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mercoledì 25 gennaio 2012

Il Rinascimento a Roma. Nel segno di Michelangelo e Raffaello

Visita guidata gradevolissima, non tanto per i quadri (di cui alcuni di pregio) ma quanto per il ripasso di storia della storica dell'arte che ci ha fatto fare il percorso della mostra.
Dove studiando la differenza dei corpi di Michelangelo e Raffaello, si vede lo studio anatomico di base e la differente ricezione sensoriale. Infatti Michelangelo studiò anatomia a Firenze insieme a Leonardo da Vinci e con la protezione della famiglia Medici (sezionando i cadaveri - Tanto che quando Leonardo tentò di fare la stessa cosa a Roma fu cacciato per negromanzia).

Corpi morbidi e non esagerati per Raffaello e corpi gonfiati quasi esageratamente scultorei di Michelangelo. Che in tal modo ha voluto espressamente figurare lo sforzo fisico quasi delle anime che ascendono al paradiso e poi inevitabilmente molte ne cadono. Il libro dell'Inferno in mano all'angelo dipinto al centro è esageratamente grande in confronto a quello del paradiso. Questo moto circolare del giudizio universale è sintomo di un messaggio di forza e sacrificio e volontà di arrivare al signore, solo lui decide chi è degno di rimanere e chi deve ridiscendere agli inferi. E per la prima volta i corpi sono tutti nudi, a differenza dei precedenti giudizi universali. Questo perchè Michelangelo ha annullato le classi sociali, il ricco e il povero sono la stessa cosa. E questo è innovativo e incredibile per l'epoca. Dove infatti in tutti i quadri si dipinge il personaggio commissionato con sfarzo o meno, con gioielli o meno, a seconda dello status sociale. Invece in questo affresco sono tutti uguali, è Dio che decide chi è degno e chi no.
Da questo punto di vista non lo avevo mai studiato. Fin da piccola mi ha impressionato questa raffigurazione di corpi così esagerata e non ne comprendevo il motivo. Adesso diciamo che ho focalizzato un perchè emotivo che mi ero sempre chiesta.

In questa mostra si collega la pittura alla morte di Raffaello (1520) e quindi a Martin Lutero e la Controriforma, il Sacco di Roma e il conseguente Concilio di Trento.

Molti sono i magneristi esposti, evidenziando lo stile pittorico "alla maniera di ...Michelangelo e Raffaello" che diede poco spazio alla creatività, visto che dopo Michelangelo e Raffello si era raggiunto il massimo e si poteva d'ora in poi solo copiare. Il conseguente Concilio di Trento fisso poi le regole per i colori e i modi della pittura. Dentro questa gabbia furono costretti a dipingere per quasi 200 anni e solo Caravaggio ebbe il coraggio di spezzare le regole e ovviamente pagarne le conseguenze.
Il Barocco, generalmente considerato l'espressione artistica della Chiesa post tridentina, non è in realtà che l'espressione del nuovo ordine e del potere ritrovato dalla Chiesa dopo le divisioni e i ripensamenti del XVI secolo.

Il palazzo che ospita la mostra purtroppo non è visitabile, anche se mi dicono essere bellissimo. Alla fine della mostra abbiamo goduto di un thè caldo con dolcetto alla caffetteria del museo, dove per la prima volta in vita mia ho visto un filtro in vero cotone di foglie di the. Un po' di classe e di lusso che non guasta.
Dopo, veloce incursione alla Feltrinelli nella vicina Galleria Colonna. Come volano i pomeriggi così.
Veramente poi c'è stato anche il teatro sperimentale, ma la finisco quì, altrimenti questo post diventa lunghissimo e dopo non lo legge nessuno... he he

8 commenti:

  1. La bellezza di vivere a Roma. Però l'incursione alla Feltrinelli la faccio anche io qua :-)

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  2. Molto interessante, anche io non avevo mai osservato il Giudizio Universale secondo gli aspetti che racconti.
    Alla Feltrinelli hai fatto un buon bottino? ;-)

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  3. Che bello leggere queste spiegazioni "tecniche" del perche' delle scelte del dipinto! Da ignorante dell'argomento, mi piace l'arte ma non l'ho mai "tecnicamente studiata", tutto cio' (come il motivo del libro esageratamente grande) mi stupisce e diverte (in positivo!) molto! :-D

    www.wolfghost.com

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  4. alla feltrinelli volevo comprare tutto ... ma alla fine ho preso il libro sulla società letteraria che ho accennato post fa e un libro di catherine dunne sulle amiche...

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  5. Mi piace e mi rilassa la storia dell'arte, peccato non aver granché da visitare dalle mie parti, ma appena vado in giro ne approfitto. Come pure le librerie, ci passerei le giornate mi attraggono come calamite e fatico ad andarmene senza almeno un libretto appiccicato... e sì che ho il comodino strapieno e non sempre il tempo di leggere la sera...

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  6. Interessantissimo! Se trovi buone guide è tutta un'altra cosa! redcats

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  7. Il commento al giudizio universale di Michelangelo, sul Manierismo e la pittura Barocca testimoniano la superficialità dell'autore dell'articolo,l'incapacità di capire i processi artistici e culturali che hanno animato gli artisti ,surrogando il pensiero deforme di un visitatore distratto in un articolo che pretende di spiegare ciò che non si è compreso.In particolare il Manierismo fu un momento di creatività che ci apre alla comprensione dei fenomeni artistici e culturali di quel periodo.

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    1. Io penso che il parere di una storica dell'arte non sia nemmeno comparabile al parere di una persona che si firma anonimo

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