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lunedì 23 dicembre 2013

Auguri

Vi auguro delle serene e belle feste di Natale ... tanto passano presto eppoi si torna al menage
Sognare per pochi giorni si può... 

Quest'anno ho attaccato i biscotti ikea allo zenzero sul mio albero di natale e c'è un profumo buonissimo in cucina... 
* Oggi mi sono fatta fare il calcolo per andare in pensione... così per sapere. Se è così come è oggi andrò a 67 anni e considerando che già ne ho lavorati 29 devo ancora lavorare altri 20 anni per prendere sicuramente una pensione di fame o morire prima!! Tanto valeva che questi soldi li gestivamo noi almeno così non li avrebbe rubati nessuno!!... però quanto mi rode che devo lavorare 50 anni quando il minimo requisito è 41!! E quei pezzi di merda al governo dopo 5 anni vanno in pensione. Merdosi

p.s.: questo è poco natalizio, lo confesso, ma non sono in vena di fare sconti!!

mercoledì 18 dicembre 2013

Partire da cose utili e semplici...

Per caso ho scoperto su segnalazione della mia collega di stanza che in Finlandia lo Stato, anzi il Kela (corrispettovo della nostra Inps), dalla fine del 1930 manda alle neomamme, attraverso un servizio di posta, una scatola di cartone abbastanza grande e spessa da poterci far dormire il proprio bimbo all’interno, almento per i primi mesi… beh direte voi una scatola di cartone… che ci sarà di bello?? Il bello è che nella scatola di cartone c’è tutto il necessario per accudire il bambino, oltre ad essere un vero e proprio lettino!!
Un regalo che all’inizio era pensato solo per le famiglie più indigenti ma che poi, dal 1949, venne esteso a tutti proprio per fare in modo che i bambini appena nati possano avere un inizio tutti uguali, senza distinzione di ceto sociale.


Il pacco contiene tutta questa roba:
¤ Materasso, copri materasso, lenzuolo di sotto, copripiumino, coperta, sacco a pelo / trapunta
¤ Tuta da neve, cappello, guanti e stivaletti impermeabili
¤ Abito con cappuccio e una tuta leggera fatta a maglia
¤ Calze e guanti, cappello e passamontagna
¤ Body, tutine e leggings in colori e modelli unisex
¤ Asciugamano con cappuccio da bagno, forbicine per le unghie, spazzola per capelli, spazzolino da denti, termometro da bagno, crema, salviettine igieniche
¤ Pannolini di stoffa (niente pannolini usa e getta nel rispetto della natura)
¤ Libro illustrato e giocattolo dentizione
¤ Coppette lavabili per il reggiseno, preservativi.

Mi chiedo, sarebbe così complicato fare una cosa così utile anche in Italia invece di inventarci le solite cazzate, primarie e spreco di soldi, invece di aiutare veramente economicamente le future mamme?
Ci vuole tanto?
In Finlandia se non ci accetta il pacco si può avere un corrispettivo in denaro. 
Intelligente e utile. Si parla di crisi e allora pensiamo alle piccole cose che servono per vivere ogni giorno. E' solo un piccolo passo ma sarebbe un grande aiuto per molti.
 

martedì 10 dicembre 2013

Non è una foto...



 DIEGOKOI
un bravissimo disegnatore italiano

Diego Fazio, in arte DiegoKoi, nasce a Lamezia Terme nel 1989. Si affaccia al mondo dell’arte da autodidatta, maturando in brevissimo tempo una tecnica precisa e raffinata. Ha iniziato riproducendo la Carpakoi, varietà sviluppata nell’antica Cina poi introdotta in Giappone. La carpakoi nella cultura popolare giapponese è simbolo di amore e di amicizia. Una leggenda cinese invece narra di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire le cascate situate sul Dragon Gate superando ostacoli e spiriti malvagi. Gli dei impressionati da tanto coraggio la trasformarono in dragone divenendo così in breve tempo simbolo di chi aspirava a fare grandi cose e di chi non aveva paura ad affrontare le avversità. Il giovane artista è rimasto così affascinato da ciò che ha deciso di inserire la parola Koi nel suo nome.

Vi giuro più guardo il disegno, più non ci credo.
 

martedì 3 dicembre 2013

Ferrara e ...

Con la scusa di andare a vedere la mostra del Caravaggio spagnolo, Zurbaran, le cui foto qui riportate non ne rendono assolutamente giustizia, ho avuto l'occasione e la fortuna di visitare Ferrara, che ancora non conoscevo.
Mi hanno sempre detto meraviglie di questa piccola ed elegante città, ma davvero bisogna farsi una opinione personale di tutte le cose. Io l'ho trovata assolutamente deliziosa. Città delle biciclette con pochissimo traffico e strade pulite. Un senso di pace e di tranquillità, soprattutto aria di benessere.
Bella gente, vestita bene e ben curata e incredibile, molti sorridevano anche.
Sono stata investita piacevolmente da qualcosa che vivendo e lavorando a Roma ho perso da tempo. Inoltre l'atmosfera del Natale che già si respira in ogni angolo, ha reso questi due giorni veramente magici. Abbiamo trovato un B&B delizioso in centro ad un prezzo veramente modico (zen). Mi è piaciuto molto il modo di parlare di queste persone. Così calmo e piacevole nel dialetto morbido. Ti avvolgeva come una calda coperta.
Il freddo addirittura era piacevole e non umido stranamente, visto il posto. Forse hanno aiutato le due giornate di sole.
Però a causa di questo clima ci sono delle deliziose sale da thè e cioccolaterie, davvero belline. Ho anche avuto l'occasione di assaggiare una piadina fatta fresca, cioè impastata davanti a me e cotta con un ripieno davvero notevole. Certo non ho mancato occasione di assaggiare i cappellacci con la zucca (condite con sugo al ragu') e i tortellini in brodo.
Mangiare a Ferrara è come accendere un mutuo, davvero caro ma è anche vero che si mangia davvero bene. Ed essendo poi una provincia abbastanza ricca, si sente il profumo dei soldi in quasi tutti i posti che si vedono. La mia amica ha assaggiato la salama con il purè, un piattino un po' pesantuccio, considerando la cottura nel vino rosso. Buono.
Ferrara è stata un a gita di atmosfere e sensazioni. Dalla sorpresa di scoprire un pittore bravissimo che con i suoi effetti luce e scuri rievoca le atmosfere caravaggesche, senza essere proprio un imitatore, ma interprete personale della stessa oscurità. Mi ha incantato e piacevolmente colpito anche nella pittura del dettaglio che quasi ricorda un miniaturista per la bravura dei particolari. 
Certo il castello estense è praticamente vuoto e si possono ammirarne solo le mura e i soffitti (tra l'altro, danneggiati dal terremoto e tamponati con momentanei fogli di riso in attesa dei restauratori). 
La cosa più interessante del castello? I volontari che ti accompagnano nel percorso e nelle sale. Sono una fonte inesauribile di notizie locali e anche storiche, cosa non da poco.
Mi rendo conto che a volte sembro una provinciale nel mio modo di vedere ingenuamente le cose e le situazioni, ma leggo quello che sento e certo sono solo impressioni.
Mi sono piaciuti i mercatini di Natale in ogni angolo con l'antiquariato e i dolci e le cose da mangiare, il vin brulè e la cioccolata calda e le castagne arrosto. Quì fanno anche un dolce tipo il nostro castagnaccio ma lo chiamano diversamente. Abbiamo camminato tanto.
Le mura di Ferrara sono chilometriche e ricche di un bel percorso  nel verde che noi non abbiamo fatto ovviamente, anche se potevamo avere a disposizione ben due biciclette.


Non abbiamo lesinato in emozioni.
Visto il freddo siamo anche andate al cinema e siamo uscite in lacrime. "La mafia uccide solo in estate" è un film che ti lascia piena di dolore e di rabbia dentro. E' stato tutto inutile, ti dici.
Tutte quelle morti e quei bravi uomini, uomini corretti e ligi al dovere che non sapevano di combattere lo Stato stesso, che è la mafia. E' stato tutto inutile perchè abbiamo combattuto una illusione, solo che non lo sapevamo allora e pensavamo davvero di potere uccidere il drago. Invece il drago non si uccide senza uccidere tutti noi, visto che è dentro ogni tessuto, ogni vena di questo Paese. Comunque anche sulla sala del cinema ho qualcosa da raccontare. Fatta a scalinate come un'arena. Bella idea e molto funzionale, visto che nelle sale di Roma se ti capita davanti uno alto ancora hai il problema di dover cambiar posto altrimenti non vedi niente. 
E per finire una piccola informazione di viaggio. La carrozza XL della seconda classe smart di Italo è come viaggiare in prima classe. Si viaggia comodissimi a poco prezzo. Mica male no?
Casa dolce casa.
E' quello che mi dico ogni volta che parto e ritorno.
Perchè sono felice di tornare a casa, sempre. Amo la mia città e la mia casa e le mie cose malgrado tutto. Forse è proprio perchè la amo tanto che vorrei tanto fosse migliore su tante cose e ne faccio i paragoni ogni volta che trovo qualcosa di meglio o che sembra tale. Ma poi mi dico che è così e a parte il fatto di aver toccato per poco altre verità e altre realtà, altri pensieri e altri sapori, è stato un viaggio e la mia vita è questo. E' quì.

giovedì 28 novembre 2013

Emigro

Dopo aver chiuso il lucchetto su tg e giornali adesso e per alcuni giorni dovrò fare a meno anche di facebook. Non c'è la faccio. Non lo sopporto. Quella faccia di cazzo di Berlusconi e company proprio non c'è la posso fare. Quindi spengo tutto e leggerò tantissimo e andrò in giro. 
Intando domani parto per Ferrara ... poi si vedrà.


Non posso resistere. Questo oroscopo lo sento tutto dentro di me... 

  1. SAGITTARIO - 28 novembre – 5 dicembre

    La scrittrice Danielle LaPorte, che qualcuno ha definito una fonte primaria di “intensa spiritualità”, ha un buon consiglio da darti. “Sarai sempre troppo qualcosa per qualcuno”, dice. “Troppo grande, troppo vistoso, troppo morbido o troppo spigoloso”. Ma è giusto che sia così, aggiunge. Sarebbe un errore “smussare i tuoi angoli”, perché “perderesti mordente”. E in questo momento, Sagittario, hai bisogno di tutta la tua incisività. È arrivata l’ora di ignorare le aspettative mediocri degli altri e i limiti che cercano di importi. Per essere coerente con te stesso, probabilmente dovrai essere troppo qualcosa per più di una persona.
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martedì 26 novembre 2013

Una lettura... una riflessione...



Claude Lèvi-Strauss
BABBO NATALE GIUSTIZIATO

Il pomeriggio del 24 dicembre 1951 sulla piazza della cattedrale di Digione era radunata una piccola folla. C’erano molti curiosi, molte famiglie devote, tutti i sacerdoti della città e 250 bambini, orfani ospitati negli istituti cattolici, condotti là per l’evento. Alle tre circa, due impiegati della diocesi si fanno largo tra le persone scortando un fantoccio, lo dichiarano colpevole di “usurpazione ed eresia”, lo impiccano alla cancellata e quindi lo bruciano su una pira. Al termine dell’esecuzione viene diramato il seguente comunicato: “In rappresentanza di tutte le famiglie cristiane della parrocchia desiderose di lottare contro la menzogna, 250 bambini, raggruppati davanti alla porta principale della cattedrale di Digione, hanno bruciato Babbo Natale. Non si è trattato di un’attrazione, ma di un gesto simbolico. Babbo Natale è stato sacrificato in olocausto. A dire il vero, la menzogna non può risvegliare nel bambino il sentimento religioso e non è in nessun modo un metodo educativo […]”.
Questo avvenimento ha dato a Claude Lévi-Strauss lo spunto per un articolo dal titolo Le Père Noël supplicié [ed. it. C. Lévi-Strauss, Babbo Natale giustiziato, Sellerio, Palermo (1995)] in cui si pone la domanda che nessuno  – né il vescovo di Digione, né il sindaco che avrebbe fatto resuscitare il giustiziato quello stesso pomeriggio – sembrava essersi posto: per quale motivo la figura di Babbo Natale (o quella delle zucche di Halloween, per rifarci a polemiche più vicine a noi) suscita una tale emozione da diventare l’oggetto dell’animosità di alcuni?
La cosa, è chiaro, è poco cristiana visto che mentre i pagani pregavano i morti, i cristiani dovrebbero pregare per i morti. Ed è chiaro anche – postilla del XXI secolo – per quale motivo ci si scagli tanto contro Halloween, festa americana-anglosassone da noi molto polemizzata. In fin dei conti l’uomo moderno avrà pure il diritto ad essere pagano.
Una lettura deliziosa che vi consiglio anche solo per la naturale riflessione filosofica che ne scaturisce leggendo tra le righe e le parole.
E’ un viaggio nelle leggende e nei riti pagani di tutti i popoli che tanto invero si assomigliano nel messaggio e nella protezione verso i bambini e la loro innocenza.
Ora vi lascio con una riflessione. Ipotizziamo all’inizio della colonizzazione di Babbo Natale un industriale della carta che si reca negli Stati Uniti dove nota la fabbricazione di modelli di carta speciale per gli imballaggi di Natale. Copia l’idea e la porta per esempio a Parigi.
Ebbene, la casalinga di Parigi che scende a comprare la carta per impacchettare i regali nella cartoleria sotto casa, nota in vetrina una carta graziosa e di fattura accurata. Non sa nulla delle abitudini americane ma quella carta soddisfa un’esigenza estetica ed esprime una disposizione affettiva già presente, prima che trovasse modo di manifestarsi. Acquistandola, la signora acquisisce un’usanza straniera nel modo in cui è l’usanza, appena conosciuta, a stimolare in lei la comparsa di un piacere e di un gusto che in fondo era già latente dentro di lei e mancava solo il suo manifestarsi.
Quindi quando ci domandiamo come possano le feste oltreoceano o non a prendere piede e quindi ad espandersi anche in altri Paesi e Continenti, è solo la risposta a qualcosa che è già dentro di noi e trova nella manifestazione dell’usanza il suo riconoscimento. Halloween in fondo è stato dentro di noi in altre forme e sistemi, è arrivato sollecitato da letteratura druida e nordica, feste e riti che in fondo alla fine noi abbiamo riconosciuto nella notte dei morti in cui si festeggiano i morti come un sentimento che non ha paura della morte, anzi lo beffeggia. Non aver paura della morte è un sentimento pagano e quindi una risposta che alcuni aspettavano.
Voi che dite?  

mercoledì 20 novembre 2013

I delitti del BarLume

 Pensavo fosse un film e invece smanettando su santo google ho scoperto che è una finction (sky).
Visto ieri sera e godibilissimo sono entrata con piacere in queste atmosfera di bar toscani, quasi un pensare di entrare dentro un libro di Vidali.
Notevole il protagonista e proprietario del bar per la simpatia e mitici i 4 vecchietti che fanno davvero atmosfera di estati al mare e tipica provincia italiana.
Pensavo fosse un episodio unico e invece avrò altre puntate da vedere, sempre all'ombra del giallo che non guasta.


lunedì 18 novembre 2013

Diario di una sottomessa


 Ho appena terminato "50 sfumature di nero" e devo dire che anche se è una palla infinita è addirittura meno peggio del primo e famoso "50 sfumature di grigio".
Così incuriosità sull'argomento e sul genere mi sono letta questo "diario di una sottomessa" di una certa Sophie Morgan, che è stato infinitamente più bello e gobidibile malgrado meno famoso della triologia di James.

Dalla prima sculacciata alla consapevolezza che anche le punizioni più severe le provocano piacere, la protagonista ci guida in maniera diretta e senza veli lungo la via che sta seguendo, in una continua esplorazione dei suoi limiti e delle sue passioni. 

Due personalità o forse entrambe le facce della sua personalità convivono senza drammi e questo rende molto normale questa storia, questo racconto di se'.

Coniugare la sessualità con la vita di tutti i giorni ... non è forse la sfida di tutti?

A tal proposito sabato con le amiche ho visto "la venere in pelliccia" di Polanski. 
Che dire mi stò facendo una cultura di sottomissione e dominazione sessuale ignorando l'esistenza di questo intrigante libro erotico dell'ottocendo di Sacher Masoch, padre del masochismo, diventata poi questa pìece teatrale.
Un film bellissimo che non svelo e non racconto, perchè è da andare a vedere assolutamente, commentando magari dopo. Come abbiamo fatto noi amiche.
Sensualità, gioco e fine intelletto.
Non si potrebbe chiedere di più, se non il veterinario dell'amaro averna... che per dirla tutta alla fine servirebbe proprio averlo a portata di mano.
Avvisati... he he 



giovedì 14 novembre 2013

Un caldo incontro

... Una calda voce mi scuote dal mio torpore ... ormai completamente infreddolita. Gli chiedo anzichè il gelato promesso, di poter prendere qualcosa di caldo. Così ci avviamo verso il bar più vicino e ci sediamo ai tavolini davanti le vetrate che danno sulla via. Un uomo davvero piacevole e molto diverso da come me lo aspettavo. Certo il mio look da maschiacchio unisex mal si addice con il suo completo in giacca e cravatta, a saperlo avrei messo un talier con tacco 12. Così siamo proprio mal assortiti.
Cominciamo a parlare e raccontarci davanti le teiere fumanti e bellissime, quasi quasi faccio una foto.

Addirittura quasi 50 tipi di the' da poter sciegliere e credo di aver preso qualcosa tipo arancio e cannella. Io adoro la cannella e sento  il suo  profumo penetrare nelle mie narici.
Ci raccontiamo del lavoro, di mio figlio, dei suoi figli e della compagna e insomma è stato come cercare di riannodare dei fili invisibili che ci hanno legato nei mesi e nelle cose che ci siamo scritti. Una conferma delle tante cose raccontateci e purtroppo anche la voglia di dire altro ma il tempo a disposizione era per entrambi tiranno e ci siamo dovuti salutare.
A lui va il merito del menu di una cena speciale di cui avevo particolare riguardo e cura, cosa di cui gliene sono ancora grata (...malgrado abbia fatto poco di quello che mi ha consigliato, ad onor del vero). Ma lui cucina più di me e credo sia anche più bravo. Magari sarà l'argomento del nostro prossimo incontro...

martedì 12 novembre 2013

Il Fascino dell'attesa

Appuntamento al buio o quasi. Ci scriviamo da mesi e sono davvero curiosa di incontrarlo... Oltretutto mi sono fatta un'idea abbastanza precisa di lui. E' vecchio, porta un bastone... insomma non deve essere così difficile riconoscerlo. Mi ha dato appuntamento in questa piazza a trastevere e fa un po' freddo. Certo sono le sette di sera e ormai il caldo del giorno è ormai lontano. Se non fosse che abbia incontrato traffico e lo stò praticamente aspettando da mezz'ora. Sono davanti la gelateria convenuta ma spero tanto che andiamo a prendere qualcosa di caldo, un caffè o un thè. Certo questa attesa è anche un po' imbarazzante. Sembra che tutti ti osservino quasi che avessi scritto in faccia che stò aspettando ...un lui. Sono curiosa certo e anche avere conferma sull'idea che mi sono fatta di lui. Si pensa di conoscere una persona tramite quello che scrive e come lo scrive. Questa mia teoria è sempre in cerca di conferme e lui sarebbe una delle tante che negli anni ho avuto.
A dire il vero questo sarebbe il secondo appuntamento perchè il primo non è andato a buon viso e sento il dubbio che dietro l'angolo arrivi l'ennesimo sms di non conferma anche se forse stasera non sarà così...
"Ciao"... 

...segue

giovedì 7 novembre 2013

Errori nella storia



Mi sono sempre chiesta perché il MOSE’ DI MICHELANGELO (Basilica di San Pietro in Vincoli- Roma) avesse le corna. La sensazione da sempre che fosse una cosa stonata. Varie volte mi sono incantata di fronte a questo capolavoro e per caso, adesso, leggendo un numero arretrato del mensile “Airone” scopro la conferma di questa mia sensazione. 

E’ certo ormai che si è trattato di un errore di traduzione di San Gerolamo della Bibbia, dall’ebraico al latino. 
In Esodo si parla della discesa di Mosè dal Sinai ...  “Mosè non sapeva che la pelle del suo volto era raggiante per aver egli parlato con lui (Dio)”… - Gerolamo tradusse “Mosè non sapeva che la sua faccia fosse cornuta”. Questo avvenne perché la scrittura ebraica trascrive solo le consonanti, mentre le vocali sono rese sotto forma di piccoli segni posti intorno a queste. Ora la radice qrn (che è generalmente usata nella Bibbia per esprimere l’idea di radiosità) può essere anche vocalizzata qeren “corno”. Da qui l’equivoco di san Gerolamo.

Adesso posso fare sonni tranquilli...  he he 

mercoledì 6 novembre 2013

Non mi comprare niente, sorriderò se ti accorgi di me fra la gente...

L’anima vola

le basta solo un po’ d’aria nuova
se mi guardi negli occhi
cercami il cuore
non perderti nei suoi riflessi
non mi comprare niente
sorriderò se ti accorgi di me fra la gente
si che è importante
che io sia per te in ogni posto
in ogni caso quella di sempre.

Un bacio è come il vento
quando arriva piano però muove tutto quanto
è un anima forte che sa stare sola
quando ti cerca è soltanto
perché lì ti vuole ancora

E se ti cerca è soltanto perché,
l’anima osa, è lei che si perde poi si ritrova
E come balla quando si accorge che sei tu a guardarla
non mi portare niente
mi basta fermare insieme a te un istante
e se mi riesce
poi ti saprò riconoscere anche
nelle tempeste

Un bacio è come il vento
quando soffia piano però muove tutto quanto
è un anima forte che non ha paura
quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora

quando ti cerca è soltanto
perchè lì ti vuole ancora

e se ti cerca è soltanto
perchè…

l’anima vola, mica si perde
l’anima vola, non si nasconde
l’anima vola, cosa le serve
l’anima vola, mica si spegne. 


lunedì 4 novembre 2013

Parere culinario

Oggi vorrei lanciare una domanda di cucina, a seconda del luogo della vostra provenienza o semplicemente di come l'avete sempre mangiata in famiglia o cucinata in casa.
Perchè sabato sera una mia amica ci ha cucinato la pasta e fagioli con le cotiche (che tra l'altro non mangiavo da una vita) e nella sua versione ci aveva messo anche le carote, il sedano, la cipolla e la pancetta tagliate finemente. Ho trovato in internet una foto che si avvicina molto al piatto che ci ha servito.

A me piace brodosa e comunque è stata molto buona.
Io invece la faccio sempre e solo con pancetta e cipolla, senza mettere carota e sedano, tipo la foto quì sotto (anche se non ci sono le cotiche ma è uguale) e quindi volevo lanciare una specie di sondaggio di cucina per sapere quale è la ricetta più usata.

Pura curiosità ovviamente.
Questo piatto mi ha fatto ricordare che è una vita che non faccio i fagioli con le cotiche da sole con vicino il pane bruscato. MMMMHHHHHH... mi è venuta una voglia di cucinarlo. Dovrei trovare un posto dove vendono le cotiche però. Vediamo
Tanto ormai il freddo e l'autunno creano atmosfera per piatti così da mangiare in compagnia... he he



giovedì 31 ottobre 2013

martedì 29 ottobre 2013

Corazzata Roma

In questo cavolo di Paese dove si parla solo di Berlusconi e di politica, trovo veramente offensivo che i media non abbiano dato risalto a questa notizia, importante per la nostra storia recente. O forse me la sono persa io? Voi l'avete sentita?
Perchè dopo sette lunghi decenni la marina militare è riuscita a localizzare il relitto della Corazzata Roma a circa 16 miglia dalla costa sarda e a filmarlo a 1.200 metri di profondità in una delle zone sommerse più accidentate e impervie delle Bocche di Bonifacio, grazie al robot subacqueo Gaymarine. 
Affondata il 9 settembre 1943, poche ore dopo la comunicazione della firma dell'armistizio fra il governo Badoglio e gli Alleati, due bombe tedesche affondarono con un colpo fortunato (una bomba si infilò nel fumaiolo) la più imponente nave militare italiana: un gigante lungo 240 metri. Le vittime furono ben 1.352 compreso il comandante Carlo Bergamini, i sopravvissuti furono invece 622.


La Regia Nave Roma, varata il 9 giugno del 1940, un giorno prima della dichiarazione di Guerra, rappresentava molto di più: un oggetto del desiderio, un’icona della guerra sul Mediterraneo, un mito. Forse perché era la più prodigiosa e potente nave da battaglia dell’allora Regia Marina. 45.000 tonnellate di acciaio corazzato per una velocità di oltre 30 nodi ne facevano un colosso temuto, e ammirato al tempo stesso, anche dal nemico. Gli uomini dell’equipaggio si sentivano sicuri, a bordo della Roma; un gioiello tecnologico da molti considerato inaffondabile. Potente. Armato. Veloce. Rappresentava l’apice della tecnologia navale italiana: in sé racchiudeva quanto di meglio l’industria aveva potuto realizzare nel campo della metallurgia, della meccanica, della chimica, dell’elettricità, della balistica, della dinamica, della scienza della navigazione e di quante scienze possono essere applicate ad un prodotto navale che doveva essere il “massimo”.

Questa nave, come le gemelle della sua classe Littorio, Vittorio Veneto e Impero, custodisce in sé numerosi elementi che la rendono un importante fenomeno storico.


L’arma segreta tedesca

Una formazione di aerei bombardieri della Luftwaffe aveva attaccato dal cielo l’alleato del giorno prima, sganciando sulla Forze Navali da Battaglia italiane (FFNNBB) una micidiale – e segretissima fino ad allora – bomba-razzo.

Gli aerei attaccanti erano bimotori Dornier Do 217 K (nell'immagine), ogni velivolo portava una sola bomba speciale radiocomandata e con propulsione a razzo, che le assicurava una velocità di caduta di circa 300 m/sec, molto superiore a quella naturale dovuta alla sola forza di gravità. Inoltre aveva speciali capacità di perforazione delle corazze essendo studiata, appunto, per l'impiego contro navi. Era stata progettata sin dal 1939 dal dottor Kramer, era contraddistinta dalla sigla PC-1400 X ed era soprannominata Fritz-X.


lunedì 28 ottobre 2013

Le Cantastorie 2013 del Mulino Bianco



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