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mercoledì 25 gennaio 2012

Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello

Visita guidata gradevolissima, non tanto per i quadri (di cui alcuni di pregio) ma quanto per il ripasso di storia della storica dell'arte che ci ha fatto fare il percorso della mostra.
Dove studiando la differenza dei corpi di Michelangelo e Raffaello, si vede lo studio anatomico di base e la differente ricezione sensoriale. Infatti Michelangelo studiò anatomia a Firenze insieme a Leonardo da Vinci e con la protezione della famiglia Medici (sezionando i cadaveri - Tanto che quando Leonardo tentò di fare la stessa cosa a Roma fu cacciato per negromanzia).

Corpi morbidi e non esagerati per Raffaello e corpi gonfiati quasi esageratamente scultorei di Michelangelo. Che in tal modo ha voluto espressamente figurare lo sforzo fisico quasi delle anime che ascendono al paradiso e poi inevitabilmente molte ne cadono. Il libro dell'Inferno in mano all'angelo dipinto al centro è esageratamente grande in confronto a quello del paradiso. Questo moto circolare del giudizio universale è sintomo di un messaggio di forza e sacrificio e volontà di arrivare al signore, solo lui decide chi è degno di rimanere e chi deve ridiscendere agli inferi. E per la prima volta i corpi sono tutti nudi, a differenza dei precedenti giudizi universali. Questo perchè Michelangelo ha annullato le classi sociali, il ricco e il povero sono la stessa cosa. E questo è innovativo e incredibile per l'epoca. Dove infatti in tutti i quadri si dipinge il personaggio commissionato con sfarzo o meno, con gioielli o meno, a seconda dello status sociale. Invece in questo affresco sono tutti uguali, è Dio che decide chi è degno e chi no.
Da questo punto di vista non lo avevo mai studiato. Fin da piccola mi ha impressionato questa raffigurazione di corpi così esagerata e non ne comprendevo il motivo. Adesso diciamo che ho focalizzato un perchè emotivo che mi ero sempre chiesta.

In questa mostra si collega la pittura alla morte di Raffaello (1520) e quindi a Martin Lutero e la Controriforma, il Sacco di Roma e il conseguente Concilio di Trento.

Molti sono i magneristi esposti, evidenziando lo stile pittorico "alla maniera di ...Michelangelo e Raffaello" che diede poco spazio alla creatività, visto che dopo Michelangelo e Raffello si era raggiunto il massimo e si poteva d'ora in poi solo copiare. Il conseguente Concilio di Trento fisso poi le regole per i colori e i modi della pittura. Dentro questa gabbia furono costretti a dipingere per quasi 200 anni e solo Caravaggio ebbe il coraggio di spezzare le regole e ovviamente pagarne le conseguenze.
Il Barocco, generalmente considerato l'espressione artistica della Chiesa post tridentina, non è in realtà che l'espressione del nuovo ordine e del potere ritrovato dalla Chiesa dopo le divisioni e i ripensamenti del XVI secolo.

Il palazzo che ospita la mostra purtroppo non è visitabile, anche se mi dicono essere bellissimo. Alla fine della mostra abbiamo goduto di un thè caldo con dolcetto alla caffetteria del museo, dove per la prima volta in vita mia ho visto un filtro in vero cotone di foglie di the. Un po' di classe e di lusso che non guasta.
Dopo, veloce incursione alla Feltrinelli nella vicina Galleria Colonna. Come volano i pomeriggi così.
Veramente poi c'è stato anche il teatro sperimentale, ma la finisco quì, altrimenti questo post diventa lunghissimo e dopo non lo legge nessuno... he he

martedì 24 gennaio 2012

Fabbrica della Gentilini

A Roma c'è una fabbrica di biscotti antica che nei pressi rilascia profumi paradisiaci ai fortunati in fila sulla tiburtina. Malgrado passi di lì da 20 anni e abiti vicino da più ancora non ci sono mai entrata. Ma stamattina complice un regalo che volevo assolutamente fare ad un'amica, sono entrata nel mitico spaccio aziendale... e mi sono incantata a guardare le bellissime  scatole di latta di questi famosi biscotti. Così non ho resistito e ne ho comprate anche per me. Inoltre vendevano confenzioni di biscotti rotti a meno prezzo, cosa che ho comprato, perchè a me non danno fastidio i biscotti non interi. Ho preso anche il miele e la marmellata, le fette biscottate no.

venerdì 20 gennaio 2012

In fattoria

Ragazze sabato pomeriggio con due amiche sono stata a fare il corso di pasta fatta in casa, con tanto di nonnina emiliana, che come vedete ci ha insegnato a fare i tortellini. Dalla sfoglia al ripieno. E' stata un'esperienza incredibile, prima di tutto perchè eravamo 15 donne eppoi perchè ci siamo divertite da morire. Piano piano ci ha fatto vedere e fare tutti i passaggi. 5 ore di corso e anche se a sera eravamo un po' stanchine, è stato bello cucinare il tutto e mangiarlo tutti insieme. Uova rigorosamente bio e una mega cucina. La fattoria è onlus, nel senso che si finanzia con questi corsi,  assistendo ragazzi con handicap. I ragazzi che la gestiscono sono splendidi.

Abbiamo imparato a fare anche i ravioli e le crepe salate.
Tutto buonissimo...
Il prossimo corso sarà pane fatto in casa e lievito madre. Mi sono già iscritta!! Ma questa volta ci vado con mio figlio he he ...

giovedì 19 gennaio 2012

Titanic e company

Credo sia venuto naturale nel vivere l'affondamento del Concordia pensare al Titanic. Certo in piccolo, molto in piccolo. Intanto il Concordia era praticamente a riva e nel Mediterraneo, nel 2012 e non nel 1912.
Ma come lo pensai quando vissi la vicenda del titanic con il film recente, la sensazione che mi invase riguardava la consapevolezza della grande boria e onnipotenza di uomini che hanno un'altissima considerazione di sè, tanto da essere praticamente ciechi, oltre che inadeguati.
Sempre per parlare di destino, mi sono chiesta a cosa potesse servire una tale tragedia, che come in tutti i precedenti naufragi ha portato alla miglioria di cose e situazioni che riguardavano la sicurezza delle grandi navi.
Quindi per esempio ho letto che la collisione tra la Andrea Doria e la Stockholm (1956) portò ad alcuni cambiamenti nel mondo marittimo, tra i quali l'obbligo per le compagnie armatrici di migliorare l'addestramento degli uomini all'uso del radar. Certo non possiamo paragonare il comandante Calamai con questa specie di uomo del Concordia. Calamai fu l'ultimo ad abbandonare la nave e solo su insistenza degli ufficiali, anche se poi non ci furono vittime accertate, solo una bambina che sbattè la testa, ma perchè il padre la lanciò sulla scialuppa sottostante.
E ancora. Facendomi il solito giro in internet (tanto non fa freddo... he he)... ho scoperto che prima del Titanic, ci fu un'altro naufragio terrificante. Si trattò della R.M.S. Empress of Ireland (1904) affondata  nel fiume San Lorenzo, nei pressi di Quebec City, in Canada. Mentre lasciava il porto di Montreal offuscato dalla nebbia, il transatlantico entrò in collisione con l'imbarcazione norvegese S.S. Storstad. L'Empress affondò rapidamente e nel naufragio morirono 1.012 persone. Secondo Maxtone-Graham, la ragione principale della fragilità della nave e del suo rapido affondamento stava nel cattivo sistema di compartimentazione; ovvero, i vari comparti non erano divisi da barriere che impedissero la diffusione dell'allagamento nel caso di un'eventuale falla. In seguito a questo fatto, la progettazione delle grandi navi pose maggiore attenzione sulla compartimentazione, anche se nel caso del Titanic gli fu comunque fatale, però evidenziò il problema dell'esiguo numero delle scialuppe di salvataggio.
Adesso è talmente tutto a portata di clic che è come se sul Concordia ci fossimo stati tutti. Forse adesso si presterà maggior cura nella preparazione e assunzione di personale qualificato, veramente. Piace a tutti far finta di essere ricchi con pochi soldi, soprattutto di questi tempi, dove si cerca di non pensare a quanto sia miserabile il nostro presente. E così compriamo groupon e groupalia facendo finta di non essere proprio poveri, o crociere a prezzi stracciati con personale sottopagato e che non parla italiano, visto che tutti al mondo parlano l'inglese, tranne noi. Eppoi visto che è tutto elettrico, si dovrà pensare a cosa succede quando la corrente si interrompe, lasciando persone prigioniere dentro le stanze con porte automatiche. Insomma torniamo al vecchio lucchetto!!
Fosse mai che questa tragedia sia servita ad evitarne una ancor più grande?!! Consoliamoci con l'aglietto, si dice da noi. Tanto per non impazzire di perchè.
 
"...Abbiamo contato cinque locali allagati e sappiamo che la nave può reggere fino a tre locali allagati... " questa triste frase mi ricorda tanto il titanic davvero, similitudini incredibili...

 

mercoledì 18 gennaio 2012

Ancora libri...

Sono svariati mesi che ormai mi arrivano dai 2 ai 3 libri per lettura e recensione come membro effettivo di una giuria letteraria. Avevo accennato alla cosa quando è iniziata, prima esperienza in assoluto per me.
A parte il fatto di leggere con data di scadenza che è una cosa non molto gradita al mio carattere, mi sono dovuta autoimporre un certo ritmo. E' capitato di aver trovato dei libri belli e alcuni decisamente brutti. Ultimamente ho terminato "nel bosco di Aus", uno splendido romanzo con la rara caratteristica di farti sospendere il fiato dalle prime alle ultime pagine in un crescendo di vicende e considerazioni.
Sembra all’apparenza una storia normale. Una donna che lavora con tre figli e un marito, il trasloco in una casa di campagna e quindi il cambiamento di vita in periferia.
Ma niente è come sembra, compreso il fatto che suo figlio piccolo continua a vedere una vecchia sia dentro che fuori la nuova casa. Una figlia adolescente e un figlio grande che la assorbono completamente nel poco tempo libero che gli rimane dall’insegnamento. Si respira subito aria di magia e mistero. I sogni che riportano all’antico bosco di Aus proprio dietro la casa, l’amata amica defunta e la nonna che cercano di dirgli qualcosa. Un pericolo che lei non vuole vedere all’inizio e che poi dovrà affrontare in tutta la sua complessità. La vita di paese fatta di cose dette e non dette, sospetti e chiacchiere, entrerà nel vivo della storia con la conoscenza e la frequentazione di una cerchia di amiche, streghe ammetteranno poi. Più per noia che per altro. E quello che all’apparenza sembra solo un pomeriggio di burraco, una partita a carte tra donne inserisce l’ultimo tassello di questo mistero, vissuto in una famiglia che abita vicino il misterioso bosco di Aus, dove i cerchi dei funghi non sono solo funghi e i sogni non sono solo sogni. Bellissimo… da leggere tutto d’un fiato.
Poi ho letto "la cura". Talmente brutto che lo consiglio per il vostro miglior nemico o a pari merito, una persona che vi stà sulle palle!!
E' il primo romanzo di Andres Feltrami e spero vivamente che sia anche l’ultimo.
Scrive davvero male, con una tecnica di scrittura piena di punti e periodi corti o cortissimi. Fastidioso, tanto da non riuscire a farti focalizzare i particolari descrittivi che tenta invano di elencare. Nessun piacere nella lettura e oltretutto la trama è faticosa e totalmente sfuggente. Insomma, una lettura inutile che non lascia dentro niente se non il desiderio che finisca presto.

Certo le opinioni sono soggettive, ho letto belle recensioni di questo libro ma come per i film per me è una questione di pelle, se non entro in sintonia e mi fa star male o indifferente, per me è da cancellare.

Adesso stò leggendo "senza toccare il fondo", un libro talmente lontano da me che ho quasi l'orticaria e il vomito. Non lo avrei scelto nemmeno tra un milione di anni e non credo che riuscirò a finirlo veramente.

Questo è magari la parte della medaglia meno piacevole nel leggere libri che non si sono scelti.
Credo che sarà una esperienza che non ripeterò.

Adesso stanno arrivando altri 3 libri, mentre ne ho terminato uno, il libro che mio figlio mi ha regalato a natale, "amori e centrifughe". Abbastanza scorrevole e piacevole, tanto per far evadere la testa tra un brutto libro e un'altro forse ancora peggio!! 

In attesa ho una pila di 20 libri che ho comprato e languono sulla libreria... vabbè, chi è causa del proprio mal pianga se stesso.

venerdì 13 gennaio 2012

Ladra... di parole

Società letteraria di Guernsey

Ok lo so che non si fa ma non ho potuto proprio resistere. E’ stato un colpo di fulmine.
Ero lì nella sala d’attesa e stavo aspettando di entrare dal medico, quando sfogliando una rivista sono incappata nella lettura di una serie di lettere. Una storia epistolare.
Le lettere sono datate 1946 e questo già le rende interessanti.
“Gentile sig.ra Ashton, mi chiamo Dawsey Adams e vivo nella mia fattoria a St. Martin’s Parish, sull’isola di Guernsey. La conosco perché  ho un vecchio libro che un tempo apparteneva a lei, “Saggi scelti di Elia”, di un autore il cui vero nome era Charles Lamb. Vado dritto al punto: io adoro Charles Lamb, Il mio libro dice “Scelti”, quindi mi domandavo se per caso l’autore avesse scritto quacos’altro tra cui scegliere. E’ questo il genere di cose che mi andrebbe di leggere, e sebbene i tedeschi se ne siano ormai andati non ci sono più librerie a Guernsey. Vorrei chiederle una gentilezza. Potrebbe inviarmi il nome e l’indirizzo di una libreria di Londra? Mi piacerebbe ordinare per posta altre opere di Charles Lamb… Sperando di non importunarla, Dawsey Adams
P.S.: anche la mia amica, la signora Maugery ha comprato un libretto che un tempo apparteneva a lei “c’era un rovereto ardente?”. Le è molto piaciuto il suo commento a margine “Parola di Dio o controllo delle masse??”…

- “Gentile signor Adams, non abito più all’indirizzo di Oakley Street, ma sono davvero felice che la sua lettera sia riuscita a trovarmi e che il mio libro abbia trovato lei. E’ stato uno strazio dovermi separare da “Saggi scelti di Elia” ne avevo due copie e un estremo bisogno di spazio sugli scaffali, tuttavia venderlo mi ha fatta sentire una traditrice. Lei ha placato la mia coscienza. Mi chiedo come abbia fatto ad arrivare a Guernsey. Forse i libri hanno un istinto segreto. Cercano una casa e trovano il loro lettore ideale. Come sarebbe bello se fosse vero! Mi sono recata alla hasting & Sons non appena ho ricevuto la sua lettera. Sono anni che mi servo da loro e ho sempre trovato il libro che volevo, più almeno altri tre non sapevo di volere. La prego di accettare questo piccolo regalo da parte mia. Sono le sue “lettere scelte” di Lamb…”

“Gentile sig.na Ashton, il suo libro è arrivato ieri! Lei è davvero una persona gentile e la ringrazio con tutto il cuore. Lavoro al porto di St. Peter Port, sono uno scaricatore, quindi riesco a leggere durante le pause. E’ una benedizione gustare vero thè e vero pane imburrato, e ora pure il libro. Mi piacerebbe molto se ci scrivessimo. Risponderò alle sue domande al meglio. … Ho un cottage e una fattoria ereditati da mio padre. Prima della guerra allevavo maiali e coltivavo verdure. Adesso i maiali non ci sono più. I tedeschi me li hanno requisiti per sfamare i loro soldati sul continente e mi hanno ordinato di coltivare patate. Dovevamo coltivare solo quello che dicevano loro. …di patate e rape ce n’erano in abbondanza, e allora avevamo ancora la farina. Ma è strano come la mente si impunti sul cibo. Dopo sei mesi di rape ogni tanto non facevo che pensare a un buon pasto completo. Un pomeriggio la mia vicina mi ha mandato un biglietto. Aveva un maiale nascosto e mi aveva invitato ad unirmi al banchetto con lei e i suoi amici! Quello fu il primo incontro della società letteraria “Torta di patate” anche se ancora non lo sapevamo”… Sarebbe andato tutto bene se Jhon Booker non avesse bevuto più del dovuto a cena. Una volta arrivati in strada ha iniziato a cantare! Troppo tardi! Sei pattuglie di tedeschi sono sbucate all’improvviso da dietro gli alberi puntando le loro Luger e hanno cominciato a chiderci gridando perché eravamo in giro dopo il coprifuoco? Dove eravamo andati? Avevamo la bocca secca ma poi Elisabeth ha preso fiato e ha fatto un passo avanti. E’ andata verso l’ufficiale in comando e si è messa a parlare. Ha detto che le dispiaceva se avevamo infranto il coprifuoco per partecipare a uno degli incontri della Società letteraria di Guernsey, ma la discussione su “il giardino di Elisabeth” era stata così piacevole che avevamo perso la cognizione del tempo! Proprio un bel libro: per caso lo aveva letto?  L’ufficiale le aveva sorriso e preso i nostri nomi con la raccomandazione di presentarci il mattino dopo dal comandante. … questa è la nostra storia della società letteraria.
Ho risposto alla sua domanda ma ora vorrei farle io una domanda. Ogni giorno arrivano al porto di St. Peter navi cariche di cose di cui Guernsey ha ancora bisogno: cibo, vestiti, semi, aratri, mangime per gli animali, strumenti, medicine e soprattutto dato che ora abbiamo da mangiare, scarpe. Penso che dopo la fine della guerra, sull’intera isola non ne sia rimasto neanche un paio buono.
Alcuni oggetti sono avvolti nelle pagine di vecchi giornali e riviste. Io e il mio amico Clovis li stendiamo e ce li portiamo a casa per leggerli, poi li passiamo ai vicini che come noi, sono ansiosi di sapere cos’è successo nel mondo negli ultimi cinque anni… Erano tante le cose che volevamo sapere durante la guerra, ma non ci permettevano di ricevere lettere o giornali dall’Inghilterra o da qualsiasi altro posto. Nel 1942 i tedeschi hanno ritirato tutti gli apparecchi radio…è per questo che non capiamo così tante delle cose che ora possiamo leggere.
C’è una vignetta di guerra che mi lascia perplesso. Ci sono una decina di persone che camminano lungo una strada di Londra. Le figure più importanti sono due uomini con le bombette in testa e in mano valigette e ombrelli. E un uomo sta dicendo all’altro: “Trovo ridicolo chi dice che queste doodlebug hanno avuto conseguenze sulla popolazione”. Mi ci sono voluti alcuni secondi per realizzare che ogni personaggio della vignetta aveva un orecchio di dimensioni normali e l’altro molto più grande dall’altro lato della testa. Forse lei me lo può spiegare, grazie…”

- Gentile signor Adams, ricordo molto bene quella vignetta. Doodlebug è il nome coniato dal ministro dell’informazione per le bombe volanti. Doveva suonare meno terrificante di “missili V1 di Hitler” o “bombe radioguidate”. Ci eravamo tutti abituati ai bombardamenti aerei durante la notte e allo spettacolo che ci attendeva dopo, ma queste erano diverse da qualsiasi ordigno avessimo mai visto. Arrivavano di giorno, così veloci che non c’era tempo di azionare la sirena o cercare rifugio. Emettevano un rumore cupo, convulso, come di un’automobile che stia per finire la benzina. Se però il rumore cessava, significava che nel giro di trenta secondi ne sarebbe precipitata una. Una volta anche io ho visto cadere una doodlebug. Ero a una certa distanza quando successe, perciò mi limitai a buttarmi a terra. Alcune donne all’ultimo piano di un palazzo di uffici, si erano affacciate alla finestra per guardare. Furono risucchiate dallo spostamento d’aria. Sembra impossibile adesso, che qualcuno possa aver disegnato una vignetta sulle doodlebug e che tutti, me compresa, le abbiamo trovate divertenti. Eppure è accaduto…”

Ecco quando leggo queste cose poi sono curiosa come una scimmia e vado su internet a leggere e documentarmi. Possibile che nella mia labile memoria scolastica abbia dimenticato di queste bombe. Ma come la studiavamo la storia a scuola? E insomma ho fatto un ripasso…:
“…cominciarono i raids indiscriminati, di giorno e di notte, sulle maggiori città inglesi. Fu questo, per la Gran Bretagna, il momento peggiore di tutta la guerra. La vita, nelle città, era divenuta un'inferno. Le incursioni si succedevano alle incursioni, gli allarmi agli allarmi e ad ogni bombardamento, crescevano le vittime, aumentavano le distruzioni, s'accumulavano le rovine. Londra, in particolare, subì in questo periodo i danni più gravi in vite umane e in distruzioni materiali. Alla data del 15 settembre intere zone della città erano state rase al suolo e le vittime ammontavano a 14 mila morti e a 20 mila feriti. Il collasso, prima psicologico e poi economico dell'Inghilterra era vicino, secondo il comando germanico. Nessun popolo, si pensava a Berlino, avrebbe potuto resistere ad un simile uragano distruttivo. Ma i calcoli erano sbagliati. E mentre gli inglesi traevano dalla loro flemma tradizionale la forza per resistere, la. RAF impegnava sempre più severamente, sempre più rovinosamente le ondate d'attacco della Luftwaffe. In un solo giorno, il 15 settembre, su 500 apparecchi impegnati, i tedeschi ne persero 185. Alla fine dello stesso mese, cioè ad un mese e mezzo dall'inizio dell'offensiva aerea la Lutwaffe aveva perduto, secondo gli inglesi non meno di duemila apparecchi. Le perdite britanniche, di contro, non superavano i 700 aerei, sopratutto da caccia. Malgrado le enormi distruzioni, particolarmente gravi a Londra, a Portsmouth e a Coventry (da qui il verbo conventrizzare e proposto da Goebbels per indicare la distruzione di una città), la battaglia d'Inghilterra s'avviava ad un'infelice conclusione per i tedeschi. E se nei mesi successivi, da ottobre a dicembre, gli attacchi, sia pure su scala un po' ridotta, continuavano (la City di Londra subì i maggiori danni 1'8 e il 29 dicembre) la stagione ormai inoltrata e la potenza sempre più evidente dell'aviazione inglese avevano reso ormai irrealizzabile il progetto d'invasione. Per Hitler la grande occasione era passata invano e non si sarebbe mai più ripresentata.”…
Ho anche scoperto perché si chiamava Luftwaffe, dal nome del suo inventore. Infatti il V-1 è stato sviluppato dal tedesco Luftwaffe. Un motore a pulsoreattore, pulsato 50 volte al secondo. Il suono di ronzio caratteristico ha provocato i nomi familiari di “bomba di ronzio„ o “doodlebug„ (da insetto di Doodle - australiano).

Le lettere epistolari continuavano con l’allargamento della cerchia ad altre persone e questioni. Ero così ammaliata dalla lettura che speravo di non essere chiamata prima della fine delle pagine. E così andando avanti nella lettura, c’è anche la lettera di una ragazza che abita sull’isola e fa parte della società letteraria…:
“Gentile sig.na Ashton, santo cielo! Lei ha scritto un libro su Anne Bronte, la sorella di Charlotte ed Emily!! La signora Maugery dice che me lo presterà perché sa che sono un’appassionata delle ragazze Bronte. Poverine! Quanta tristezza pensare che tutte e cinque sono morte così giovani! Il loro papà era un bell’egoista. Non gliene importava proprio niente delle figlie, sempre seduto nel suo studio a gridare perché gli portassero lo scialle. Se ne stava rintanato nella sua stanza, mentre le sue figlie morivano l’una dopo l’altra. E quel loro fratello, branwell, non valeva niente neppure lui. Sempre a bere e vomitare. Quelle poverette hanno passato la vita a pulire! Proprio un bel lavoro per delle signorine scrittrici! Io sono del parere che con due uomini del genere in casa e nessuna possibilità di incontrarne altri, Emily si sia dovuta inventare Heathcliff di sana pianta. E che bel lavoro è venuto fuori! Gli uomini sono più interessanti nei libri che nella vita reale. Amelia ci ha detto che lei, signorina Ashton, vorrebbe sapere qualcosa sulla nostra società letteraria e su quello di cui parliamo nei nostri incontri. Io ho fatto un discorso sulle ragazze Bronte, una volta, quando è stato il mio turno. Mi dispiace ma non posso mandarle i miei appunti su Charlotte ed Emily: li ho usati per accendere il fuoco nella stufa dato che non avevo altra carta in casa. Avevo già bruciato le tabelle delle maree, l’Apocalisse di Giovanni e la storia di Giobbe.
Sarà curiosa di sapere perché ammiro quelle ragazze. Amo le storie di incontri appassionati. A me personalmente non è mai capitato, ma almeno adesso so come immaginarmeli. Cime tempestose all’inizio non mi piaceva ma poi ho udito assieme a Emily le grida commoventi di Heathcliff nella brughiera. … Non credo che dopo aver letto una scrittrice così brava come Emily Bronte riuscirò ad accontentarmi ancora… leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti…

Insomma con queste premesse e dopo che mi è stato regalato Cime Tempestose, è ovvio che man mano che leggevo non riuscivo proprio a staccarmi da queste lettere e così al momento di entrare ho fatto una cosa terribile, me ne vergogno tantissimo ma non ne sono pentita. Ho strappato tutte le pagine finali della rivista, però a mia discolpa posso dire che era il numero di novembre di Amica. Forse avrei dovuto rubare la rivista invece di menomarla. In realtà non ho pensato molto, ho agito per istinto. Non avrei perso quelle pagine per nulla al mondo.
Così a casa ho tranquillamente finito di terminare la lettura che ho scoperto essere la presentazione di un libro in vendita. Non ho potuto proprio resistere… ed è così che sono diventata ladra di parole.
Insomma queste lettere mi hanno fatto pensare al bookcrossing di oggi e ormai abituata a email e sms non posso che rimanere affascinata dall’idea delle lettere. Ho deciso. Scriverò una lettera, una lunghissima lettera a mio fratello in America. Credo che malgrado tutto, ricevere una lettera sia ancora una grande emozione!!

martedì 10 gennaio 2012

Desktop

Quasi ogni giorno cambio la foto del desktop del mio pc... mi fà compagnia e mi aiuta a passare la giornata e siccome deve essere in sintonia con il mio umore non c'è giorno che non cambi. Oggi ho scelto questa ma è così bella che voglio condividerla... e per la cronaca!! Mi piacerebbe proprio un giorno vedere un lupo da vicino!!
Quando vidi "Balla coi lupi" l'unico punto del film in cui ho pianto lacrime a fiumi è stato quando hanno ucciso il lupo... vabbè pure il cavallo.

In fila... alla posta

Stamattina in fila alle 8 e un quarto per pagare 2 conti correnti. Faceva un freddo boia ma mi sono così divertita a conversare con due vecchietti in fila prima di me, che quasi non me ne sono accorta!!

Adesso capisco perchè davanti la coop sotto casa ci sono sempre dei vecchietti che aspettano di entrare alle 8 e trenta, dalle 8 o giù di lì. Chiacchierano e si scambiano due parole!! Fanno bene, devo dire.

Certo lavorando tutto il giorno non mi sono mai potuta fermare al bar per chiacchierare con le altre mamme... quando mio figlio faceva le medie e questo mi è sempre mancato!! Invece sempre di corsa e a recupero minuti.
Per fortuna adesso ho cambiato orario, anche se esco alle 7 di sera, la mattina però posso fare tante cose e arrivare per le dieci! He he

giovedì 5 gennaio 2012

Epifania

E così domani bisogna smontare tutto, albero, presepe e annessi.
Si appendono le calze, ma io ne riempirò solo una. E quest'anno solo mandarini... he he
niente dolci e niente carbone, tanto poi mi fa buttare tutto (ho ancora integro l'uovo di pasqua dello scorso anno!!)...
così si torna alle origini ...
Buona befana a tutti e soprattutto alle amiche di blog... speriamo di incontrarci stanotte!!!

domenica 1 gennaio 2012

2012

Ho finito l'anno facendo dei biscotti di pasta frolla al limone, con variante anche con la noce e cioccolato e nocciole. E' stato così facile che ero felice come una bambina e quando ho fatto scendere lo zucchero a velo con il passino, sorridevo come una scema. La prossima volta con l'aiutante cuoco - mio figlio - facciamo anche quelli al cioccolato.

E invece ho iniziato l'anno nuovo con una passeggiata al mare insieme a mio padre. Oggi sembrava primavera, niente freddo e il sole in riva al mare. Adoro il mare d'inverno, mi mette una pace dentro che non so spiegare. Eppoi di corsa a casa dalla mia gattona. Tutto sommato l'ho trovata abbastanza tranquilla e soprattutto viva, visto che ieri sera era a casa da sola. Un po' di allarmismo certo, ma se fosse cardiopatica me ne sarei accorta prima. Adesso è grande.
Come da usanza cotechino e lenticchie avanzate di ieri sera e stasera ci ho fatto anche la pasta con le linguine spezzettate. Sono a letto in pigiama con la mia gatta e per il momento ho messo da parte i libri. Oggi mi sono concessa un film a pagamento mi Sky prima fila. E' la prima volta che lo faccio, e tutto sommato 2 euro e cinquanta ed è passata la paura. Avevo voglia di ridere e sorridere un po'... così mi sono concessa "Nessuno mi può giudicare"...
E domani al lavoro e si ricomincia...