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lunedì 23 maggio 2016

Tutta colpa di un libro




Il problema con i libri usati è che portano con sé il proprio passato. Non sono appena usciti dal torchio dello stampatore, infilati in una scatola e recapitati al negozio. Vengono abbandonati qui dalle persone che non li vogliono più. Come orfani di un romanzo di Dickens. Vengono scartati quando le persone vanno avanti con la loro vita. Sono troppo pesanti da traslocare oppure occupano troppo spazio. E' così che finiscono qui. Noi dobbiamo liberarli dalla loro vita precedente in modo che possano incontrare coloro che li vogliono.

Ecco questa frase che è scritta in questo piccolo libro non mi trova completamente d’accordo. Una lettura deliziosa come non mi capitava da tempo. Avevo perso il sapore e la sensazione di felicità che capita quando incontri un libro che ti trascina dentro e ti avvolge con la sua storia. Ecco questo libro lo ha fatto con me e per questo lo segnalo come consiglio di lettura.
Ma comunque, riflettevo, io sono una lettrice che abbandona i libri, ma non per mancanza di spazio, lo faccio solo perché desidero che viaggino in altre vite e che vengano sfiorati da altre mani. E’ troppo triste per un libro pensare di stare  immobile dentro una libreria per anni. E’ come morire e invece i libri sono vivi.
Credo fermamente che siano loro a trovarci, sempre.
Per questo non li tengo prigionieri ma li regalo o li do in donazione ai canili che li vendono per il  loro finanziamento.
Anni fa ho regalato molti libri alla mia biblioteca di zona. Poi mi sono accorta che tengono centinaia di libri chiusi negli scatoloni forse per mancanza di spazio e allora non li dono più a loro.

Vi racconto solo l’inizio di questa storia. Magari vi faccio venire la voglia e la curiosità di continuare. La protagonista del libro è una ragazza single e disoccupata che passa le sue giornate nella libreria di libri usati del suo amico … e fino a qui forse la trama è molto simile ad altri libri che parlano di biblioteche, librerie e libri, ma il punto interessante è il mistero che circonda l’incontro con una copia logora e ingiallita “ dell'Amante di Lady Chatterley “, i cui  margini delle pagine nascondono la corrispondenza di un uomo e una donna che non si conoscono, Henry e Catherine. 1961, riporta in calce una pagina… ed è solo l’inizio di una conversazione WhatsApp di altri tempi… Parole d'amore e corteggiamento, frasi piene di gentilezza e passione, fino all'ultimo messaggio, una richiesta di appuntamento… Chi sono i due? Saranno riusciti a trovare il coraggio di guardarsi negli occhi e rivelare la loro identità?...

11 commenti:

  1. Ho la sensazione di averlo letto, il titolo?????

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Finalmente nella mia mente si è aperto un varco, l'ho letto ed è stata una piacevole lettura!

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  4. quindi, se non capisco male, un libro preso in prestito in biblioteca e annotato in alternanza dalla coppia di sconosciuti.
    ciao

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  5. Decisamente particolare la trama di questo libro e molto affascinante pensare come si possa essere sviluppata e conclusa la storia tra i due...
    Per quanto riguarda i libri, i miei, quasi tutti letti e quelli che ancora aspettano sono stati scelti per esserlo, restano con me perchè fanno parte della mia vita e mi fa piacere tenerli anche per poterli rileggere. Confesso che sono molto gelosa di loro e li impresto a fatica per non correre il rischio di perderli come purtroppo è già successo!!!
    Baci

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    1. Io purtroppo non ci riesco, è più forte di me. Tenere un libro è come ucciderlo e non lo faccio

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  6. adoro leggere libri usati, adesso ne sto leggendo uno stampato nel 1928.... su D'Annunzio

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  7. ... tra l'altro trovo che sia una bella idea, quella di scriversi usando i bordi di un libro intendo, e poi diventa una storia nella storia, per la delizia di chi quel libro se lo becca successivamente! ;-) Però non mi suona tanto come whatsapp, perché questo lo usi con chi conosci, più come un "sito di incontri" piuttosto, ma di quelli di una volta, dove ancora non esistevano nemmeno le foto e si andava completamente al buio :-D
    La grande differenza però sono i tempi "rilassati": tra una lettura e una scrittura avevano il tempo di sognare :-) Forse di sognare anche troppo, e la realtà, si sa, raramente è in grado di pareggiare i sogni. Ma almeno si potevano illudere per quelche tempo, no? ;-)
    www.wolfghost.com
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