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mercoledì 26 aprile 2023

Corina Bomann - L’anno dei fiori di papavero

Ho comprato questo libro in edicola la scorsa estate. Mi sembra allegato al giornale “intimità”… lettura estiva scorrevole, ho pensato e l’ho lasciato dentro un cassetto iniziato.

Inizio molti libri insieme e quindi ho la fortuna poi di ricordarmi tutto.

Ho ripreso il libro giorni fa e l’ho praticamente divorato.

Quello che sembrava il solito romanzetto americano con storia d’amore annessa, si è rivelato invece un libro storico in cui si è testimoni del dolore del dopo guerra, dei rancori e degli odi tra due popoli che si sono massacrati.

Gli anziani che non riescono a dimenticare e i giovani che ne pagano le conseguenze loro malgrado.

I tedeschi non perdonano i francesi e i francesi non perdonano i tedeschi, i nazisti.

Nicole aspetta un figlio da un fidanzato che si è defilato ( e fino a qui siamo sul genere Harmony), ma una malformazione al cuore del bambino chiede la risposta sulla genetica del padre, mai nominato da sua madre Marianne.

Ed è proprio da lei che arriva una storia di guerra, sulla scia delle conseguenze e sulle reazioni delle persone.

Non posso raccontare il finale, ma posso dire che è proprio in queste situazioni che lo spirito di pace e la forza dell’amore fa e farà la differenza.

Questo libro mi ha fatto molto pensare al mio viaggio a Berlino di qualche anno fa. Camminando incrociavo uomini molto anziani con la moglie o la compagna e non subito ma dopo un po' ho realizzato che loro sono stati soldati, sono stati nostri nemici in guerra e questo mi causò un forte senso di disagio.

Nessuno pensa al dopo e alle reazioni, e se io ho sentito questa cosa non avendo vissuto la guerra ma solo sentita raccontare o leggere sui libri, non posso immaginare le reazioni di chi l'ha vissuta con tutto il carico di rabbia, rancore e odio.

La parola pace non è così semplice. Ci vuole tempo per dimenticare e soprattutto per perdonare. 

Ho trovato questo libro molto bello, perchè fa riflettere su molte cose e lo consiglio vivamente.

venerdì 21 aprile 2023

Frazione di un attimo...

 

Stamattina ero nel traffico e inavvertivamente ho preso lo specchietto di una macchina in seconda fila, piegando il mio. Quindi visibilità zero. (parte destra)

Per non fermarmi e non accostarmi, ci ho camminato un pò, sperando di non incontrare un posto di blocco.

Ma al semaforo di Via Claudia, tra il Celio e il Colosseo, ho approfittato di un ragazzo che con la sua scolaresca era fermo a bordo marciapiede, con il suo professore, chiedendogli gentilmente di aiutarmi con lo specchietto e rimetterlo a posto.

Il ragazzo tutto sorridente è stato gentilissimo e il professore chiamandolo per nome gli ha detto... "bravo, sei un ottimo boy scout".

Ho sorriso e sono ripartita con il verde, con quel complimento nel cuore, CHE HANNO cambiato il corso della giornata di quel ragazzo.

Le parole possono essere pietre o piume, e in questo caso sono state piume.

Eppure se io non avessi urtato quello specchietto, niente di tutto questo sarebbe accaduto... 


venerdì 14 aprile 2023

Oxford nel traffico

 

Devo essere sincera, ho una certa nostalgia delle targhe con la sigla delle città. Solo Roma era scritta per esteso, per il resto nella mia infanzia e adolescenza è stato un imparare le sigle delle provincie tramite le targhe, ed è stato anche divertente.

Ricordo in particolare un episodio, accaduto in Emilia Romagna quando eravamo in vacanza a Rimini. Avevo 8 anni circa e davanti a noi c'era un camion della nettezza urbana con i netturbini dietro, sulla pedana. Quando hanno visto la nostra targa, hanno cominciato a salutarci e si sbracciavano sorridendo. Io rimasi molto colpita da questo episodio. Chiesi ai miei genitori perchè ci salutassero con tanto affetto, visto che non li conoscevano. La risposta di mio padre fu..."perchè siamo di Roma". Ah... Poi negli anni solo a Miami USA ho riscontrato lo stesso affetto. Ovviamente senza targa... ha ha. Quando andavo nei negozi a fare la spesa e dicevo che ero italiana-Roma, si sprecavano i sorrisi e le gentilezze.

Solo che io adesso ho un problema serio, quando guido nel traffico e mi fanno delle storture. Ormai nel mio classico Oxford dico " a fio de na' mignotta!!!" ma voi mette la nostalgia di quando tramite la targa dicevo ..."barese di merda"... per fare un esempio eh.... Questo linguaggio colorito non si addice alla imperante lotta al razzismo e quindi dobbiamo accontentarci di .."a stronzo!!!!".

giovedì 13 aprile 2023

Pulizia Pineta

Anche stamattina munita di busta e guanti ho raccolto tutto quello che ho trovato bordo passeggiata Pineta. 

Ormai lo faccio da 3 anni, cioè da quando ho preso Candy e vado a passeggiare dietro casa in questa Pineta bellissima (proprietà privata). Ho impiegato 6 mesi e 50 buste di mondezza facendo differenziata e raccogliendo di tutto, addirittura i pezzi di una Smart. Anni e anni di mondezza, bottiglie, lattine, pacchetti di sigarette, e molto altro.

Adesso questo posto è sempre è pulito e per me è un piacere andarci. L'ho fatto per me eppoi ho reso un servizio alla comunità, che a quanto pare è rimasta indifferente.

Vedo passeggiare tantissima gente e mai nessuno che pensa di raccogliere. La filosofia "sti cazzi" impera a Roma. 

I miei stessi amici del gruppo cani, mi dicono, .."ma chi te lo fa fare"... "ma che te frega".

Non capiscono e questa è la mia più grande amarezza.

Intanto continuo a raccogliere carte di merendine, lattine, pacchetti di sigarette, carte varie, scontrini spesa come se passeggiando fosse lecito svuotarsi le tasche. Elisa


 

venerdì 7 aprile 2023

Telefonino


Questa notte ho fatto un aggiornamento software al cellulare e stamattina ho avuto la sorpresa di trovarlo spento e mi chiedeva il PIN... panico!! Non lo spengo da tanto e quindi non mi ricordavo proprio il codice. Oltretutto lo avevo scritto in una agendina che avevo portato in ufficio momentaneamente... quindi denada. E mi sono resa conto di essere una drogata. 

In pineta, passeggiando con il cane, ogni tanto cercavo con la mano il cellulare in tasca. 

Ma il peggio è arrivato quando sono salita in macchina per andare in ufficio. In macchina sono una vera stolker... apro fb, leggo i msg, o con il cavetto telefono ad amici e parenti.

ECCO MI SONO SENTITA NUDA

Come se mi mancasse qualcosa di importante.

Eppure vengo dalla generazione no-telefono. Anni e anni, tutta la mia infanzia e adolescenza senza avere il cellulare e vivendo benissimo, senza inutili ansie, era così e basta.

Invece mi sono resa conto stamattina, di essere piena di paure.

E se avessi ricevuto una telefonata importantissima, addirittura di morte, o qualcuno che mi cercava per dirmi una cosa urgente, insomma tutti pensieri brutti.

E quindi mi sono detta, ma cavolo quasi quasi si viveva meglio e più spensierati quando questi cellulari non c'erano e nemmeno ad avere questa ansia addosso di non essere raggiungibili.

Non pensavo di essere così legata a questo aggeggio e qualche domanda dovrei farmela, soprattutto sulla mia reazione emotiva.

Elisa

mercoledì 5 aprile 2023

Ristorante Giappponese

A 55 anni questo è il mio primo RAMEN.

Questo la dice lunga sulla mia vita sociale, il ristorante giapponese mi mancava. Magari non mi sono capitati amici che volevano andare e anche colleghi e quindi oggi mi sono fatta coraggio e sono andata in pausa pranzo lavoro. 

Giuro che mi sono divertita tanto, sorridevo da sola, impiccandomi tra bacchette e brodo cercando di capirci qualcosa.

E' stata una esperienza di sapori e di sensi, ma anche un superare certe barriere, come la vergogna di mangiare male un piatto che non conoscevo.

Ho detto... ma stì cazzi. Ormai non mi importa più il giudizio di nessuno  e di niente, troppi anni prigioniera di timidezze varie. Ora vivo e sorrido.