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mercoledì 22 maggio 2019

Lucca e il Museo dell'emigrazione

Mai vista città più bella.

Città di Chiese, di Torri, di piazze e di vie, tutte ben curate e pulite.
Meravigliosoo il camminamento fuori la città, sulla cinta muraria.
Una città così piacevole, così calma, così piena di vita e di bella gente.
Negozi di un certo livello (niente cinesi) e davvero un piacere passeggiare. Vasi di fiori e biciclette fuori ad ogni negozio.
Cura e pulizia.
Tutto quel verde così curato è stata una gioia per gli occhi e per l'anima.
Ho perso il conto delle pasticcerie e delle gelaterie, di grandissimo livello. Dolci buonissimi e anche i gelati. Ho assaggiato un pasticciotto con il riso e la crema che quasi svengo.
Certo il giorno di pioggia è stato un po' antipatico, ma era davvero tutto così bello da passare oltre.

Tantissimi turisti devo dire.
Inoltre c'era la giornata dei giardini aperti e abbiamo visitato alcuni giardini niente male.

Ma le aiuole con le rose intorno agli alberi mi hanno davvero commossa.
Giuro!!
Abituata allo squallore e alla sporcizia di Roma questa città non mi sembrava vera e davvero ho sentito e desiderato per un attimo fare un'altra vita e avere la possibilità di vivere in un posto così bello.

Mi rendo conto che sono ferita dentro da tutta la bruttura che ho dentro nel vivere circondata da mondezza ogni santo giorno. Sono malata e me ne accorgo così.



Lucca è stato anche l'incontro con un Museo molto interessante, il Museo dell'immigrazione a cura della fondazione Paolo Cresci.
Una scoperta bellissima, con foto e documenti della storia dell'emigrazione italiana in tutto il mondo.

Leggo sul libro "sotto tutti i cieli" passaggi che noi ignoriamo e che farebbe bene che fossero di dominio pubblico, perchè purtroppo si dimentica. ...

"la valigia è stata a lungo simbolo dell'emigrazione, prima della valigia c'era il fagotto, un pezzo di stoffa, uno scialle nel migliore dei casi. La flotta di velieri adibiti al trasporto dei migranti furono chiamate le "navi di Lazzaro" per le condizioni per noi oggi inimagginabili."
"Il paradiso terreste promesso dalle guide in realtà era ben altro. Soprattutto in America erano molti gli italiani che venivano respinti. Sbarcati a Ellis Island eran sottoposti a controlli molto severi. Una drastica selezione respingeva coloro che erano affetti di tracomatosi (congiuntivite oflalmica), indigenza estrema, età giovanile o età troppo avanzata, addirittura stato civile, le vedove con bambini non venivano accettate senza un documento che attestasse un parente o un amico che potese sostenerli). Inoltre con la Literacy Act del 1917, una legge sull'analfabetismo, furono moltissimi gli immigrati respinti, soprattutto per gli italiani meridionali."
storie di intolleranza
"la storia dell'emigrazione italiana è costellata da tragici episodi di xenofobia, sia in Europa che in America... elementi comuni erano i pregiudizi razziali e culturali, il timore di ripercussioni economiche per il massiccio afflusso di immigrati...

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