Pagine

lunedì 2 aprile 2012

Orecchiette, taralli e il mare…

Per me Bari era la città degli sbarchi e quindi sono stata felice di andare a trovare una mia amica andata in pensione e trasferitasi lì da Roma e farmene un’idea tutta mia. In primis ho notato che questa città ha davvero bei negozi e belle vie per passeggiare, soprattutto ci sono tantissime macellerie equine (un sogno per me… ormai a Roma si contano sulle dita ed essendo la mia famiglia di origini pugliesi praticamente ci sono cresciuta dentro una macelleria di carne equina, era il nostro appuntamento settimanale, quasi un parco giochi…), una babele di odori e profumi, soprattutto nelle stradine interne. Tanti i bar chic e i negozi da sposa, bomboniere, accessori e scarpe per matrimoni. Anche le pasticcerie specializzate per torte altissime, decoratissime e fantastiche non si fanno attendere, qui è proprio un business.
Sono arrivata di sera e subito sono entrata nell’atmosfera religiosa di questa città. Una madonna bellissima con un vestito di pizzo nero era portata a spalla nelle chiese del quartiere, con tanto di gigli bianchi, ceri accesi e uomini vestiti di bianco di una loro confraternita. Si sentiva l’attesa delle persone, tante famiglie anche con i bambini piccoli e tanti anziani. E si sentiva, quasi ti entrava nella pelle, l’emozione e la riverenza che si sprigionava al suo passaggio. Sembrava di stare dentro un piccolo paese e non dentro una città.
La mia amica non mi ha fatto mancare al mio arrivo le orecchiette con le cime di rapa, che ho comprato poi il giorno dopo direttamente dalle vecchiette a Bari vecchia, quasi una piccola Napoli con tutte quelle viuzze strettissime dove si respira aria di altri tempi. Le donne che fanno le orecchiette a mano, lavorano dentro le loro cucine che sono aperte sulla via come se si entrasse dentro un’unica casa e loro sono lì che fanno la pasta fatta a mano e la mettono al sole su grandi ceste a rete. 
Percorrendo le strette viette si arriva alla Chiesa di San Nicola, dove la prima cosa che noti sono i bambini che giocano felici a pallore nel piazzale intorno. Eppoi vedi il mare… blu e brillante. Tutto quel bianco e quello stile bizantino che svetta il cielo, fanno un certo effetto. Nella cripta che accoglie le reliquie del Santo stanno celebrando una messa ortodossa. E’ così emozionante assistere ad un rito diverso dai nostri. La Chiesa di San Nicola è imponente e altissima, bianca e semplicissima, esattamente come l’altra Basilica.
Tornando indietro entriamo dentro la Fortezza Normanna degli Svevo. Oggi siamo fortunate. A quanto pare deve arrivare in mattinata il Ministro da Roma e quindi è tutto lindo e pinto, tutti in giacca e cravatta, piante in affitto nel cortile che abbelliscono il tutto e poliziotti ovunque. Che culo… però. Una donna tutta elegante con dietro un lacchè indica piccoli pezzettini di carta in cortile e li fa raccogliere solerte. Ho pensato fosse una mezza matta ricca, quelle fissate con gli ordini. E invece scopro che è la Direttrice del Museo… hi hi.  
A pranzo la mia amica mi prepara riso, cozze e patate, parmigiana di zucchine e un assaggio della famosa stracciata di mozzarella (la burrata la conosco e sinceramente è buona ma un tantino pesante). Ci facciamo anche un giro di taralli e biscotti locali e anche un bel pisolino. Oggi il sole è stato caldo e si stà bene al fresco della camera da letto. Essendo il sabato delle Palme andiamo a messa e assisto ad un rito di altri tempi. Mi ha fatto un po’ sorridere vedere tanto attaccamento, diciamo che non ci sono abituata. Comunque le palme che ci danno all’entrata non sono ancora benedette e quindi si aspetta con ansia che il prete faccia tutto il giro dei banchi per benedire con l’acqua le palme di tutti i presenti. Leggo sguardi ansiosi di vecchiette che sperano di non essere saltate dal prete e allungano il collo cercando di capire se devono aspettare o spostarsi. Sono così tutti presi da essere un tutt’uno con il celebrante e la lettura del Vangelo secondo Marco si trasforma in una piece teatrale a quattro voci. Bellissimo e toccante. Al momento del cestino si affollano troppe vecchiette volontarie e alcune vengono rimandate ai banchi. Altro sorrisetto carogna, lo ammetto, ma tutto questo “ardore” diciamo che diverte un po’, forse non ci sono semplicemente abituata. Sempre da stronza mi domando davvero quanti bravi cristiani ci siano a quella messa tanto da avere ormai solo posti in piedi, compresa me stessa. Tutta questa partecipazione sarà di facciata o è veramente sentita. Comunque mi è piaciuto starci e viverla un po’ così, in comunione di altri tempi e con il mio piccolo ramo di ulivo da portare a casa.
Stasera si cena con fave e cicoria, altro piatto tipico pugliese. 
Ma sono curiosa di assaggiare il pesce. Domani è giorno di mercato al porto e la mia amica mi porterà a vedere i pescatori che vendono le loro mercanzie. Accidenti che spettacolo!! E ho anche assaggiato i ricci!! Buonissimi. Mi dicono che la pasta con i ricci è una vera delizia, ma se la fanno pagare cara. E ci credo! Un piatto di ricci, 5 euro. Però è uno spettacolo vedere tutto quel pesce ancora vivo nelle vasche, dove polpi e polipi giganti cercano di scappare con i loro tentacoli lunghissimi. Mi fanno una tenerezza, poverini. Sembra che capiscano la fine che li attende. Alcuni pescatori sbattono con violenza i polipi piccoli sul pavimento del molo, sembra per ammorbidirne la carne. E insomma mi godo lo sguardo sulle barche coloratissime e saluto la città. 
E’ tempo di ripartire e tornare a casuccia bella. Sono contenta di aver fatto questo viaggio, non tanto nelle mie origini, visto che i miei nonni erano di Andria/Barletta. Ma questo sarà forse un altro viaggio. Intanto le signore delle orecchiette mi hanno ricordato il tavolo della cucina di mia nonna, sempre pieno di questa pasta messa ad asciugare. Non ho mai imparato, forse ero troppo piccola. Ma è stato un peccato. Si sono perse anche le ricette dei dolci che faceva mia nonna, con le mandorle e il vino cotto. Forse una zia ha le ricette ma non le ha condivise e ormai in famiglia ci siamo tutti allontanati un po’. Peccato.
Ultimo assaggio prima di salire sul treno è un pezzettino di scarcella, un tipico dolce pasquale che sembra la semplice pasta delle crostate fatta in varie forme con un uovo sodo. Sopra gli zuccherini colorati. Io ho preso una colomba e comunque l'ho riportata quasi intera a casa. Ci farò colazione.

12 commenti:

  1. Sai che non ci sono mai stata e mi hai fatto venire voglia di andare... per non parlare di tutto quello che hai mangiato! Mi hai fatto venire l'acquolina ed ora vado a preparare la cena, anche se non saranno i piatti meravigliosi che hai gustato. Adoro la Puglia e l'ho conosciuta solo pochi anni fa. Lecce, Otranto, Santa Maria di Leuca, Gallipoli, Alberobello,... I colori, i sapori e tutto quel mare stupendo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. e invece sai che a me manca tutta la Puglia!!!
      Mi hanno detto essere bellissima e prima o poi dovrò organizzare...

      Elimina
  2. Vai sul mio blog ce una sorpresa per te

    RispondiElimina
  3. accidenti quanti viaggi che fai???! hai vinto all'enalotto?! :-)))
    bella terra la puglia!! sia il panorama che la cucina che il mare bellissimo!! e anche le città anche quelle piccole, come otranto e la bellissima trani !! bari l'ho visitata solo di passaggio. sì tanto bianco accecante e azzurro e verde degli olivi...bel viaggetto sì!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. magari avessi vinto all'enalotto!! Certo non sarei andata a Bari!!! ... scema.

      Invece non ho praticamente speso niente, perchè sono stata una ospite super coccolata e la mia amica non mi ha permesso di pagarmi nemmeno il caffè al bar!!

      Elimina
  4. Non sono mai stata in Puglia, ma c'è stato mio marito qualche tempo fa ed è rimasto letteralmente innamorato di Bari!

    RispondiElimina
  5. Non ci sono mai stata, a volte si va tanto lontano e poi ci si dimentica della nostra bellissima Italia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sante parole... è quello che dico anche io ultimamente e stò scoprendo essere vero

      Elimina
  6. Ho visitato la Puglia ma non conosco Bari, vorrei andarci perché penso che la parte vecchia, riqualificata, sia bellissima.
    Quanto alle macellerie quine non condivido il tuo entusiasmo, sono quasi vegetariana :)

    RispondiElimina
  7. io non riesco ad essere vegetariana - in verità mangio tutto anche se vorrei limitare la carne

    RispondiElimina