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giovedì 24 marzo 2016

Pasqua vegana

Sembra tanto di moda ma io non sono ipocrita e siccome sono carnivora per me non esiste la Pasqua senza le cotolette di agnello impanate. E' una tradizione di famiglia anche se non le friggiamo più ma le facciamo al forno. Vicino patate al forno e insalata. 
Mio padre quest'anno ha tentato di cambiare con la coda alla vaccinara, forse per sentirsi meno in colpa o braciole di maiale ha detto. Eh no. L'agnello lo compro io ho capito...
Anche perchè  nei greggi comunque bisogna tenere i numeri e se gli agnelli non vengono macellati aumentano di tanto il gregge e non bastano i pascoli. Quindi questa cosa sentimentale di non uccidere l'agnello è una cretinata. Eppoi da carnivora non ipocrita, perchè dovrei salvare l'agnello e non il cavallo, o la mucca o il maiale? Perchè è bianco e carino e ne facciamo un fatto di bellezza?  La carne o si mangia o non si mangia.  
Dopo di che non escludo che io possa accarezzare un agnello e magari giocarci. La crudeltà sugli animali è un'altra cosa anche se la macellazione in se è una crudeltà, nel modo in cui viene gestita sicuramente.
 

giovedì 17 marzo 2016

Sto camminando... ma ma

 Mangiare i piatti che adesso cucina mio figlio mi emoziona tantissimo... si cuore di mamma. Orgogliosa quando studiando all'alberghiero è arrivato per ben due volte secondo a diversi concorsi di cucina. La stoffa grezza era tutta lì... 
 (foto a destra: involtino di coda alla vaccinara ricoperto di cialda di riso croccante, con cicoria e guazzetto di patate di Sutri accompagnato con mentuccia romana)

Ecco credo che malgrado io abbia sbagliato tutto nella vita in fondo sono servita a creare qualcosa di buono.
 Questi ravioli sono stati inventati una sera per caso mentre ero a cena con la mia famiglia al ristorante, ravioli di ricotta e noci e peperone umbro con zafferano e pere.
Perchè io adoro le pere in cucina e le metto anche in ricette pensate all'improvviso. Certo è che non mi vengono buone come le cucina lui.






La vita  è come questa nave, forse per questo ho sempre amato i quadri con i velieri in balia di venti e mari agitati. Sapevo che era il mio destino.
Domani sono 6 anni che mia mamma è morta. Mi manca tantissimo e pensare che ci litigavo spesso e tanto. Eppure solo dopo la morte ho capito quanto la amassi veramente e anche se me lo avevano detto tutti non è la stessa cosa. Quando ci passi e riscontri che è vero ti rammarichi di non averci creduto veramente a questa cosa. 
Sono madre, sono stata moglie eppure spesso mi riscopro figlia come in un ciclo di personaggi che sono e racchiudono la stessa persona ... chi siamo veramente? Il complesso quadro dei nostri sogni, dei nostri desideri, dei ricordi e dei rammarichi, dei dolori e delle ferite. Eppure siamo quì ... a volte ci riscopriamo anche bambini come se il tempo fosse passato troppo in fretta e non ci abbiamo capito un cazzo