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giovedì 23 agosto 2012

Donne e lavoro

Chissà che mi credevo!!! 
Quando uscì questo film qualche mese fa si aprì un interessante, anche se vecchio dibattito, sulla eterna questione delle donne che lavorano e che devono conciliare anche a tempo pieno la cura della famiglia e della casa. E a meno che non hai fatto un abbonamento con campanellino la cosa è  molto vicino al miracolo di San Gennaro.

Infatti questa sdolcinata commedia americana alla fin fine evince il fatto che la signora in questione riesce a fare "tutto" perchè vicino ha un sant'uomo che gli permette di viaggiare, seguendo lui la casa e i figli. 
Lei ovviamente ha sempre gli immensi sensi di colpa, ma valà alla fine dice, posso far tutto e ci provo se restiamo uniti. Ma và!!! E questa sarebbe una soluzione? Se hai un santo di marito lo puoi fare altrimenti impiccati... o ti separi e rimani da sola con tutti gli annessi e connessi. Fico. Davvero una soluzione.

E parlo non da profana. Quando mio figlio era piccolo uscivo la mattina alle 7.00 per portare mio figlio al nido e partire alla volta di Roma (abitavo a Guidonia) dove arrivavo se mi andava bene per le 9 e 30. Uscivo alle 4.00 con l'allattamento e arrivavo sempre trafelata al nido per le 18.00. Poi a casa e di corsa la spesa e la cena. Poi il bagnetto eppoi... ero stanca morta e crollavo sul letto. Visto le malattie assorbite in pochissimi mesi lo abbiamo tolto dal nido e mio marito ha preso 6 mesi di aspettativa. Allora lo si poteva fare per fortuna. Solo che poi quando arrivavo a casa io, li trovato carini carini a giocare con una casa in condizioni di assetto di guerra. I piatti del pranzo e molto altro. Così' iniziavo a fare la cenerentola per finire all'incirca verso le 10.00 di sera, dove ogni tanto nel pulire la cucina a gas calde lacrime si mescolavano con il detersivo. Mio marito ha sempre e solo giocato con mio figlio, preso questo incarico non abbiamo fatto mai a cambio e spesso ero invidiosa, lo ammetto. Sarei voluta stare io a giocare tutto il giorno con mio figlio e invece oltre a sentirmi una mamma di merda, al lavoro mi massacravano perchè non ero a tempo pieno fino a sera. 
Io ricordo quegli anni come un grande incubo. Una grande cappa, un velo che pendeva sulla mia testa e non mi faceva capire un cazzo.
Ero dentro un meccanismo fino a quando sono crollata e lì sono stati cazzi. Ma questa è un'altra storia. 

n.b.:  non sò cosa sia successo al mio blog ma non riesco a rispondervi - non funziona il tasto rispondi - booo

8 commenti:

  1. Ho sempre fatto la mamma-mamma ed il mio consorte era mediamente disponibile, ma ho comunque il ricordo degli anni dell'infanzia dei miei figli come un mezzo incubo ^_^

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    1. vorrei tanto tornare indietro con la consapevolezza di oggi... e mandare a fanculo un po' di gente... compreso il mio lavoro.

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  2. Ricordo anch'io il periodo da incubo, la mancanza assoluta di alcun aiuto da parte di mio marito, per fortuna devo ringraziare i miei genitori che hanno compensato dopo che l'asilo nido "privato"!!!! con la seconda bambina mi disse che era meglio non portarla più , perché aveva un'otite dietro l'altra e problemi di adattamento e che la baby sitter (privata) andò un mese in Messico.
    E poi reprimenda ogni sera dei miei genitori per qualsiasi cazzata... che periodo tremendo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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    1. per fortuna che c'erano i nidi fino alle 19.00 di sera - anche se privati - certo i nonni sono meglio, però le cose gratis si pagano sempre in un modo o l'altro, no?!!!

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  3. Ho fatto" solo" la mamma perchè la prima figlia era praticamente sempre malata, quando è nato il secondo, qualche tempo dopo trovai un lavoro da commessa ma sforavo con l'orario dell'asilo e mia suocera mi disse che era troppo vecchia per aiutarmi.
    Ora, 15 anni dopo, la cara vecchina fa la baby sitter alla bisnipote di 4 mesi ed io vengo giudicata una fallita per essere stata una mamma nullafacente.
    Tanto di giudicano comunque....

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    1. consolati...
      mio suocero per andare a fare il volontario in ospedale con il suo bel camice e tanto di tesserina che attestava il suo egoismo buonista, non è mai venuto a casa quando mio figlio era ammalato (spessissimo - visto che era asmatico e senza anticorpi) e non ci ha mai aiutato - mentre mio padre con mia madre in ospedale in varie situazioni ha sempre trovato il tempo - ... nel frattempo le mie assenze per malattia bambino avevano scatenato le mie "colleghe" che mi "consigliavano" di licenziarmi...

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  4. Se penso a quello che ho passato per essere una madre efficiente e una lavoratrice decente, ancora mi sento male. Per questo preferisco non parlarne.
    Il film l'ho visto: una vera schifezza, senza capo né coda, assolutamente scollato dal mondo reale. Una commediola sdolcinata, appunto...

    Elisa, vado via per qualche giorno, ma poi torno. :) Ti abbraccio.

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    1. Ambè... meno male che mi hai avvisato!! he he
      DIVERTITI - CIAO

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