Con un'amica decidiamo di prendere un thè in un bar molto particolare, perchè al suo interno c'è una libreria, e infatti si chiama "bar heminguey".
Odoriamo il profumo che sale dalle nostre tazze e mi guardo intorno.
Una copertina ha attratto il mio sguardo e lo compro.
È il 1987 quando in libreria appare "Casalinghitudine"
e le ricette di cucina entrano a pieno titolo nella nostra
letteratura. Allora non si poteva immaginare che quel libriccino
sarebbe diventato un piccolo classico e che quel titolo sghembo
avrebbe conquistato il proprio posto nei dizionari. A distanza di
quasi trent'anni dalla sua prima edizione, questo manuale-manifesto
viene riproposto per la prima volta con una nota dell'autrice che,
con affetto e ironia, ne ripercorre le tappe di ideazione e stesura.
"Casalinghitudine" è un ritratto del nostro Paese, che
Clara Sereni ha potuto tratteggiare raccontando di sé e della sua
generazione attraverso il cibo. Ogni piatto ha un ricordo da portare
alla luce: la minestra dei Sette Grani evoca la maternità, la pasta
e fagioli rappresenta il Sessantotto, un polpettone scandisce il
consolidarsi di un'amicizia e una frittata di zucchine può diventare
l'immagine di una frattura storica, quella di suo padre, Emilio
Sereni, intento a discutere con Pietro Nenni sulla spiaggia di
Formia. Il cibo diventa così un vero e proprio linguaggio
extra-verbale, capace di creare legami e di esprimere sia affetti,
sia disamori.
Leggo quindi la storia della scrittrice Clara Sereni e la recensione sul libro stesso.
Clara Sereni è una scrittrice, traduttrice e giornalista nota anche per l'attività politica e associazionistica. Dopo esordi romanzeschi (Sigma Epsilon) ha pubblicato con successo racconti e traduzioni dal francese. È stata a lungo presidente della Fondazione Città del Sole, impegnata in prima linea sulle tematiche della salute mentale.Grazie al suo Via Ripetta 155, pubblicato da Giunti, entra a far parte dei dodici semifinalisti del Premio Strega 2015.
La parola casalinghitudine ha una data di nascita che è il
1987. In quell’anno, la scrittrice Clara
Sereni scelse questa parola per dare il titolo
a un suolibro. Scelse la parola e la
inventò, la coniò di sana pianta perché prima non esisteva.
Tra l’altro, la coniò bene perché unì all’aggettivo
casalingo il suffisso -itudine e
da quel momento in poi, grazie anche al grande successo del
libro, la parola si è diffusa nella lingua italiana. Con
quale significato? Il primo significato, se andiamo a cercare
la parola nei dizionari, è quello di condizione della casalinga.
Naturalmente Clara Sereni non alludeva a questo significato.
Il suo era un libro di storia personale e di storie familiari,
ricostruite anche attraverso il racconto dei
piatti tipici, delle ricette tradizionali della
propria famiglia.
Dicevo che la parola ha avuto seguito, ha fatto strada e si è diffusa nella nostra lingua, ma con sfumature di significato diverse. Al significato originario, quello che dicevo essere riportato in tutti i dizionari, se ne è aggiunto poi uno un po’ diverso, quello della condizione di chi sente i lavori domestici come limitazione alle proprie aspirazioni. E, ancora un significato ulteriormente estensivo, è quello che ricorda o quello che evoca il piacere di vivere nelle mura domestiche, dedicandosi ai lavori della casa.
Il successo della parola casalinghitudine è dovuto forse anche alle molte sfumature di significato che possono esserle attribuite. La parola casalinghitudine è registrata ormai da molti anni in tutti i vocabolari della lingua italiana.
_____________________________________________________
E adesso veniamo a noi. Dopo tutta questa prefazione alla fine della lettura avevo un sapore amaro in bocca. Il libro è stato brutto, ricette a parte e ho detto tutto.
Scritto male anzi malissimo e passando di palo in frasca senza motivo facendo un gran casino tra passato e presente e futuro. Odio i libri disordinati in relazione temporale, mi confondono.
Passa dal matrimonio ai figli poi a quando aveva 12 anni poi di nuovo fidanzata... e insomma, ma che cazzo... lo posso dire!!!!
Sulle ricette invece faccio un grande elogio, perchè sono veramente ricette di altri tempi.
Il problema è che questa scrittrice è una persona molto fredda e strana. Mah... non capisco davvero il suo successo.
Dicevo che la parola ha avuto seguito, ha fatto strada e si è diffusa nella nostra lingua, ma con sfumature di significato diverse. Al significato originario, quello che dicevo essere riportato in tutti i dizionari, se ne è aggiunto poi uno un po’ diverso, quello della condizione di chi sente i lavori domestici come limitazione alle proprie aspirazioni. E, ancora un significato ulteriormente estensivo, è quello che ricorda o quello che evoca il piacere di vivere nelle mura domestiche, dedicandosi ai lavori della casa.
Il successo della parola casalinghitudine è dovuto forse anche alle molte sfumature di significato che possono esserle attribuite. La parola casalinghitudine è registrata ormai da molti anni in tutti i vocabolari della lingua italiana.
_____________________________________________________
E adesso veniamo a noi. Dopo tutta questa prefazione alla fine della lettura avevo un sapore amaro in bocca. Il libro è stato brutto, ricette a parte e ho detto tutto.
Scritto male anzi malissimo e passando di palo in frasca senza motivo facendo un gran casino tra passato e presente e futuro. Odio i libri disordinati in relazione temporale, mi confondono.
Passa dal matrimonio ai figli poi a quando aveva 12 anni poi di nuovo fidanzata... e insomma, ma che cazzo... lo posso dire!!!!
Sulle ricette invece faccio un grande elogio, perchè sono veramente ricette di altri tempi.
Il problema è che questa scrittrice è una persona molto fredda e strana. Mah... non capisco davvero il suo successo.
ahahah :-D questo mi piace delle tue recensioni: non c'è mai "buonismo", se un libro merita lo dici, se non lo fa... lo stronchi. E così dovrebbe sempre essere ;-) Sicuramente non lo comprerò.
RispondiEliminaNon avevo mai sentito questo termine, in me evoca l'idea della casalinga che, essendo sempre tra le mura domestiche, finisce per isolarsi e provare solitudine. Il che può senz'altro succedere e, a maggior ragione, succedeva sicuramente in passato. Estendo tale condizione a tutti quei lavori e attività dove giocoforza si finisce per isolarsi dal mondo, che non sono poche.
Poi dipende molto da persona a persona, personalmente sono sempre stato un po' orso: preferisco essere isolato piuttosto che in una baraonda di gente... se proprio non si riesce a trovare una giusta via di mezzo :-)
www.wolfghost.com
Io non riesco ad essere falsa e purtroppo pagandone sempre il prezzo sono estremamente sincera con tutti e tutto... spesso per questo motivo stò sul cazzo a molti che non amano tanto questo approccio. Figuriamoci sulle recensioni poi. Io sono spesso istinto e le cose le dico di pancia, come mi sento.
EliminaComunque si anche io non avevo mai sentito parlare di questo termine e per affrontare il tema casalinga, è stato sempre un mio sogno nel cassetto. Purtroppo per pagare un mutuo mi sono rovinata la vita, perchè al lavoro mi hanno massacrata subendo violenze di ogni tipo per vent'anni.
Sinceramente era meglio stare a casa e crescere mio figlio.
... eh ma a di solito non è una scelta, c'è chi può e chi no...
EliminaNella vita ci sono i problemi e i fatti. I primi si possono risolvere, quindi bisogna "solo" impegnarsi. I secondi... bisogna solo imparare ad accettarli :-)
A volte in palestra o in altri luoghi sento giovani che parlano di acquisti di belle case come fossero noccioline. Poi, ascoltando, scopro che spono partiti dalla casa regalata o lasciata dal papà :-) Io e mia moglie a sgobbare per l'affitto, altro che regalo! :-D Ma è così, inutile prendercela...
www.wolfghost.com
Da come eri partita mi sembrava una lettura simpatica.... invece non lo leggo di certo, anch'io non amo i libri con continui salti temporali che mi creano confusione. Sicuramente le tue recensioni lasciano il segno!!!
RispondiEliminaBaci
Può fare recensioni una che scrive sto con l'apostrofo?
RispondiElimina