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giovedì 26 aprile 2012

Ponte e ...


Fico le settimane così con la festa in mezzo la settimana, mi sono riposata, tranne il fatto che stamattina sono tornata di nuovo a Fiuggi ad accompagnare mio figlio a scuola e quindi sono stramorta. Odore di fiori e foglie e tanto verde. Adoro quel posto, davvero.
Ultimamente vorrei essere un vigilo urbano per multare tutte le auto che incontro e che hanno il brutto vizio di gettare la carta dai finestrini. Sono sempre uomini, ormai ne ho esperienza decennale. La trovo una cosa indecente e incivile. Evidentemente sono nata nel posto sbagliato e nel paese sbagliato, perché ormai spesso suono e faccio presente la cosa. Mi guardano come se fossi un’aliena e questa cosa mi irrita anche se non posso farci niente. Tanto da noi le multe non le faranno mai per questi motivi.
Da mesi ho il telepass e devo dire che fa sempre un certo effetto passare al casello senza fare la fila e anzi non farsi venire l’ansia con gli aumenti e i rincari. Di fatto lo pago trimestralmente e non vedo il dettaglio, quindi passa come una bolletta, come sky o come internet.
Arriverà il caldo ma intanto stamattina faceva un freddo boia … brrrr…
Sono arrivata in ufficio in orario, non ci riesco mai quando vado e torno da Fiuggi… magie del ponte!!
Buon 1 maggio a tutti… fava e pecorino!!

lunedì 23 aprile 2012

Carciofo alla giudia

E così galeotto fu il carciofo alla giudia... he he
Dopo l'ospedale FBF e passando per il ghetto sabato mattina tardo, al Portico di Ottavia, mio figlio esprime il desiderio di assaggiare il carciofo alla giudia da Giggetto, come consigliano le migliori guide di Roma.
Complice il fatto che lo sognavo da anni anche io e fermata ogni volta dai prezzi molto alti di questo ristorante, alla fine mi sono detta: "ma perchè no!!!"... "dai entriamo"...
"A mà, ma davvero?!! Sei sicura?!!"
(si prima che c'è ripenso...)...
E così abbiamo mangiato il famoso carciofo e un filetto di baccala, divini.
Seguiti da una coratella co' i carciofi che parlava da sola, pane casareccio bello scrocchiarello, una cicoria ripassata che era una cosa sublime (come non ne avevo mai assaggiate...) e una lingua di vitello con salsa verde, buonissima.
Eppure mi era già capitato di mangiare, anche se raramente, in ristoranti di alto livello, ma mai così buono. Forse sarà stata la cucina kosher, non lo sò... camminavano sulle nuvole, assaggiavamo, odoravamo e sospiri a non finire.
Se non fosse stato per il cameriere antipaticissimo e quasi indisponente, sarebbe stato un pranzo perfetto. Alla fine il ristorante molto grande all'interno, con tante sale, era tutto pieno. Non me lo sarei mai aspettato... la crisi e tutto il resto. Erano per la maggior parte turisti, ma c'erano anche famiglie e coppie anziane. Mah... 
Comunque ci siamo goduti la situazione. Conto carissimo (una bottiglia d'acqua 4 euro... da ladri - un carciofo 6 euro!!)... ma lo sapevo già...
Quando siamo usciti quel ruffiano dè mì fìò mi ha dato un bacetto sulla guancia..."grazie mà...".   
grrrr (ci casco sempre)...
(comunque al ghetto si mangia molto bene anche in altre trattorie meno care, magari alla prossima giornata di sole... se capita)



venerdì 20 aprile 2012

Libri, amori, ricette, grembiuli, nonne...

Un libro sull'amore, sulle persone che investiamo del nostro amore e quindi della nostra illusione di perfezione, armonia e affetto, senza vedere veramente di essere ricambiati.
Inseguiamo un sogno pensando che la persona vicina a noi abbia lo stesso sogno e lo stesso desiderio, per poi svegliarci un giorno e renderci conto che era tutto sbagliato e che il sogno era solo nostro.
Questo libro parla di questo e molto altro, con piccoli frasi che avresti voglia di sottolineare o trascrivere in un diario per ricordarle.
Tra amori sbagliati e amici lasciati e trovati, c'è un libro di ricette della nonna. Il classico libro che speri di trovare un giorno in qualche baule se non lo hai ancora o che speri di scrivere per ricordare tutte le cose buone che faceva tua nonna.
Se poi alle ricette ci sono anche consigli di buone maniere vecchio stile e modellini di grembiuli fatti a mano, allora hai praticamente un tesoro inestimabile. 
E così in questo periodo di crisi in cui si perde il lavoro, la sicurezza, l'identità, puo' succedere di cominciare a cucire dei grembiuli vecchio stile scoprendo che il vintage ormai fa impazzire tutto il mondo e si vende che è una bellezza, soprattutto se lo fai su commissione e puoi sceglierti la stoffa e il ricamo.
C'è il sapore di altri tempi tra le vicende di un presente molto reale e moderno, in cui tutti vanno a letto con tutti e alla fine però tutti cercano l'amore vero, quello con la A maniuscola.
Non lo definirei un romanzone, ma un libro piacevole, quasi una lettura estiva, da scorrere sotto l'ombrellone in tutta pigrizia. 
Ecco magari l'ambientazione in Inghilterra rende tutto così faschion, soprattutto quando si parte per un viaggio di lavoro in Cornovaglia e si trovano alberghi familiari che ti coccolano come se stessi in famiglia.
La famiglia. Ecco devo dire che la protagonista di questa storia ha una famiglia molto singolare, una madre assente, una nonna che gli fa da mamma, un padre che si uccide e tanto altro che non posso raccontare. 
Però alla fine l'amore trionfa... CHE PALLE stì libri ... peggio dei film americani!!

mercoledì 18 aprile 2012

Pane e lievito madre

Ho fatto il mio bel corso di pane e lievitazione domenica in fattoria e credo che sia più complicato di quello che pensavo. Adesso a casa ho un barattolo di lievito madre da rinfrescare e ieri sera ho impastato un po' di farina con lievito per provare a vedere se domani mattina riesco a fare il pane.
La cosa tragica è che sono certa che farò morire il lievito perchè non ho il senso delle proporzioni e quasi sicuramente l'ho affogato!!! Sono proprio una frana vera...
mio figlio mi uccide se muore il lievito madre... cavoli mia!!

Il fatto è che sono allergica ai lieviti e farmi il pane in casa sarebbe una soluzione.
Ma io non riesco proprio ad impastare, sono negata.
Ci provo, ci provo... chissà.

Ho pure scoperto che ci sono in giro degli spacciatori di lievito madre che lo regalano a chi lo chiede... fico no?!!

martedì 17 aprile 2012

Gladiatori

Trovo assurdo che per regolamentare una categoria di lavoro e di lavoratori che si sono praticamente inventanti un mestiere e ci campano, gli sia chiesto di non sostare più sotto il Colosseo, dove è giusto che siano.
Mi sembra giusto regolare le tariffe (a volte davvero da truffa) o le divise e fare una specie di iscrizione, in cui il Comune di Roma dovrebbe essere alleato e condividere e ascoltare oltre che ordinare in modo sordo, le ragioni di chi questo lavoro lo deve fare materialmente. Magari dovrebbe partecipare alle spese e non pretendere solamente e soprattutto dovrebbe chiedere ai turisti che si sono opposti a questa iniziativa senza senso. E' come fare la corsa delle bighe fuori dal Circo Massimo. 
Manca il contesto storico da associare all'evento storico, che è la base di una politica del turismo storico e di rievocazione. Iniziative da suicidio...
Sento arroganza in tutto questo, un po' come la storia della TAV. Tutti a giudicare, ordinare e forzare delle persone che in quei luoghi ci devono vivere e hanno il diritto di dire la loro. 
E pensare che io ancora non l'avevo fatta la classica foto con i gladiatori sotto il Colosseo!!! 

giovedì 12 aprile 2012

Tatuaggio

Sapevo che come mamma avrei dovuto affrontare anche questo prima o poi... è una delle temutissime richieste che ti aspetti prima dei 18 anni (patente e macchina a parte...)...

- "A MA' HO DECISO DE FAMME UN TATUAGGIO"
* mmmhhhhhhmmmmm... e dove?
- "SUL BRACCIO MA', UNO PICCOLO, NUN' TE' PREOCCUPA"..
* (dove starà la fregatura!!!  ...) e che tè vorresti fà?!!!
- "HO FATTO UN SOGNO, MA'"...
* (ecco...)  mmhhh
- "ME SO' SOGNATO UNA COCCINELLA"
* (azz...!!! e meno male che non te sei sognato un drago!!!) ... ah, una coccinella, bè è una cosa carina...
- "SI MA',  PERO' IO ME FACCIO UNA COCCINELLA TECNO"...
* come tecno?!! ... e che vordì scusa? traduci
- "STILIZZATA ECCO... POI LA VEDI"
* allora mè sà che non è tanto piccola, vero?
- "bè piccola piccola no, ma nemmeno enorme... nà cosa normale... come se me entra dentro la carne..."
LO SAPEVO, LO SAPEVO CHE C'ERA LA FREGATURA!!!

* che schifo!! ...ma sei proprio sicuro?
- "SI, MA' PER ME E' IMPORTANTE - E' UN SEGNO...."

che te devo dì... fattelo regala dai tu' nonni per Pasqua... eppoi vediamo (cioè - SI) - grrr

martedì 10 aprile 2012

Cosa hai nel frigo?

Ho una mia teoria sul contenuto del frigorifero e il carattere delle persone.
Credo che si possa capire l'ansia e la non ansia o la personalità in generale della persona di casa, dal contenuto del suo frigorifero.
Faccio un rapido esempio. Io sono cresciuta con un frigorifero di casa sempre strapieno di roba, modello "dovesse venire la guerra", non solo era tutto doppio ma c'era praticamente di tutto, tanto che poi qualcosina ogni tanto si doveva buttare perchè scadeva o andava a male. Questo era il frigo di mia mamma. Lei aveva paura che il cibo non bastasse mai (memore di qualche periodo della sua vita in cui il cibo non c'era o era davvero poco) e quindi non solo cucinava come se in casa ci fosse un esercito, ma gli venivano le palpitazioni se anche solo mancava un etto di prosciutto in frigo, o il solito formaggio o il trancio di mortadella.
Al contrario il mio frigo è molto essenziale e lo preferisco senz'altro vuoto, perchè quando è pieno di cose mi fa venire un'ansia che non sò spiegare.
La cosa mi agita oltremodo. Ho cercato di capire, ma non ho risposte. Non capisco se è una reazione psicologica al frigo di mia madre o se semplicemente preferisco mangiare prodotti freschi e non conservati e non mi piace tenere le cose in frigo. Oltretutto tendo a stare meglio quando mangio in bianco e lesso e quindi non ho bisogno di tante cose. 
Reputo essenziale lo yogurt, il latte e l'acqua. Qualche uova, burro, marmellate, ketcup e maionese. Tutto il resto non mi serve.
Le cipolle e le patate ho scoperto che le devo mettere fuori dal frigo, come la solita confezione di pomodori pachino che servono un pò a tutto.
Che dire... ogni tanto ci penso a questa cosa e quando apro il mio frigorifero e ci sono solo queste piccole cose mi sento felice e non ho nessuna ansia.
Essenzialmente cucino poche cose, tipo minestrina, minestrone o pasta e fagioli/ceci. Carne alla griglia con insalatina a taglio. Patate bollite e carbonara, senza pancetta, con quello che c'è. Evito di cucinare pesce a parte il soutè di cozze o il trancio di salmone alla piastra e se decido per la pasta al pomodoro, preferisco quello fresco con il basilico.
Altre cose di cucina preferisco mangiarle a casa di mio padre o fuori casa, a pranzo. 
  Una volta sola mi è capitato di aprire il frigorifero di una mia amica e ho avuto una rivelazione. Tutto era ordinatamente inserito in contenitori di plastica impilati e dopo il primo attimo di sconcerto, ho pensato, "cavolo io non lo faccio mai...sarebbe carino". Questo perchè ho ereditato l'abitudine di casa di mettere direttamente padelle o pentole con il cibo avanzato, per poi scaldarlo conseguentemente. A volte anche il piatto di ceramica coperto. 
L'ordine di quel frigo ancora mi sconcerta di ammirazione ogni volta che ci penso. 
Che fosse il desiderio verso qualcosa di ordinato e lindo-pinto che vorrei fosse la mia vita e in verità non è più. Ho lasciato andare molte cose nel corso degli anni per dedicare più tempo ai miei ritmi e desideri, ma ogni tanto si affaccia la vecchia Elisa e forse ne ho un po' di nostalgia. Ma ora è così...
E voi?


p.s.: la foto del frigorifero non è mia

venerdì 6 aprile 2012

Porca miseria...

sono stanca delle parole... 


E' tutto uno schifo e noi cittadini non riusciamo a difenderci da questi LADRI  forti e potenti e senza nessuna vergogna, rispetto, onore e onestà!!!!


Ci stanno uccidendo piano piano mentre loro ridono con la pancia grassa e lercia...


Amen



mi fa un certo effetto leggere questo articolo...

Gli scrittori messi a nudo
in camera da letto                            (http://www3.lastampa.it/libri/sezioni/news/articolo/lstp/449139/)

La camera di Hemingway a Key West fa impressione e un po' paura, è una camera sontuosa, travi di legno e tantissima luce

Un magazine americano pubblica le fotografie dei luoghi dove Hemingway, Capote & C. andavano a "gettare le ossa"

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Il fatto è che io a Key West ci sono stata e ho visitato ovviamente la casa di Hemingway. E' stata un'emozione unica pensare che davvero sono arrivata alla punta della Florida.
La casa in questione ora casa museo è effettivamente bellissima e luminosissima. Ma tutta questa inquietitudine entrando nella camere non si prova, anche perchè già alcune cose di arredamento nel piano terra ti preparano a questo stile molto spagnolo-inquisizione. Era il suo gusto o la moda dell'epoca. Certo la testiera del letto era un cancello, ma i gusti sono gusti. 


La Pasqua nel mondo...

Foto e usanze curiose, perchè cercare e trovare e documentarsi è sempre interessante e molto vivo...









Uova di Pasqua giganti a Zacabria




Pulcini colorati in Giordania 








Uova di cioccolato nel mondo...




                           Auguri

giovedì 5 aprile 2012

Finalmente una pausa...

Noi non rinuncieremo all'abbacchio al forno a Pasqua ma spero che non sia agnello. Trovo crudele togliere i figli a queste mamme che ogni anno, anzi, due volte l'anno, vedono far strage dei loro cuccioli.
Essendo carnivora vale per tutti gli animali che mangio e non voglio essere ipocrita. Compreso il vitello non credo che ci sia una categoria di animali così vessata nella strage dei propri cuccioli come i greggi di pecore...
Spero in una prossima legge che lo vieti...
Intanto nel rigore più assoluto, in famiglia abbiamo deciso di acquistare 1 colomba e 1 uovo di cioccolato (grande) che vale per tutti. Ai ragazzi niente uova (ormai sono grandi) ma piccoli pensierini, tipo ricarica telefonica o 20 euro. Insomma solo un'occasione di stare insieme e stare bene, sereni e tranquilli. Peccato per il tempo, tanto ormai piove ogni anno. Ma l'augurio che faccio di Buona Pasqua sia solo di serenità in famiglia.
L'unica cosa veramente importante e bella da vivere.
Ovviamente è tradizione fare la colazione insieme con una fetta di torta dolce o colomba, con sopra una fettina di cioccolata dell'uovo, una fettina di salame corallina, e mezzo uovo sodo, della contadina sicuramente.
Ambè, meglio approfittare di stare in campagna e prendere cose direttamente dai contadini. 
Spero anche di poter dormire tanto perchè sono un tantino cotta e niente alzatacce per quei giorni... 
Buona Pasqua a tutti
Ho tanta voglia di verde, di fiori... insomma primavera.

mercoledì 4 aprile 2012

ART. 18

CORRIERE DELLA SERA

Crolla il reddito delle famiglie italiane
Il peso dei troppi figli disoccupati

Circa 480mila famiglie nel 2009 hanno sostenuto un figlio convivente che aveva perso il lavoro nei 12 mesi precedenti


Che fine può fare un Paese le cui famiglie vivono sugli stipendi o le pensioni dei genitori, non solo di figli disoccupati separati ma anche di figli disoccupati o mal pagati o anche solo figli separati che non arrivano a fine mese!!!!

E intanto dai partiti alle Regioni e Province si ruba a più non posso senza la dignità di dimettersi e chiedere scusa (restituendo il mal tolto) ... Lavoriamo per pagare parassiti parlamentari di vario genere e la preoccupazione principale di questo Governo è fare una Legge sul licenziamento!!!

E' come sparare sulla Croce Rossa.


Il popolo sovrano non è sovrano in questa finta democrazia economica in cui comandano solo i poteri economici e le banche. Quindi tra Stato di fatto parassita al 60% sui liberi professionisti e dipendenti, mafia, equitalia che di fatto strozza chi paga le tasse e non tanto gli evasori con queste presunte indagini di settore del cazzo, super tasse quindi e linee ferroviare non delle migliori, con una compagnia di bandiera che più cara nelle tariffe non si può, la soluzione è ... licenziare meglio!! Forte. E li paghiamo pure stì cervelli...

Io sarei per farmi annettere a qualche Stato straniero che ci accolga e ci adotti, altrimenti è la fine. Ovviamente propongo l'America.

martedì 3 aprile 2012

Ho scoperto ...

che ho sempre conservato male pomodori, patate, cipolle e basilico.
Mentre le facevo morire in frigo pensavo di conservarle... e invece il pomodoro si conserva fuori come le patate e le cipolle, basilico dentro l'acqua. 

lunedì 2 aprile 2012

Orecchiette, taralli e il mare…

Per me Bari era la città degli sbarchi e quindi sono stata felice di andare a trovare una mia amica andata in pensione e trasferitasi lì da Roma e farmene un’idea tutta mia. In primis ho notato che questa città ha davvero bei negozi e belle vie per passeggiare, soprattutto ci sono tantissime macellerie equine (un sogno per me… ormai a Roma si contano sulle dita ed essendo la mia famiglia di origini pugliesi praticamente ci sono cresciuta dentro una macelleria di carne equina, era il nostro appuntamento settimanale, quasi un parco giochi…), una babele di odori e profumi, soprattutto nelle stradine interne. Tanti i bar chic e i negozi da sposa, bomboniere, accessori e scarpe per matrimoni. Anche le pasticcerie specializzate per torte altissime, decoratissime e fantastiche non si fanno attendere, qui è proprio un business.
Sono arrivata di sera e subito sono entrata nell’atmosfera religiosa di questa città. Una madonna bellissima con un vestito di pizzo nero era portata a spalla nelle chiese del quartiere, con tanto di gigli bianchi, ceri accesi e uomini vestiti di bianco di una loro confraternita. Si sentiva l’attesa delle persone, tante famiglie anche con i bambini piccoli e tanti anziani. E si sentiva, quasi ti entrava nella pelle, l’emozione e la riverenza che si sprigionava al suo passaggio. Sembrava di stare dentro un piccolo paese e non dentro una città.
La mia amica non mi ha fatto mancare al mio arrivo le orecchiette con le cime di rapa, che ho comprato poi il giorno dopo direttamente dalle vecchiette a Bari vecchia, quasi una piccola Napoli con tutte quelle viuzze strettissime dove si respira aria di altri tempi. Le donne che fanno le orecchiette a mano, lavorano dentro le loro cucine che sono aperte sulla via come se si entrasse dentro un’unica casa e loro sono lì che fanno la pasta fatta a mano e la mettono al sole su grandi ceste a rete. 
Percorrendo le strette viette si arriva alla Chiesa di San Nicola, dove la prima cosa che noti sono i bambini che giocano felici a pallore nel piazzale intorno. Eppoi vedi il mare… blu e brillante. Tutto quel bianco e quello stile bizantino che svetta il cielo, fanno un certo effetto. Nella cripta che accoglie le reliquie del Santo stanno celebrando una messa ortodossa. E’ così emozionante assistere ad un rito diverso dai nostri. La Chiesa di San Nicola è imponente e altissima, bianca e semplicissima, esattamente come l’altra Basilica.
Tornando indietro entriamo dentro la Fortezza Normanna degli Svevo. Oggi siamo fortunate. A quanto pare deve arrivare in mattinata il Ministro da Roma e quindi è tutto lindo e pinto, tutti in giacca e cravatta, piante in affitto nel cortile che abbelliscono il tutto e poliziotti ovunque. Che culo… però. Una donna tutta elegante con dietro un lacchè indica piccoli pezzettini di carta in cortile e li fa raccogliere solerte. Ho pensato fosse una mezza matta ricca, quelle fissate con gli ordini. E invece scopro che è la Direttrice del Museo… hi hi.  
A pranzo la mia amica mi prepara riso, cozze e patate, parmigiana di zucchine e un assaggio della famosa stracciata di mozzarella (la burrata la conosco e sinceramente è buona ma un tantino pesante). Ci facciamo anche un giro di taralli e biscotti locali e anche un bel pisolino. Oggi il sole è stato caldo e si stà bene al fresco della camera da letto. Essendo il sabato delle Palme andiamo a messa e assisto ad un rito di altri tempi. Mi ha fatto un po’ sorridere vedere tanto attaccamento, diciamo che non ci sono abituata. Comunque le palme che ci danno all’entrata non sono ancora benedette e quindi si aspetta con ansia che il prete faccia tutto il giro dei banchi per benedire con l’acqua le palme di tutti i presenti. Leggo sguardi ansiosi di vecchiette che sperano di non essere saltate dal prete e allungano il collo cercando di capire se devono aspettare o spostarsi. Sono così tutti presi da essere un tutt’uno con il celebrante e la lettura del Vangelo secondo Marco si trasforma in una piece teatrale a quattro voci. Bellissimo e toccante. Al momento del cestino si affollano troppe vecchiette volontarie e alcune vengono rimandate ai banchi. Altro sorrisetto carogna, lo ammetto, ma tutto questo “ardore” diciamo che diverte un po’, forse non ci sono semplicemente abituata. Sempre da stronza mi domando davvero quanti bravi cristiani ci siano a quella messa tanto da avere ormai solo posti in piedi, compresa me stessa. Tutta questa partecipazione sarà di facciata o è veramente sentita. Comunque mi è piaciuto starci e viverla un po’ così, in comunione di altri tempi e con il mio piccolo ramo di ulivo da portare a casa.
Stasera si cena con fave e cicoria, altro piatto tipico pugliese. 
Ma sono curiosa di assaggiare il pesce. Domani è giorno di mercato al porto e la mia amica mi porterà a vedere i pescatori che vendono le loro mercanzie. Accidenti che spettacolo!! E ho anche assaggiato i ricci!! Buonissimi. Mi dicono che la pasta con i ricci è una vera delizia, ma se la fanno pagare cara. E ci credo! Un piatto di ricci, 5 euro. Però è uno spettacolo vedere tutto quel pesce ancora vivo nelle vasche, dove polpi e polipi giganti cercano di scappare con i loro tentacoli lunghissimi. Mi fanno una tenerezza, poverini. Sembra che capiscano la fine che li attende. Alcuni pescatori sbattono con violenza i polipi piccoli sul pavimento del molo, sembra per ammorbidirne la carne. E insomma mi godo lo sguardo sulle barche coloratissime e saluto la città. 
E’ tempo di ripartire e tornare a casuccia bella. Sono contenta di aver fatto questo viaggio, non tanto nelle mie origini, visto che i miei nonni erano di Andria/Barletta. Ma questo sarà forse un altro viaggio. Intanto le signore delle orecchiette mi hanno ricordato il tavolo della cucina di mia nonna, sempre pieno di questa pasta messa ad asciugare. Non ho mai imparato, forse ero troppo piccola. Ma è stato un peccato. Si sono perse anche le ricette dei dolci che faceva mia nonna, con le mandorle e il vino cotto. Forse una zia ha le ricette ma non le ha condivise e ormai in famiglia ci siamo tutti allontanati un po’. Peccato.
Ultimo assaggio prima di salire sul treno è un pezzettino di scarcella, un tipico dolce pasquale che sembra la semplice pasta delle crostate fatta in varie forme con un uovo sodo. Sopra gli zuccherini colorati. Io ho preso una colomba e comunque l'ho riportata quasi intera a casa. Ci farò colazione.