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giovedì 27 dicembre 2012

L'unico regalo che sento di farvi... Buone Feste

questa canzone mi mette troppa allegria... è bellissima
Baci Elisa

Blocco totale

Vado nei blog amici e vedo tante belle foto di biscotti fatti in casa, dolci e piatti vari. 
Io invece non riesco più a cucinare. Vorrei, giuro che lo vorrei, la mattina sono piena di propositi, mi figuro anche il menu serale eppoi invece quando arrivo a casa la cena  me la compro a portar via in qualche rosticceria. Ho talmente coltivato la mia pigrizia con cene a base di minestrina da non aver più voglia di cucinare niente. In verità credo che la motivazione sia altra. Non ho voglia di sporcare niente perchè odio fare i piatti e ormai la mia pigrizia ha preso il sopravvento... Invero non ho nessuno per cui cucinare a parte me stessa e se questo mi rende libera da una parte, senza obblighi e il carpe diem dell'ultimo minuto che può farmi uscire con  un'amica o andare al cinema e mangiare un kebab, e dall'altra mi rende molto vittima della mia stanchezza serale. Forse dovrei analizzarmi, non mi amo abbastanza, ecc... bohhh... ma che ne sò. A me la minestrina, o la pasta in bianco o i finocchi bolliti non mi dispiacciono... eppure è come se mancasse il calore dentro di me. I fuochi spenti della mia cucina sono forse anche quelli interni che ho ormai sopito da molto tempo.  Mi entusiasmo su molto ma sono da sola da troppo tempo per non apprezzarne la essenzialità. 
Quest'anno ho superato ogni limite... ho fatto l'albero di Natale alle 4 di pomeriggio del 24. Alla fine ho regalato tutte le palle di natale fatte a decoupage tranne 2... e comunque erano ben 10... he he

Le feste in famiglia sono state belle e mi farebbe piacere che fosse natale sempre non per quello che abbiamo mangiato (santo papà che cucina benissimo...) o per i giochi di carte e tombola, ma perchè dopo un anno abbiamo rivisto zii e cugini vari. 
Si vede che mi mancano le feste di famiglia e di quando ci si riuniva spesso anche per compleanni o altro. Da quanto è morta mia nonna che forse faceva da collante, i fratelli di mio padre si sono un po' allontanati. Eppoi si dice che non si ha tempo, si lavora e  altro e invece non è vero. Si fa quello che si desidera e forse queste visite parentali che erano frequenti, ormai sono una vestigia del passato. Si litiga, ci sono ripicche varie, offese e perdoni. Tutto cambia e niente rimane immutabile. Per fortuna che ci sono i bambini. Sono loro a rendere ancora tutto magico e spero che la magia del Natale non mi abbandoni mai. 
Ma la scena più divertente è stata alla Vigilia di Natale a casa di mio papà, con la gatta di casa che faceva le poste ai gamberoni da cucinare e faceva finta di passeggiare per caso con il musetto all'insù e sperare di rubarne una con la zampetta. Quando è salita sul lavello della cucina siamo stati svelti a prenderla al volo ma non sono riuscita a farle una foto!!! Troppo carina... In compenso gli ho capato 3 gamberoni dei miei 5!!!

Quest'anno con la comunità di Sant'egidio sono andata al Policlinico Italia con una mia amica (e vicina di casa) a dare il pranzo di Natale agli ammalati. Il reparto di geriatria non è uno scherzo. Quello più giovane aveva 80 anni e quasi tutti erano in carrozzella. Tanti li abbiamo dovuti imboccare e tanti erano troppo felici di mangiare lasagne, polpette e tiramisu, panettoni e spumante, dopo giorni e giorni a menù fisso di minestrine, passate e mele cotte. Quando vedi un numero tatuato su un braccio ti rendi conto che dentro queste strutture c'è ancora tanta storia che si stà perdendo nell'oblio della solitudine. Tanti erano soli e non ne conosco il motivo. Certo che 70 persone sono tante da lasciare sole a natale, non credo possibile che ci siano così tanti figli egoisti.
Un vecchietto è stato fatto prigioniero in un campo di concentramento dopo la fuga del nostro re e ci ha raccontato la fame che ha sofferto. Forse quel pranzo così abbondante gli ha fatto ricordare i tempi di guerra. E una signora mi ha scambiato per una sua amica del passato. L'ho assecondata solo perchè non ho avuto cuore a dirle che non ero io, i suoi occhi brillavano così tanto. Credo che dovrò tornare a trovarla... Ho conosciuto volontari fantastici, ma le infermiere sono le mejo. Sempre con il sorriso quando abbiamo riportato i pazienti al reparto, e se per noi erano solo poche ore, loro lo fanno tutti i santi giorni e non è facile per niente. Ho visto troppi sguardi assenti per non chiedermi dove sia finita la dignita del vivere così dopo una vita, bella o brutta che sia, non credo sia una bella cosa finire così. E' davvero molto triste... 

giovedì 20 dicembre 2012

Il castello di Charlottenburg

Nella civilissima Berlino si possono fare le foto nei Musei, pagando un supplemento e non usando il flash. 
Al Castello di Charlottenburg  per esempio ti metti un bracciale di carta e i guardiani del museo non ti rompono le palle mai... Basta non fare i furbi con il flash!! 
Solo che con la mia macchinetta flinstone senza flash ne sono venute pochissime, purtroppo.
Notevole la collezione di ceramiche reali... 

Davanti al castello forse il più caratteristico mercatino di natale visto. Forse sarà stato il castello da sfondo o forse  le casette di legno. Sicuramente un'atmosfera magica...
 Ho persino trovato i panini che Clara regalava alla nonna di Peter... he he 
I bidoni di senape e maionese vicino ai chiosti dei wustel erano una chicca non da poco...


mercoledì 19 dicembre 2012

Eppure mi sono emozionata...


e il soldato americano aveva degli occhi verdi ... da panico!!!! Mi ci sono persa... quasi annegavo.


Un libro da leggere tutto d'un fiato...

Un appassionante romanzo ... la storia di una famiglia, una antenata dimenticata. Una lettera trovata per caso, una soffitta polverosa ...

Il passato che come una luce dirompente svela e spezza la  nebbia del presente. 
Storie di donne forti, donne speciali, donne che hanno combattuto in nome di un ideale, in nome di un diverso futuro a cui noi oggi accediamo anche dimenticandoci delle lotte passate...  non siamo niente senza ricordare il nostro passato.

Sapevo già che molte suffraggette sono state portate in carcere ma senza svelare nulla, a questa donna và molto molto peggio... La libertà si paga, sempre.

martedì 18 dicembre 2012

Un cane... e un gatto ... è per sempre


































Una mia collega che ha un campo dove con il compagno addestra i cani con i relativi padroni, ovviamente, ha amici in quel settore. Tra le varie amiche anche volontari che tengono un canile.
Come ogni anno ho preso il calendario dando un contributo annuale e siccome hanno recentemente adottato e accolto dei cani tolti da un canile lager, hanno necessità di coperte di lana o maglioni vecchi.

Domani ho già un bustone da portargli e intanto ho sguinzagliato mio padre al centro anziani, tra i vari vecchietti, magari qualcuno che accoglie la richiesta ci sarà pure, spero...


Babbo Natale a MIAMI...


                     Un bacione grande grande al mio nipotino americanoooo...


lunedì 17 dicembre 2012

La Pinacoteca di Berlino


Nella Gemaldegalerie, la pinacoteca di Berlino, sono esposte oltre 1300 opere realizzate tra il XIII secolo e il XVIII secolo tra le quali si segnalano i grandi della pittura europea come Bosch, Van Eyck, Raffaello, De la Tour, Watteau, Poussin e Velasquez, Giotto, Botticelli, Caravaggio, Canaletto, ma anche di Lucas Cranach, Vermeer, Van der Weyden o Rembrandt. Le opere ospitate nella Gemaldegalerie hanno subito numerose peripezie nella loro storia recente: dopo essere state trasferite o trafugate durante la seconda guerra mondiale da altri musei di Berlino, sono state riunite in questo in questo nuovo museo solamente dopo la caduta del muro. E’ facilissimo decidere il periodo storico e pittorico che interessa, tutto è in ordine cronologico dal punto di vista storico e pittorico.
Ma la cosa più fica è all’inizio del museo. Piccole sedie pieghevoli sono agilmente e civilmente a disposizione degli utenti, che possono sostare davanti ai quadri anche per ore senza farsi venire mal di schiena, o far suonare allarmi allarmanti come è nei nostri musei, dove devi stare minimo ad un metro di distanza, altrimenti ti agguantano come se fossi un delinquente e hai il fiato sul collo della guardia di turno.
Incredibile, si possono anche fare le foto, ma senza flash. Pensa un po’.
Eresia…

Di tutto rispetto la caffetteria e area relax. Immensa come sono gli spazi in questo museo. Torte buone e cioccolata pure. Che dire, il caffè e il cappuccino in Germania è meglio non chiederli. Magari una tisana o un buon thè. Però ci sono anche insalate, crauti, patate, wurstel o polpette… Insomma dal salato al dolce si può fare una piacevole pausa, anche perché dopo 3 ore di visita, i piedi sono leggermente sofferenti. 

Io sono andata a cercare l'unico quadro di Caravaggio e i fiamminghi-olandesi.
Alla parte medievale ho dato un rapido sguardo.
Questo quadro ad esempio, era tipo 7 metri per 3. Una intera parete.
Difficile non rimanerne conquistati. 


Eppoi sui neri e la pittura fiamminga avevo iniziato un percorso da anni. Prima ad Amsterdam, poi a Venezia e negli anni a Roma, in diverse mostre. 

L'ultima a Roma, "Veermer e i pittori olandesi" è stata una rivelazione per quanto riguarda i pittori olandesi e una incazzatura per lo specchietto per le allodole. Usare il nome di Veermer per fare da cassa di risonanza quando poi se fosse possibile c'erano i quadri più brutti mai visti di questo pittore, (tranne uno - la stradina di Deft) è veramente ignobile e anche traditore.
Comunque ho almeno apprezzato altri pittori che non conoscevo. 





















Solo i fiamminghi hanno reso il nero non  nero ma con mille sfumature... e vederle in un quadro è un'esperienza pittorica che non di dimentica. G. Metzu, G. ter Borch, P. de Hooch, M. van Musscher, una vera scoperta e una vera sorpresa. Eppoi dipingono benissimo i cani... curioso no?!!



giovedì 13 dicembre 2012

Meraviglie dell'arte antica


La Porta di Ishtar (Assiro/Babilonese) era l'ottava porta della città interna di Babilonia. Fu costruita intorno al 575 a.C. per ordine di Nabucodonosor II  sul lato nord della città e dedicata alla dea babilonese Ishtar. 
Dal 1930 la porta si trova al Pergamon Museum di Berlino, ricostruita con i materiali recuperati dagli scavi di Robert Koldewey, insieme ad una parte della Via Processionale che passava sotto di essa. La struttura era in realtà una doppia porta di cui ciò che è in mostra nel Pergamon Museum è solo la più piccola parte frontale. L'ingresso posteriore, più ampio, è custodito nei magazzini del museo, mentre altre parti della porta, ed alcuni leoni della Via Processionale, si trovano in vari altri musei sparsi nel mondo.
Entrando al Pergamon museum (Museo di Pergamo) non avrei mai pensato di vedere tale meraviglia semplicemente smontata e rimontata dentro un museo.

Addirittura pensavo che di Babilonia non si fosse mai trovato nulla e invece questa città che si trovava in mesopotamia  ci ha lasciato questa incredibile testimonianza. Ricostruita a Berlino per 1936 insieme alla bellissima strada delle processioni. I leoni dovevano incutere timore e soggezione. Vedendo oggi tale meraviglia credo che l'intento sia stato senz'altro raggiunto.


Non essendomi documentata prima per me questo museo è stata una grande meraviglia. Soprattutto perchè entrando lo scenario che appare agli occhi dei visitatori è ben altro. 
 
L'intero tempio di Pergamo, lungo 170 metri, è stato completamente ricostruito dentro questo museo. I fregi della parte inferiore sono originali, la parte superiore, rimasta in Turchia per un accordo tra l'archeologo tedesco Carl Human (1878) e il governo turco di allora, è stata ricostruita. Credo che se si debba avere dubbi sulla efficienza tedesca, queste opere confermino la loro tenacia, oltre al fatto che avendo perso ben due guerre, adesso stanno come stanno, se non fosse per il loro carattere forte e duro. Duro come il clima di questo paese, rigido e freddo. Berlino è una città moderna perchè è stata completamente bombardata da noi alleati e poco o nulla è rimasto del suo passato. 
Benchè siano stati molto cortesi io ho visto ben pochi sorrisi e devo dire che nell'incontrare per strada e in metro questi anziani alti, magri, rigidi come bastoni, non ho potuto esimermi dal non provare ammirazione e un senso di ribrezzo. Questi anziani forse sono stati gli stessi soldati che hanno ucciso in guerra e che hanno torturato, e la loro rigidità me lo ricorda malgrado io non voglia. Come non pensare che sono stati nostri nemici. Io non ci riesco. Non riesco a dimenticare quello che hanno fatto e quello che mi raccontava mio nonno. Non riesco a scindere le cose in una era moderna come dovrebbe essere. Per me continuano ad essere tutti nazisti dentro e non credo in questa apparente apertura mentale. Inoltre le parole della guida hanno solo confermato questo mio pensiero. Quasi una totale negazione dell'olocausto come fatto marginale, e invece una ferita ancora aperta per quel muro che li fa ancora sanguinare. Ma questo è un'altro post, ho tante cose da dire.
Finisco di parlare del Pergamon museum mettendo altre foto che fanno rendere minimamente conto della grandiosità degli archeologi tedeschi. Ogni pezzo numerato e rimontato. La porta del mercato di Milet è un altissimo tempio siriano, che lascia senza fiato prima di passare alla porta di Ishtar. Immaginate la presenza scenica di tali colossi e si rimane solo storditi da tanta visualità. In verità io ricordo molto poco degli assiri-babilonesi e questo ripasso storico mi è stato oltremodo gradito. Manufatti di  inestimabile valore vi sono conservati e tante piccole chicche. Dai gioielli ai timbri di scritture e scene usate in calchi o sulla parte per riprodurre, vergare o scrivere. 


Alcune cose riportate nel museo sono riproduzioni di originali lasciati nei luoghi di origine, altri sono copie di originali conservati in altri musei e altri sono originali comprati e portati in Germania. 
E' tale la mole di materiale all'interno di questo museo da non poter essere nemmeno spiegata, c'è anche l'area islamica e l'Asia anteriore.
Certo andare a Berlino e non andare a vedere questo museo sull'isola dei musei (vicino al Duomo, completamente ricostruito dopo i bombardamenti)... sarebbe davvero un peccato!!

martedì 11 dicembre 2012

Una città metropolitana

Sotto Berlino c'è una seconda città, una rete di metropolitane che confluiscono tutte in questa stazione, stupendamente costruita con mattonelle dipinte che riportano gli animali dello zoo.
Questa fermata si collega anche con i treni urbani e i bus sopraelevati, permettendoti di andare ovunque vuoi.
Ho imparato ad usare la metro in mezza giornata e quando sono ripartita quasi quasi mi dispiaceva andare via...
Ma credo che succede sempre così. Quando prendi confidenza con il posto e diventi autonoma è già il momento di ripartire, soprattutto se sono solo 3 giorni e mezzo.
Abbiamo comprato il biglietto che dura 72 ore a 26 euro. Conviene considerati i prezzi dei biglietti, ma la metro passa ogni 3-56 minuti e i bus ogni 10 minuti. Quindi i tempi di attesa sono molto corti e non abbiamo trovato mai i vagoni pieni. Non si viaggia esattamente così a Roma e quindi mi sento di lodare questa città almeno in questo. Il nostro albergo era in periferia ma con la fermata metro sotto l'hotel in pochi minuti eravamo in centro. La stazione centrale (berlin Hauptbahnof) è su 5 livelli dove si intrecciano binari di metro e treni. E' davvero bella da vedere e dentro la città ci sono queste belle e mega stazioni completamente assemblate al paesaggio urbano che non danno nessuna stonatura. Con i nomi tedeschi ho avuto un po' di difficoltà, ma basta avere la cartina e parlare un po' di inglese. Gli italiani non se li cacano proprio, e stranamente a Berlino non abbiamo mai trovato tedeschi che capivano la nostra lingua, cosa strana, visto il numero di tedeschi che viene da anni in vacanza in Italia. All'aeroporto stesso se non parli tedesco o inglese, puoi anche morire e rimanere al gate. Tra l'altro parlano un inglese molto germanico e non si capisce molto. Infatti non volerò mai più con l'Air Berlin. Le hostess sono state gentili ma con un volo che porta 5 ore di ritardo qualcosina in italiano la potevano pur dire su un volo per Roma. Vabbè... stò divagando, scusate.

Città molto pulita. Non abbiamo incontrato barboni e gatti, ma in compenso sono tutti fissati con gli uccelli e ai balconi ci sono mangiatoie e semi. Corvi neri imbalsamati erano appesi ai balconi, ma ne ignoro il motivo. Diciamo che a vederli fanno un certo effetto.
Ho anche fotografato un tizio che sfamava i cigni del fiume, le papere varie e i pennuti acquatici ivi riuniti.

lunedì 10 dicembre 2012

Ritorno...

A Berlino 4 giorni di neve e un freddo boia. Ho scoperto che non tutti i tipi di neve sono uguali. Lì la neve è secca, e quindi non solo non ti si appiccica addosso, ma nemmeno ti fa scivolare quando ci cammini sopra, quindi una favola!! ...
La cosa bella di quando si parte è che prima o poi si torna e sembra tutto più bello. La routine, anche il traffico, è una piacevole e conosciuta sensazione, come una calda coperta di Linus. E per me è così ogni volta, ritornare e assaporare con gioia la mia città, la mia casa e le mie abitudini. Sono felicissima di non sentire parlare più tedesco e di mangiare il nostro cibo. Per carità, niente disprezzo, è solo un sapore conosciuto al mio palato. 4 giorni di robe strane mi sono bastate e avanzate. In fondo poi non hanno così tante cose, il gulash, il cavolo nero, i crauti, le barbabietole rosse, i wustel, la carne alla brace con tantissima cipolla, ovviamente il kebab e la ministra di patate. Poi ci sono i panini, che sono tutti buonissimi e peccato che ci infilano la maionese o il formaggio con le erbe, quello morbido che mettono sulle patate al cartoccio per intenderci. Grande sorpresa è stato il costo del cibo, mangiare a Berlino costa pochissimo, anche nei ristoranti, dove ho mangiato una mega insalatona molto buona, con tanti tipi di insalate dentro, e un minestrone fatto come a casa, con solo la verdura cotta un po' meno. Però buono. Il cibo è uno degli aspetti di quando si fa un viaggio e adesso non posso raccontare tutto subito, perchè praticamente sono rientrata ieri sera, con un volo di 5 ore di ritardo e l'aeroporto di Berlino chiuso per neve appena siamo partiti alle otto di sera. 
La cosa che mi premeva era arrivare alla festa di compleanno di mio figlio, 18 anni, e tra l'attesa del bagaglio in aeroporto e il taxi e il recupero della macchina e andare in discoteca, sono arrivata quasi a mezzanotte, come cenerentola, con la torta che era già sul tavolo!!! Però ho fatto in tempo a fare gli auguri a mio figlio, che è stato felicissimo della festa a sorpresa organizzata da me e suo padre e con tutti i suoi amici.