerò mai
quel che provo,
quello di cui ho bisogno da te, no (x2)

con ogni sorriso arriva la mia realtà, l'ironia
non scoprirai mai cos'è che mi ha lentamente ucciso
riesci a vedermi? riesci a capire?

....

lunedì 19 agosto 2013

STORIA DELLA MIA GENTE





Pochi giorni di ferie passati al mare in famiglia e un libro che mi ha lasciato un segno dentro. Edoardo Nesi, premio strega 2011. La rabbia e l’amore della mia vita da industriale di provincia.
Credo che la storia di Prato e dei cinesi sia in grandi linee conosciuta da tutti, ma vista da vicino momento per momento è stato come immergersi dentro di noi, sangue, lacrime, sofferenza e rassegnazione.
Storia di imprenditori di provincia che si vedono costretti a vendere tutto e veder crollare tutto un mondo, un tessuto sociale intorno a loro.

“non c’è nessuno, invece, che debba chiederci scusa per averci condannato a essere la prima generazione da secoli che andrà a star peggio di quella dei nostri genitori? Per averci fatto nascere e costruire i nostri sacrosanti sogni di benessere e poi averci lasciati senza soldi e senza lavoro proprio quando arrivava il momento di viverli, quei sogni?...”

Ancora oggi ci domandiamo tutti come sia potuto accadere.

La cecità dei nostri governanti certo, e la politica del non proteggersi, con ogni mezzo, a questa globalizzazione che non ha fatto gli interessi locali e permesso ai cinesi di invadere il mercato con prezzi ultra convenienti a scapito di qualsiasi controllo e qualità.
E’ chiaro che i soldi che si risparmiano con i prodotti cinesi sono gli stessi soldi che servivano a pagare gli stipendi degli operai italiani, i mutui delle loro case e le loro pensioni, le scuole dei loro figli, le loro macchine, i vestiti… insomma tutto.
Per ingenuità all’inizio si è pensato che il mercato cinese con i costi di produzione bassi avrebbe consentito agli italiani ed europei di guadagnare sul mercato mondiale. Peccato che nessuno a pensato che i cinesi una volta aperto i mercati abbiano deciso di copiare tutto il copiabile con le loro materie prime e i loro costi di produzione.
Altro che tessuti italiani di pregio e qualità.
Questo libro è di una nostalgia e malinconia struggente. I tessuti sono stati creati e tessuti da persone, a cui è stato dato un nome e venivano riconosciuti a seconda delle famiglie che ne creavano il disegno e il colore. Abbiamo perso una ricchezza di inestimabile valore, mentre chi ci governa pensava a giocare sempre lo stesso gioco dell’interesse personale.
Nessuno a pensato che un popolo abituato a lavorare sotto una dittatura per 10 dollari al mese con orari massacranti avrebbe retto e gioito nel lavorare nel nostro paese agli stessi orari e stremi per 50 euro a settimana. Praticamente l’America.

Abbiamo perso ogni tutela sul lavoro perché in questa globalizzazione alla fine regna il dio denaro e pur di guadagnare si è passati sopra a qualsiasi diritto e tutela, a favore di regole e paesi dove il lavoratore è meno tutelato e meno pagato.
Il libero mercato è un fallimento.
Alla fine fanno cartello e si preme al rialzo, mai al ribasso.
Si vede ancora adesso con la telefonia, gas e luce. Bollette triplicate negli anni. Un furto e un inganno.
Tutte le lotte sindacali fatte dai nostri padri si sono perse in pochissimi anni e adesso sembrano una chimera per molti, forse per sempre.
Sotto la dittatura dei mercati siamo tutti sotto ricatto e pur di lavorare e vivere si china la testa e si va avanti… si tira a campare, a scapito di regole e diritti. Tutto pur di pagare il mutuo, le bollette a fine mese e crescere i figli.
Siamo solo dei fantasmi di quello che avremmo potuto essere e siamo il fallimento di un’intera generazione che ha potuto combattere e alzare la testa e gridare il giusto.

Altrimenti Berlusconi non sarebbe dove ancora stà e non continuerebbe a parlare come ancora fa. Un popolo senza morale e senso di responsabilità è allo sbando, in balia dei prepotenti e delle facce toste che si permettono qualsiasi delinquenza con la tenacia di guidare le persone verso il baratro. Tutti dentro il calderone e pazienza per i morti. In mancanza di guerre di qualche cosa si dovrà pur morire. Siamo numeri per loro e i suicidi ormai si leggono a colazione davanti al caffè e al cornetto come stato di fatto. Troppo faticoso guardare dentro queste storie di dignità e di sofferenza. Meglio ignorare e pensare ad altre bugie da dire, anzi da urlare. Così sembrano verità.




venerdì 9 agosto 2013

Piccola pausa

L'ufficio chiude qualche giorno
approfitto per riposarmi, leggere, fare qualche museo possibilmente di notte e dedicarmi ad amici e famiglia
possibilmente le mie ferie quest'anno saranno:
"NON ME CACA' ER CAZZO"!!!!


mercoledì 7 agosto 2013

Campagna contro l'abbandono degli animali... uahoo!!

Giuro che questa volta non parlo di sesso, visto trattasi di Rocco Siffredi.
 


Ho visto il suo video per caso e mi sono tagliata in due dalle risate. 
Nel video, diffuso in rete su Youtube, l'attore si diverte a giocare con i suoi due cani, per poi lanciare un monito tra il serio e l'ironico al pubblico. A chi fosse intenzionato a sbarazzarsi del proprio cucciolo Siffredi risponde con una minaccia ben precisa: "Buone vacanze e mi raccomando, non abbandonate il vostro cane, se no arrivo e vi inc***". Più esplicito di così.

Che sia stato scelto come testimonial mi ha lasciato un po' perplessa, ma in fondo se lo hanno fatto le patatine Pai, perchè non i cani?!! Il celebre porno-attore ha deciso di mettere la sua popolarità al servizio di una campagna in favore dei migliori amici dell'uomo... e ai posteri l'ardua sentenza!!
Fosse fosse che un po' di terrorismo psicologico faccia il suo effetto... soprattutto sugli uomini. Sigh!!

martedì 6 agosto 2013

Wolverine

Pensavo fosse il seguito della saga XMEN ... che ignoranza.
Sono andata a vederlo proprio in 3D... con un po' di mal di mare devo dire, ogni tanto. 
Grazie a mio figlio ho scoperto che invece è prima della serie XMEN - all'origine del tutto e quindi ieri ho visto sul computer il primo WOLVERINE uscito nel 2009. Se non altro ci capisco qualche cosa con l'ultimo che ho visto.
Mi dispiace per la MARVEL ma mi sembra un po' una cazzata tanta, un po' mi ha deluso.
Certo capisco che riportare un fumetto su un film non è cosa facile. Mi ha lasciato l'amaro in bocca.
Allora è stato molto più carino PACIFIC RIM.
Certo deve piacere il genere, ovviamente.
... allora al prossimo Wolverine, e speriamo non in 3D.

lunedì 5 agosto 2013

Vita intelligente...

"La prova più evidente che esistono altre forme di vita intelligenti nell'Universo è che nessuna di esse ha mai provato a contattarci"!!!...

Ecco parto da questo giusto presupposto per esprimere tutta la mia indignazione verso l'attenzione mediatica che continuano a dare al mafioso Berlusconi. Parlano parlano e io ho spento tutto. Se necessario per settimane. Non reggo più. Soprattutto non reggo le persone ignoranti e disoneste che continuano ad avere attenzione mediatica, invece di essere IGNORATI.
E basta!! 

venerdì 2 agosto 2013

Cinema estate...



The impossible


 Cinema a 3 euro, significa anche vedere capolavori che si sono persi, o comunque film che non sono più in sala. E’ con molto piacere che ho visto finalmente “THE IMPOSSIBLE”, il film che parla di quel famoso tsunami del 2004, che difficilmente potremmo dimenticare. Le immagini in tv non sono dimenticabili, nemmeno a distanza di anni. Il film ci immerge nella tragedia con scene davvero molto forti. La normalità di una resort vacanze, le famiglie a cena con i bambini e la mattina dopo la tragedia. Intere famiglie spazzate via o distrutte per sempre dal lutto. Soprattutto tanti bambini rimasti orfani o il contrario. Per gli occidentali che tutto possono e che vivono nella immortalità della tecnologia salvifica è come essere catapultati in un incubo in cui la natura ci rende tutti uguali. Paradisi per le nostre vacanze. Ma nella tragedia la furia ha colpito alla cieca. 12 mila morti. Un mare. Interi pezzi di costa dall'isola di Phuket allo Sri Lanka sono stati cancellati dalla carta geografica, i villaggi turistici demoliti.
Questa ecatombe nel cuore del turismo globale espone una contraddizione stridente. Da un lato con i Boeing 747 e i villaggi Club Med abbiamo cancellato le distanze. Ma nel momento del dramma e del dolore le distanze tornano ad essere enormi: fra il lusso delle infrastrutture turistiche e l'arretratezza delle infrastrutture di sicurezza e prevenzione; fra i soccorsi riservati ai clienti degli alberghi a 5 stelle, e gli aiuti che il resto della popolazione rischia di attendere a lungo.
Gli scienziati statunitensi hanno tentato invano di avvertire i colleghi dell'Asia meridionale che un maremoto stava per investire le loro coste immediatamente dopo il violentissimo sisma. D'altra parte non esiste un sistema istituzionalizzato di allerta nelle zone interessate, perché catastrofi di questa portata si producono circa una volta ogni settecento anni, ha spiegato Charles McCreery, direttore dell'Amministrazione nazionale oceanica e atmosferica a Honolulu. Pochi istanti dopo che gli strumenti avevano registrato la violentissima manifestazione tellurica, McCrery e i suoi collaboratori si sono messi in contatto telefonico con l'Australia, poi con i loro referenti nella Marina militare statunitense, con diverse ambasciate americane e infine al dipartimento di Stato. Ma non sono stati in grado di avvertire i Paesi interessati del pericolo imminente, perchè nessuno di questi Paesi dispone di un sistema istituzionalizzato di allarme. … 

Destino o forse solo la forza della natura che ci ricorda la nostra mortalità.
 
Perché l’uomo è fatto così. Dimentica.


Ho trovato questo bellissimo articolo scritto allora da Galimberti (scusate lo riporto per intero anche se è un po’ lungo).
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IL COMMENTO
La natura inumana
di UMBERTO GALIMBERTI
Abbiamo chiamato "madre" la natura nel tentativo di propiziarcela e abbiamo dimenticato che la natura è semplicemente indifferente alle vicende umane. Come dice il Tao Te Ching al capitolo quinto: "Il cielo e la terra sono inumani: trattano i diecimila esseri come cani di paglia". Ma che ce ne facciamo della sapienza antica noi, uomini della tecnica, che pensiamo, con i nostri dispositivi, di dominare il mondo? Questo delirio di onnipotenza ci rende immemori e ci fa dimenticare che le sorti dell'uomo non sono nelle sue mani e neppure sono protette dallo sguardo benevolo di un Dio, ma custodite nel segreto inaccessibile di una natura che Goethe, in un suo saggio sulla natura del 1783 descrive come una folle danzatrice che nella sua danza sfrenata perde gli uomini che gli sono aggrappati senza fedeltà e senza memoria.

Scrive Goethe: "Natura! Da essa siamo circondati e avvinti, né ci è dato uscirne e penetrarvi più a fondo. Ci rapisce nel vortice della sua danza e si lascia andare con noi, finché siamo stanchi e le cadiamo dalle braccia. Viviamo nel suo seno e le siamo estranei. Costantemente operiamo su di essa e tuttavia non abbiamo alcun potere sulla natura. La vita è la sua invenzione più bella e la morte è il suo artificio per avere molta vita. Non conosce né passato né futuro. Il presente è la sua eternità".

Per reperire un senso e salvarsi dall'indifferenza della natura, l'uomo ha inventato la storia. Prima come scenario di esseri superiori che ha chiamato Dio e dèi, capaci di propiziare la buona stagione, i frutti del raccolto, le condizioni del vivere. Ma anche Dio e gli dèi si sono rivelati impotenti, i sacrifici degli uomini li lasciavano indifferenti.



Fu allora che l'uomo, congedatosi dagli dèi e da Dio, prese a costruire argini e spesse mura e, imitando i processi della natura, tentò di arginare la sua potenza con la tecnica: tecnica medica per evitare, come dice Ippocrate, la morte evitabile, la tecnica ingegneristica per costruire difese che impedissero catastrofi, la tecnica previsionale che allontanasse il più possibile l'inquietudine dell'imprevedibile.

Rassicurato dalla sua mente e dai prodotti della sua mente interrogò Prometeo, che aveva donato la tecnica agli uomini, ponendogli questa domanda: "È più forte la tecnica o la necessità che governa le leggi di natura?". Prometeo, amico degli uomini e inventore delle tecniche, dà la sua risposta lapidaria: "La tecnica è di gran lunga più debole della necessità che governa le leggi della natura". Così riferisce Eschilo nel Prometeo incatenato, e Sofocle, di rincalzo, nell'Antigone dice che l'aratro ferisce la terra, ma questa si ricompone dopo il suo passaggio. Allo stesso modo la nave fende la calma trasognata del mare, ma le acque si ricompongono perché la natura è sovrana.

Noi abbiamo dimenticato la sovranità della natura che, al dire di Eraclito, "nessun uomo e nessun Dio fece" e, inebriati dai nostri dispositivi tecnici, abbiamo dimenticato la sua potenza. Fedeli esecutori del comando biblico che invitava Adamo al dominio della terra, abbiamo trasformato il suo uso in usura. E per il breve periodo delle nostre vite e dei nostri miopi calcoli economici forziamo la natura a essere risposta alle nostre esigenze oltre la giusta misura.

La terra per noi è diventata materia prima e niente di più, il suolo coltre da perforare per estrarre energia dal sottosuolo, la foresta legname da utilizzare, la montagna cava di pietra, il fiume energia da imbrigliare, il mare riserva da esplorare per futuri sfruttamenti, l'aria spazio ove scaricare i veleni rarefatti delle nostre opere.

Non c'è nessun nesso tra l'incedere impetuoso dei nostri dispositivi tecnici e lo sconvolgimento delle acque e delle terre in quell'area del mondo che è stata l'India e l'Indonesia, ma un monito sì. Non dimentichiamo la potenza della natura e non abituiamoci a pensare che essa altro non è che materia prima, o deposito di rifiuti. Il trattato di Kyoto attende ancora molti paesi, tra cui l'Italia, al rispetto della natura.

Migliaia di morti, soprattutto tra i dannati della terra, i più indifesi, semplicemente perché più poveri, perché hanno per casa quattro assi inchiodate e per vivere un dollaro al giorno. Sono sempre i più deboli che la natura elimina seguendo il suo principio della selezione. Ma se oggi la debolezza non è decisa dalla biologia, ma dalla ricchezza e dalla disponibilità economica, che complicità abbiamo con la ferocia della natura?

Queste sono le due domande che il maremoto nel Sudest asiatico ci pone: 1. Che rispetto abbiamo della natura noi, uomini della tecnica che la visualizziamo solo come materia prima?; 2. Che rispetto abbiamo degli altri uomini, e che soccorso diamo a loro noi, ricchi della terra, che ammiriamo la loro natura nel passatempo delle nostre vacanze? Se sapremo rispondere a queste due domande con serietà, non fermeremo né i terremoti né i maremoti, ma eviteremo almeno che, per gran parte dell'umanità, ogni sussulto della terra sia strage.

(27 dicembre 2004)



TSUNAMI è un termine giapponese, comunemente utilizzato anche nel resto del mondo (in Italia si parla anche di "onda anomala"): si tratta di una serie di onde oceaniche gigantesche generate di solito - ma non esclusivamente - da movimenti tellurici con epicentro sul fondo del mare. Le onde possono anche percorrere migliaia di chilometri lungo l'oceano, per poi abbattersi, sotto forma di enormi pareti d'acqua, su quel che trovano lungo il loro cammino.


giovedì 1 agosto 2013

cara colazione

3 cappuccini              8.10
2 cornetti                   4.00
1 fetta di crostata       3.50
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totale                      15.60

... vabbè che abbiamo osato metterci sedute al tavolino del bar sull'Isola Tiberina, vicino si al ristorante "della sora Lella"... molto turistico... ma anche vicino ai due hospedali dell'isola!!!
e che cazzo!!!... sono proprio dei ladri.
nemmeno a dire... ero in compagnia di due pensionate... che schifo!!