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mercoledì 29 agosto 2012

Nel silenzio più assordante...


APPELLO DI VITTORIO EMILIANI – PINACOTECA DI BRERA


Gentile Presidente della Repubblica,
Gentile Presidente del Consiglio,
Gentile Ministro per i Beni culturali,

leggendo con più attenzione il decreto, poi disegno di legge, sullo sviluppo approvato nei giorni scorsi, abbiamo amaramente constatato che all’art. 8 del medesimo è stato inserito un provvedimento che con lo sviluppo ha ben poco a che fare e che invece apre un varco, a nostro avviso decisivo, in direzione della trasformazione dei grandi musei italiani da pubblici a Fondazioni di diritto privato, con tutte le implicazioni che ciò comporta. Si stabilisce infatti la creazione della “Grande Brera” quale Fondazione privata incaricata di gestire la Pinacoteca Nazionale di Brera e i suoi beni, mobili e immobili.
Anzitutto notiamo che, nel “concerto” ministeriale predisposto per questo importante disegno di legge governativo, non figura il ministro competente per i Beni culturali il cui apporto (e ciò è gravissimo) viene giudicato palesemente inessenziale.
In secondo luogo l’art. 8 del decreto-legge n.83 del 22.6.12 ora convertito in legge, conferisce ad una Fondazione di diritto privato l’intera collezione di Brera, stratificatasi in due secoli, il grande immobile che la ospita (dal quale l’ex commissario Resca ha provveduto a sloggiare l’Accademia di Belle Arti antecedente alla Pinacoteca), nonché ulteriori beni mobili e immobili. E’ pienamente costituzionale un simile trasferimento? Rappresenta davvero una prosecuzione della tutela garantita dall’art. 9 della Costituzione al patrimonio storico-artistico? O non apre al contrario, da apripista, una fase del tutto nuova con l’ingresso di soci privati in un grande museo statale? Dopo la Grande Brera privatizzata, sarà più facile avere i Grandi Uffizi privatizzati o la Galleria Borghese, gli Archeologici di Napoli e di Taranto.
Fra l’altro nell’ultimo comma dell’art. 8 della legge Passera (Ornaghi assente) si dice che “la Fondazione può avvalersi di personale appartenente ai ruoli del Ministero per i beni e le attività culturali e degli enti territoriali che abbiano acquisito la qualità di soci promotori”. Può avvalersi: dunque può ancora non avvalersene, può essere tagliato in ogni momento il cordone ombelicale che lega da sempre questa Pinacoteca Nazionale al Ministero specificamente incaricato della tutela e al personale tecnico-scientifico che esso seleziona.
Il fine generale è quello di una “gestione secondo criteri di efficienza economica”. Il che, se ci consente, rappresenta uno schiaffo ai direttori dei grandi musei nazionali i quali stanno da mesi compiendo sforzi eroici per tenere aperte, vive e vitali tali istituzioni dovendo lottare con fondi ridotti al lumicino (negli ultimi dodici anni il bilancio ministeriale è crollato da 2,5 a 1,5 miliardi. Altro che “efficienza economica”. Questi valorosi servitori dello Stato e i loro predecessori hanno creato musei ammirati in tutto il mondo ed ora sono costretti ad una gestione non “secondo criteri di efficienza economica”, bensì in condizioni di umiliante sopravvivenza (i loro stipendi variano fra i 1700 e i 1900 euro netti). Una “economia di guerra” che minaccia lo sviluppo dello stesso turismo culturale, il solo in crescita, con pericoli continui di chiusure parziali o totali, con la riduzione o l’annullamento delle attività didattiche, per giovani e giovanissimi, e di quelle di ricerca ben più importanti culturalmente di altre attività prettamente “commerciali”.
Perché non si è discusso questa operazione-Grande Brera alla luce del sole? Perché si è esclusa da essa il Ministero per i Beni e le Attività culturali? Perché si è infilato un provvedimento di questa portata quasi nelle pieghe di un decretone per lo sviluppo? Eppure si tratta di una operazione che apre la strada, chiarissimamente, alla privatizzazione dei maggiori musei italiani, già tentata nel recente passato, lontana dai grandi modelli italiani ed europei, e che ora si fa passare nel fragoroso silenzio degli organi di informazione, della maggioranza degli intellettuali italiani e degli addetti ai lavori. Spettacolo avvilente rispetto alla reazione riservata anni fa ad una proposta, forse più ingenua, ma certamente più chiara e lineare, di privatizzazione avanzata dall’allora ministro Giuliano Urbani. In questo caso il ministro competente non c’è, non sente, non vede. Ci pensa il collega dello Sviluppo. Anche l’Arte è più che mai una merce. C’è ancora qualcuno che voglia discutere in positivo nel nostro Paese senza facili populismi, ma con serietà e rigore culturale?



lunedì 27 agosto 2012

Le mie gatte

Questa è luna, appena arrivata. E' la gatta di mia sorella, appena un mese ma lo scricchiolo è davvero una peste. L'unica foto venuta bene è quella in cui dorme, altrimenti è un specie di tornado in miniatura... doveva chiamarla speedygonzalessss...

Aveva detto mai più, avendo sofferto così tanto per la morte della sua amata micia dopo 8 anni, ma non ha resistito e quindi adesso abbiamo questa piccola gattina tra noi.


Poi c'è la gatta cecata, la chiamiamo così perchè è randagia e l'abbiamo ormai adottata da anni. Da quando cioè mamma di 7 cuccioli l'abbiamo trovata sanguinante e senza un occhio che purtroppo malgrado il veterinario non siamo riusciti a salvare. Questa gatta ora è sterilizzata, ed è dolcissima, la più affettuosa di tutte le belvine che abbiamo. I suoi cuccioli si sono sparsi per i dintorni, non siamo riusciti a tenerne nemmeno uno, sono spariti. 
Lei è affamata di coccole e ormai vive con noi.
Aspetta me con ansia perchè l'ho quasi adottata, soprattutto nel mio cuore.
La mia gattona, detta anche mucchina, sembra calma e flemmatica, invece è una vera belva. Ringhia come un felino grande che si rispetti ma è tutta scena, basta non spazzolarla e diciamo che me la cavo. 
Poi c'è sissi, la gatta di mio papà. Anche lei tigrata e trovata sul ciglio di un muretto piangente. Dopo l'incidente dello scorso anno dove è stata una settimana dentro un burrone, forse presa da una macchina, è stata salvata per miracolo e adesso anche se semi paralizzata alle zampine di dietro, corre come un fulmine, anche trascinando le zampette svelta. Non ha niente di rotto ma purtroppo la muscolatura non si è mai ripresa. 

Ovviamente la pensione dei gatti non è finita quì. Abbiamo adottato anche altri randagi che semplicemente passano di notte mangiando i croccantini che lasciamo dentro alcune ciotole, sotto lo sguardo ormai quasi indifferente delle nostre gatte. C'è un gatto randagio, che chiamiamo pantera. E' bellissimo ed è enorme. Le nostre gatte lo fanno passare e a volte entra a mangiare anche dentro casa. Ci provano a fare la scena e lo seguono, ma lui è un re di altri tempi e loro non possono far altro che lasciarlo passare.

Poi non facendoci mancare niente abbiamo anche un cane randagio che ogni tanto passa e gli diamo da mangiare e coccole. E' una piccola cagnolina nera, ormai mascotte della spiaggia libera. Dove sceglie un ombrellone e i suoi occupanti, facendosi una bella buca all'ombra e mettendosi a dormire. 
Certo con tutti i barbeque che fa mio padre non mancano i bocconcini di carne rubati che ogni tanto nella cottura facciamo cadere alla corte dei gatti che si riuniscono intorno al forno. 
Un assaggio qua e la, e anche loro partecipano al banchetto.

Sopra la mia gatta svenuta nella mia roulotte, dove ogni tanto dormiamo insieme, il pomeriggio.

Stando sotto gli alberi è sempre molto fresca, più della casa che invece prende il calore del giorno e la sera diventa un forno.

Questa invece è la tavolata di ferragosto sotto il pergolato, ricordo ormai lontano di questa calda estate. Ma è stata una bella giornata passata tutti insieme, con gli amici di mio padre e noi.

Ciao estate





venerdì 24 agosto 2012

diatriba

Non sò perchè nella mia famiglia quando propongo una ricetta nuova, ho una specie di rivolta popolare. 
Settimana di ferragosto da dimenticare. 
Una situazione spiacevole (tra le tante) è stata quando ho portato a tavola l'insalatona mista con rughetta, lattuga, pomodorini dell'orto, cetrioli e melone.
E' un'insalata che ho assaggiato per caso in una estate romana, ricetta spagnola provata per curiosità. Buonissima.
Tra l'altro il melone è altamente rinfrescante e ben si sposa con l'insalata e il caldo di questi giorni.
Tra smorfie varie, il commento di mio padre è stato: "la prossima volta gli esperimenti falli a casa tua"!!!
Ma che simpatici!!
Bisognerebbe brevettarla una famiglia così. 
Non cito quello che è uscito dalla bocca di mia sorella e di mio nipote quando il giorno dopo ho preparato la pasta con pomodoro fresco, basilico e fiori di zucca. Come avevo osato fare una ricetta diversa senza averli interpellati?!! 
I fiori di zucca, che ogni giorno l'orto di mio padre sforna a mazzi, si fanno pastellati con mozzarella e alici. Che sarebbe stà novità della pasta?
Sono stanca e con le lacrime dietro l'angolo. Non è rilassante per niente una famiglia così. Anche perchè mia sorella pensa solo a prendere il sole e a pranzo non mangia, quindi non cucina, ma deve giudicare tutto quello che viene preparato per il figliolo viziato di 17 anni. 
Mi manca mio figlio in questa cazzo di estate, un alleato, perchè ogni situazione "di famiglia" mi conferma che siamo in guerra.
Rispetto zero e critiche a non finire. E' colpa mia. Come al solito. 

p.s.: quando l'insalata io la faccio a casa ci metto anche il cocomero!! he he
Alle mie colleghe è piaciuta e il posto dove andiamo a mangiare l'ha inserita nel menu' delle insalatone. Ma perchè non faccio le ferie con le amiche?!! Ogni anno sempre la stessa tortura. Dovrò accettare prima o poi di avere una sorella stronza.

giovedì 23 agosto 2012

Donne e lavoro

Chissà che mi credevo!!! 
Quando uscì questo film qualche mese fa si aprì un interessante, anche se vecchio dibattito, sulla eterna questione delle donne che lavorano e che devono conciliare anche a tempo pieno la cura della famiglia e della casa. E a meno che non hai fatto un abbonamento con campanellino la cosa è  molto vicino al miracolo di San Gennaro.

Infatti questa sdolcinata commedia americana alla fin fine evince il fatto che la signora in questione riesce a fare "tutto" perchè vicino ha un sant'uomo che gli permette di viaggiare, seguendo lui la casa e i figli. 
Lei ovviamente ha sempre gli immensi sensi di colpa, ma valà alla fine dice, posso far tutto e ci provo se restiamo uniti. Ma và!!! E questa sarebbe una soluzione? Se hai un santo di marito lo puoi fare altrimenti impiccati... o ti separi e rimani da sola con tutti gli annessi e connessi. Fico. Davvero una soluzione.

E parlo non da profana. Quando mio figlio era piccolo uscivo la mattina alle 7.00 per portare mio figlio al nido e partire alla volta di Roma (abitavo a Guidonia) dove arrivavo se mi andava bene per le 9 e 30. Uscivo alle 4.00 con l'allattamento e arrivavo sempre trafelata al nido per le 18.00. Poi a casa e di corsa la spesa e la cena. Poi il bagnetto eppoi... ero stanca morta e crollavo sul letto. Visto le malattie assorbite in pochissimi mesi lo abbiamo tolto dal nido e mio marito ha preso 6 mesi di aspettativa. Allora lo si poteva fare per fortuna. Solo che poi quando arrivavo a casa io, li trovato carini carini a giocare con una casa in condizioni di assetto di guerra. I piatti del pranzo e molto altro. Così' iniziavo a fare la cenerentola per finire all'incirca verso le 10.00 di sera, dove ogni tanto nel pulire la cucina a gas calde lacrime si mescolavano con il detersivo. Mio marito ha sempre e solo giocato con mio figlio, preso questo incarico non abbiamo fatto mai a cambio e spesso ero invidiosa, lo ammetto. Sarei voluta stare io a giocare tutto il giorno con mio figlio e invece oltre a sentirmi una mamma di merda, al lavoro mi massacravano perchè non ero a tempo pieno fino a sera. 
Io ricordo quegli anni come un grande incubo. Una grande cappa, un velo che pendeva sulla mia testa e non mi faceva capire un cazzo.
Ero dentro un meccanismo fino a quando sono crollata e lì sono stati cazzi. Ma questa è un'altra storia. 

n.b.:  non sò cosa sia successo al mio blog ma non riesco a rispondervi - non funziona il tasto rispondi - booo

mercoledì 22 agosto 2012

3D

Sbellicatevi pure dalle risate (... o al massimo sorridete)... ma io non ero mai andata al cinema a vedere i film in 3D!!!
C'è sempre una prima volta per tutto e quindi l'altra sera con i miei occhialetti di plastica rigida ho atteso trepidante la visione di questo benedetto 3D... Cavolo.Tutto era in prospettiva, le scene avevano una profondità e a vari livelli sembrava davvero che le cose uscissero dallo schermo. Però!! Una volta tanto che si conferma quello che si dice... Ho scelto un filmino niente male per il mio battesimo, "La leggenda del cacciatore di vampiri". Fantascienza. Fatto bene devo dire e la trama niente male. Insomma era si fantascienza a sfondo storico, ma la storia nemmeno tanto assurda. Il Sud, regno dei vampiri, dove mandano schiere di schiavi per le loro scorte di sangue fresco e il Nord, umani e cacciatori di vampiri che cercano di fermare tutto questo. Spezzare la schiavitù dei negri per isolare i vampiri e lasciarli a morire di fame. La promessa di libertà per tutti i negri come arma, contro una casta che si stava largamente approfittando della schiavitù per avere gratis quello che gli necessitava, in questo caso il sangue.
Che dire... è stata una bella esperienza. Ma talmente abituata al classico che in alcune scene avrei gradito la cosa piatta invece che tridimensionale.
Comunque conservo i miei occhialetti, non si sa mai...

Pensavo, se il Borromini fosse vissuto in questa epoca o avesse potuto farci una capatina, avrebbe sicuramente sorriso della sua prospettiva a Palazzo Spada. Però ne è stato il precursore... no!!! he he 

lunedì 20 agosto 2012

Settimana di mare...

...eppoi un orribile umano con il camice verde prende una siringa con un ago così e ...     
he he 

Sono tornata - settimana di mare a casa di mio padre a foce verde - Latina.

Sofferenza di caldo in cerca di ombra forever, ho fatto solo un'ora di mare e mi è bastata e avanzata. 

Non ho letto quasi niente, non riuscivo a concentrarmi... devo aver staccato il cervello, tranne per la settimana enigmistica, me ne sono finite almeno 8... (faccio la scorta durante l'inverno... he he)... eppoi ho dormito tantissimo, io e la mia gatta eravamo un solo essere... sono andata in coma... La sera tornei di burraco ma con mio padre c'è poco da fare, cià un culo della madonna, le pinelle erano tutte sue!!

Sono strafelice di essere tornata in ufficio, finalmente ho l'aria condizionata tutto il giorno (e a casa la notte...) e non sudo più, cosa che odio... come dice puffetta: "io odioooo sudareeee"... eppoi ero in astinenza da computer. Mica cavoli... 

giovedì 9 agosto 2012

Caldo ...anzi, bollente



ORIGINAL SIN

Cuba, fine ’800. Il ricco piantatore di caffè Luis Antonio Vargas sposa la statunitense Julia Russell, da lui conosciuta solo via lettera. Al suo arrivo nell’isola, però, la bella e inquietante Julia non sembra essere affatto come la Julia che scriveva a Luis…

Con attori del calibro di Banderas e Jolie il film non potrebbe essere più esplosivo, erotico e sensuale che mai, non per niente il regista si ferma molto sulle labbra della Jolie. Ma la lentezza di questo film e il ritmo narrativo molto discontinuo, alla fine lo rendono un film difficile da seguire e digerire. Luis sembra un patetico burattino nelle mani di Julia (che in realtà è Bonnie- la prostituta – attrice di teatro) una donna equivoca e tormentata. E’ un film sulla conoscenza della realtà attraverso l’amore, una realtà dura, piena di bugie e di inganni che fa crescere l’ingenuo Louis e cambia la dura Julie.  

Ma i due, per poter vivere la loro storia d'amore, devono lasciarsi alle spalle le loro vite precedenti. E’ palese nelle scene il bisogno l'uno dell'altra, il desiderio totalizzante di stare insieme, contro tutto e contro tutti, che finisce per trasformare il loro rapporto in una vera e propria vertigine senza fine. 

E' INCREDIBILE ma ero riuscita a perdermi questo film del 2001, visto per caso su IRIS qualche sera fa. Film bollente che non si confà molto a queste calde serate estive... soprattutto per la temperatura del sangue alla fine della trama... Troppo buio forse per i miei gusti... e magari un Banderas meno ingenuotto... sarebbe stato più gradito. 
Magari in una seconda edizione... 
La Jolie era ancora sposata con l'ultimo marito e ancora doveva girare il fatale film della discordia... evidentemente Melanie è stata più attenta della Aniston!!
Non è solo sesso... c'è tanta passione e amore e dolore e struggimento e ... è da vedere.
       

lunedì 6 agosto 2012

Quando i ricordi sono un piacevole pensiero struggente...


DIZIONARIO DELLE COSE PERDUTE – GUCCINI
Questo libro è una piccola chicca. E’ come se lo avesse scritto mio padre anziché Francesco Guccini, famosissimo cantautore di musica leggera.
In questo Dizionario delle cose perdute, Guccini ci accompagna in un viaggio nella memoria dei suoi ricordi, quelle piccole cose che ci ricordano il passato, e che rivivono tramite la sua penna in pensieri di un’epoca ormai tramontata e che ritornano con nostalgia. I suoi ricordi sono i ricordi della generazione dei nostri padri e quindi fa molta tenerezza leggere di tante cose perdute e da loro vissute, in fondo questo libro è una catena che ci collega e ci lega al passato delle nostre storie di vita. I giochi dei bambini che vivevano praticamente in strada tutto il giorno, i famosi pantaloncini corti anche in inverno che spesso mio padre ricorda e racconta, prendoci in giro quando ci vede mamme ansiose in inverno con i nostri figli maschi. Un passato in cui la tecnologia era pressoché inesistente e la socializzazione era ad un livello più elevato di quello odierno, quando si giocava con le cerbottane o con i tappi di bottiglia facendo delle enormi piste, o le macchine fatte con le tavole di legno e lo spago. Tutte cose che spesso ho sentito nei racconti di zii, fratelli di mio padre, sono raccontate in questo delizioso libro, rendendolo una lettura piacevole. Leggo anche di cose che non conosco e non ne sapevo l’esistenza, come i taxi verdi, visto che per me i taxi sono sempre stati gialli. Insomma da leggere  e regalare…  

mercoledì 1 agosto 2012

In compagnia nelle solitarie sere d'estate...


Sembra ormai una fisima. Se non leggo fino a notte fonda non prendo sonno. Mannaggia... praticamente stò divorando libri su libri... non è che me ne dispiaccia, ovviamente....
(Gatti in giallo – Giorgio Celli -Le indagini del Commissario Michelucci)

Che bella scoperta questo scrittore. Era (è morto qualche mese fa) entomologo e professore all’Università di Bologna.
In questo libro ci sono i tre racconti gialli di questo Commissario, ispettore in polizia e poi investigatore privato. 
Curiosamente in tutti e tre i racconti questo commissario conosce 3 gatti speciali che lo aiutano a risolvere i casi di omicidio. In verità è a noi che Celli cerca di spiegare che i gatti sono animali magici e che è a noi il capirli e scoprirli per poi amarli incondizionatamente. Io mi sono divertita molto a leggere questi racconti e soprattutto a sentire l’amore di questo scrittore per i racconti e i gatti.
Ma questi racconti sono anche altro. Soprattutto l’ultimo è una aperta denuncia all’abuso di potere nelle Università e il Rettore che poi verrà assassinato è una figura molto attuale, irreprensibile nella facciata e nella considerazione accademica, pervertito sessuale nella vita privata. La doppia vita degli intellettuali o delle persone troppo narcise e piene di se stesse.
Chissà… che sia un messaggio nemmeno tanto celato da chi mi ha regalato questo libro?!!