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giovedì 17 marzo 2016

Sto camminando... ma ma

 Mangiare i piatti che adesso cucina mio figlio mi emoziona tantissimo... si cuore di mamma. Orgogliosa quando studiando all'alberghiero è arrivato per ben due volte secondo a diversi concorsi di cucina. La stoffa grezza era tutta lì... 
 (foto a destra: involtino di coda alla vaccinara ricoperto di cialda di riso croccante, con cicoria e guazzetto di patate di Sutri accompagnato con mentuccia romana)

Ecco credo che malgrado io abbia sbagliato tutto nella vita in fondo sono servita a creare qualcosa di buono.
 Questi ravioli sono stati inventati una sera per caso mentre ero a cena con la mia famiglia al ristorante, ravioli di ricotta e noci e peperone umbro con zafferano e pere.
Perchè io adoro le pere in cucina e le metto anche in ricette pensate all'improvviso. Certo è che non mi vengono buone come le cucina lui.






La vita  è come questa nave, forse per questo ho sempre amato i quadri con i velieri in balia di venti e mari agitati. Sapevo che era il mio destino.
Domani sono 6 anni che mia mamma è morta. Mi manca tantissimo e pensare che ci litigavo spesso e tanto. Eppure solo dopo la morte ho capito quanto la amassi veramente e anche se me lo avevano detto tutti non è la stessa cosa. Quando ci passi e riscontri che è vero ti rammarichi di non averci creduto veramente a questa cosa. 
Sono madre, sono stata moglie eppure spesso mi riscopro figlia come in un ciclo di personaggi che sono e racchiudono la stessa persona ... chi siamo veramente? Il complesso quadro dei nostri sogni, dei nostri desideri, dei ricordi e dei rammarichi, dei dolori e delle ferite. Eppure siamo quì ... a volte ci riscopriamo anche bambini come se il tempo fosse passato troppo in fretta e non ci abbiamo capito un cazzo


6 commenti:

  1. Ci sono cose, potrebbe essere anche una sola, per cui la vita ha senso di essere vissuta :-)
    Noi viviamo parecchi anni, che sembrino pochi o tanti, è inevitabile che subentri una sorta di assefuazione nel contesto in cui ci troviamo a viverla, incluse le persone. Te stessa usi l'espressione "solo dopo la morte ho capito quanto la amassi veramente", che significa non certo che non l'amavi, ma che semplicemente non te ne rendevi pienamente conto. La verità è che è normale, non siamo fatti per essere sempre consapevoli dei nostri sentimenti: è... troppo impegnativo per una società dove si corre dalla mattina alla sera.
    E' giusto? E' sbagliato? Certamente la seconda, e dovremmo cercare di evitarlo, di prendere coscienza di noi e delle nostre emozioni e sentimenti. Ma, ripeto, è normale caderci.
    Sono d'accordo con la conclusione. Noi siamo ciò che siamo stati, è inevitabile. Però spesso ce ne dimentichiamo e pensiamo... come dire, di essere come siamo indipendentemente dal nostro passato. Ma noi siamo il prodotto del nostro passato. Per questo è difficile cambiare, altrimenti lo faremmo tutti di continuo.
    Poi ogni tanto ci svegliamo, ci capita di guardarci indietro, e... di restare basiti dal tempo che è passato.
    www.wolfghost.com

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  2. io invece ho le idee molto chiare. come per l'alimentazione. può essere anche molto piacevole assaggiare piatti nuovi e inconsueti ogni tanto. però preferisco sempre la semplicità e sapori netti. ciao

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  3. Siiiiii cuore di mamma, come ti capisco!!! Certo non c'è paragone tra il mio di 3 anni e il tuo abilissimo cuoco, ma è che sono già calata bene nel ruolo di mamma....anche se mi rendo conto che anche amando moltissimo la mia, che tra l'altro guai non ci fosse, sono consapevole di quante volte manco nei suoi confronti.....ma è una ruota che gira, come dici tu, finchè non si prova non ci si rende conto!!!
    Proprio bravo tuo figlio e sono belle soddisfazioni!!!
    Baci

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    1. con una mamma brava come te ...avrà un gran futuro
      Grazie Laura e Buona Pasqua

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