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venerdì 25 maggio 2012

IL PORTONE


In questo diario in cui scrivo da molto tempo di solito non ho mai messo filtri, ma per correttezza avverto, se il contenuto del post potrebbe essere troppo invasivo. Le nostre parole a volte possono diventare pietre ed entrare come un bulldozer dentro l’anima di chi ci legge e questo non è sempre giusto. E’ vero che qui ci raccontiamo e ci sfoghiamo, ma in fondo non è sempre facile dire o non dire. Mi sento di farlo e di condividere, raccontare ma non per pietà. Quella non la voglio e mai la vorrò. E’ solo un episodio, una piccola fetta della mia vita.
E’ che ho varcato il portone, quel portone, lontano dall’ospedale, in un’area riservata (lontano dagli occhi, immagino), dove ho telefonato per prendere un appuntamento e mi hanno detto che dovevo avvertire alla reception quando arrivavo, che sarebbe sceso qualcuno a prelevarmi ed accompagnarmi. Quando ho detto con chi avevo appuntamento e mi sono seduta ad aspettare ogni tanto lanciavo uno sguardo a loro, quelli della reception. Mi guardavano senza farsi vedere o essere invadenti, ma sapevo che stavano cercando un segno, qualcosa che mi avrebbe contraddistinta. Magari un livido, oppure occhiali scuri. O forse solo la mia vergogna e la testa bassa, di chi deve nascondere qualcosa. Certo mai avrei immaginato di varcare un giorno la porta di un centro antiviolenza. Però era necessario e la consapevolezza di voler essere aiutata e ammettere di avere un problema importante mi ha fatto trovare il coraggio. Sapevo che sarebbe stato difficile raccontare e spiegare, soprattutto reggere il loro sguardo e sapere che anche se professionisti, dall’altro parte sono abituati a vedere chissà cosa. Anche loro a cercare ferite e io quasi ad essere dispiaciuta di non averne una da mostrare, anche se dentro di me ci sono cicatrici così profonde che mai si rimargineranno veramente e sanguinano e fanno male. Violenza psicologica. Difficile spiegare le umiliazioni, le piccole azioni che ti distruggono piano piano e minano la tua persona tanto da dubitare di te stessa. Le chiama prove di amore e di fedeltà. E invece sono angherie e ricatti e azioni che ti spingono a fare cose che non vorresti fare ma quando sei dentro la tela del ragno, ti divora e basta. Prigioniera. Sei solo una prigioniera. In fondo non chiedo molto. Solo parlare e trovare qualcuna che abbia subito le mie stesse vicende. Eppure mentre parlo e leggo i movimenti dall’altra parte, penso che ho fatto male a venire, tanto nessuno può capire veramente. Passi solo per una cogliona, una che è stata vittima consenziente del mostro di turno. Brava, hai vinto un biglietto per ingenuolandia, cazzi tuoi. E adesso che vuoi da noi. Hai fatto male a farti usare e fottere e umiliare, dovevi avere più rispetto di te stessa. Ma certo daiii!!! Se avessi saputo difendermi non sarei entrata qui cazzo. Stò imparando a difendermi prendendo coscienza che dovevo farlo da tempo e che ci ricasco a cicli e che adesso si è passati anche alle violenze fisiche. Bè allora è un’altra cosa. Ah davvero!!! Ma se dentro sono tutta rotta, massacrata dai ricatti e dall’autostima che scende e ogni volta mi uccide lentamente… è sempre peggio, perché ogni volta chiede di più e ti umilia di più. E’ una persona malata che non ha coscienza del male che fa e non ha senso morale. Semplicemente non prova sentimenti di nessun genere e non sente la responsabilità di quello che fa o che costringe a fare. Per lui sei solo una cosa. E’ molto pericoloso. Ma và!!! Devi fuggire … lontano. E se non potessi fuggire!!. Lo devo affrontare e combattere. Potete insegnarmi a farlo? Ma sai, qui ci sono avvocati, se vuoi parlare con loro e denunciare. No, non voglio denunciare. Non mi crederebbe nessuno e sarebbe solo una battaglia persa. Le prove, dove sono le prove. Pessima idea venire qui. Lo sapevo che dovevo difendermi. Ok come non detto, ho sbagliato portone.  
Intanto ho deciso che non voglio più essere una vittima… poi si vedrà.
Non sono io quella sbagliata anche se ci ho sempre messo il cuore e poco la testa. Almeno sono fortunata, io so amare e so cosa significa dare amore. Non posso dire la stessa cosa degli egoisti patologici, che felici non lo saranno mai, perché sanno solo prendere e nella loro inquietitudine non si sentiranno mai appagati davvero. Sono anime perse nel buio. Narcisisti, appunto. Ho sempre pensato che Narciso fosse solo un giovane bello che si rimirava in un lago e mai ho preso coscienza in questi anni che fosse una pericolosa patologia, che spinge chi ne è affetto, a seguire il proprio piano senza considerare minimamente che dall’altra parte c’è una persona. Vede solo se stesso e quello che vuole lui. Troppe volte ha fatto finta di non vedere le mie lacrime e le mie sofferenze. Troppe volte mi ha umiliato oltre ogni limite, ma l'ultima violenza è stata la più orribile. Non volevo crederci, lo guardavo negli occhi e non potevo credere che lo facesse proprio a me. Ancora e ancora. Ho avuto la forza di fermarlo e dire basta. Le sue perversioni sessuali sono diventate le mie, ma adesso non voglio più cedere o far finta che sia amore. Non lo è. E' solo violenza, è solo costringere qualcuno che ti ama a fare qualcosa che non vuole e che lo ferisce oltre ogni limite. Ricatti ancora. E gli altri uomini. Adesso basta, non voglio più essere un giocattolo nelle sue mani. Ho sempre pensato che queste cose accadessero nei film o al massimo agli altri. E invece mi sono trovata coinvolta mio malgrado. Non posso cambiare il passato e quello che è successo ma posso cercare di andare avanti e riprendere in mano la mia vita. Anche se sono costretta a vederlo ogni giorno, adesso so che devo tenerlo lontano. Anche se per lui non è cambiato niente. Mi ama.


Trovato su Wikipedia: “Il disturbo narcisistico di personalità è un disturbo della personalità il cui sintomo principale è un deficit nella capacità di provare empatia verso altri individui. Questa patologia è caratterizzata da una particolare percezione di sé del soggetto definita “Sé grandioso”. Comporta un sentimento esagerato della propria importanza e idealizzazione del proprio sé - ovvero una forma di amore di sé che, dal punto di vista clinico, in realtà è fasulla - e difficoltà di coinvolgimento affettivo. La persona manifesta una forma di egoismo profondo di cui non è di solito consapevole…” .... a trovarlo prima noooo!!!!

Sempre cercando su internet ho trovato questo, che racchiude praticamente tutta la sua persona e quello che mi ha fatto: “La diagnosi secondo il criterio DSM IV richiede che almeno cinque dei seguenti sintomi siano presenti nella persona:1. Senso grandioso del sé ovvero senso esagerato della propria importanza2. È occupato/a da fantasie di successo illimitato, di potere, effetto sugli altri, bellezza, o di amore ideale
3. Crede di essere "speciale" e unico/a, e di poter essere capito/a solo da persone speciali; o è eccessivamente preoccupato da ricercare vicinanza/essere associato a persone di status (in qualche ambito) molto alto4. Desidera o richiede un’ammirazione eccessiva rispetto al normale o al suo reale valore
5. Ha un forte sentimento di propri diritti e facoltà, è irrealisticamente convinto che altri individui/situazioni debbano soddisfare le sue aspettative
6. Approfitta degli altri per raggiungere i propri scopi, e non ne prova rimorso.
 7. È carente di empatia: non si accorge (non riconosce) o non dà importanza a sentimenti altrui, non desidera identificarsi con i loro desideri
8. Prova spesso invidia ed è generalmente convinto che altri provino invidia per lui/lei
9. Ha una modalità affettiva di tipo predatorio.” Identikit di un mostro sociale…Praticamente una persona pericolosissima da cui scappare a gambe levate… e io che ho insistito 10 anni non sapendo e riconoscendo che era malato e non solo stronzo!!!!!
 



23 commenti:

  1. se non lo decidi tu non lo può fare nessuno. purtroppo sono (otto?) anni che ti conosco e finora non hai voluto prendere una decisione giusta verso te stessa, con l'aiuto di una psicologa ovviamente.
    domani alla casa della donna c'è un seminario sull'abbandono, alle 10.00. se vuoi venire... iscriviti allo 06 7 68193001.

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    1. grazie ele ma domani mattina devo andare all'ospedale ad accompagnare mio figlio FBF, i denti.

      Sicuramente mi sento più forte e questa intanto basta... ciao

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  2. Non ti ama. Questa è la premessa. In quella che io chiamo la mia vita precedente, e che ha portato alla fine del mio matrimonio, ho vissuto con una persona depressa ed egoista che pensava di essere il centro del mondo, sempre insoddisfatta di tutto, che mi ha reso la vita difficile, anche se mai con violenze fisiche o sessuali.
    Sono riuscita a fare l'unica cosa sensata: l'ho lasciato. E ho iniziato quello che definisco un secondo capitolo della mia vita, con una persona che mi fa stare bene e con cui sono serena e con cui rido ancora dopo tanti anni.
    Ti auguro di trovare la forza di troncare sena mai guardarti indietro. Certamente troverai un'altra persona che ti farà dimenticare tutte le brutture che stai subendo.
    Se ti facesse piacere parlarne a voce, io ci sono.

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    1. spero che la vita mi dia un'altra occasione o forse no - adesso stò bene da sola o meglio con me stessa

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  3. Ti conosco da troppo poco tempo, anche solo per alzare lo sguardo ed incrociare i tuoi occhi, leggerò con calma il tuo post e rifletterò. Concordo assolutamente con Pyp non c'è amore!
    Per fortuna posso assicurarti che la vita di occasioni ne offre, non solo nel senso di incontri con l'altro sesso. Si può essere serene già la tua consapevolezza ti mette sulla buona strada.
    Un abbraccio affettuoso

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  4. Ti ama? Chiudi nell'unico modo in cui non mi sarei aspettato, con la certezza che ci sia amore. Quello che descrivi tu, invece, è abuso, violenza, aggressione e da questo ci si può difendere eccome, cominciando da se stessi e dalla presa di coscienza che non avremo una seconda occasione, una seconda vita per trovare la via della dignità e delle felicità. O adesso o mai più.
    In bocca al lupo, Elisa, so che ce la potrai fare.

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    1. Spero sempre in un suo trasferimento ... credo che mi aiuterebbe molto

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  5. Un cazzotto nello stomaco il tuo post Elisa, però un passo avanti verso la tua libertà perchè il mio parere, se lo accetti e scusa la franchezza è che ti ha schiavizzata e trascinata con la scusa dell'amore fuori confine. Ti abbraccio e coraggio, magari sarà un percorso lungo ma ce la farai, hai già preso coscienza.

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    1. ho preso coscienza ma fa un male cane avere la conferma di amare e non essere amati

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  6. Ci sono persone che sono troppo egoiste per saper amare e altre che amano troppo e che si annullano per rendere felici gli altri, accusando se stesse se non ricevono amore, perchè pensano di non meritarlo. Invece tutti meritiamo di essere amati, eccome se lo meritiamo, e quando non succede non è colpa nostra. Non perdere tempo con chi non ti merita, ama prima di tutto te stessa e non umiliarti più a mendicare amore da chi è malato di egoismo e insensibilità. Come ti hanno suggerito gli altri trova il coraggio di troncare. Fatti rispettare. Sarà dura, ma poi capirai che ne è valsa la pena. Un abbraccio!

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    1. non si tratta solo di egoismo ma di una vera patologia in una persona che sembra normale e invece è gravemente disturbato

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    2. Purtroppo le persone disturbate sono sempre di più oggigiorno, e quando ce ne rendiamo conto tanti danni sono già stati compiuti. Il fatto che tu ne abbia preso atto è positivo e ti aiuterà a prendere la decisione giusta, anche se difficile.

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  7. Pero', scusami... tutti i torti non ce li hanno: se gli abusi che subisci sono tali, poco importa che siano materiali o mentali, devi perlomeno prendere in considerazione l'idea di andartene, almeno non scartarla a priori. Devi capire perché insisti, se davvero c'è qualcosa di tangibile che ti impedisce di andartene o... se è il tuo orgoglio ferito a non voler mollare! Attenzione, perché è risaputo che l'orgoglio - che nulla ha a che vedere con l'amor proprio (anzi) o con la dignità - fa più danni delle armi!

    www.wolfghost.com

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    1. lasciare il lavoro di questi tempi non è cosa - ho chiesto il trasferimento varie volte in questi anni ma non mi è stato accordato

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  8. Scusa se, pur non conoscendoti per nulla, mi permetto di intervenire. Evidentemente ciò che hai scritto mi ha colpito particolarmente. Nella tua storia ho visto, pur con molte differenze, un piccolo riflesso della mia: la violenza psicologica, soprattutto, la disistima, il disprezzo continuo, ciò che ti porta a non sapere più neanche tu cosa sei e cosa vali, a non sapere più ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Arrivare a sognare la morte come liberazione e non riuscire ad affrontare quello che è l'unico percorso possibile, quello che tu stessa sai che dovresti fare...
    Invece è possibile, doloroso ma possibile. Ora sono sola, ma serena e ho ricominciato a pensare.
    biba

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    1. serena dici... queste ferite sono così profonde che non si guarisce mai - come bambole rotte che non si aggiustano-- ciao cara

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    2. Sì, invece. Devi sapere che dentro di te, ma molto in fondo, c'è un piccolo sole pulsante che non aspetta altro che di risalire in superficie. Ti abbraccio.
      biba

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  9. doloroso questo tuo post e molto difficile dirti qualcosa.
    anche io ti suggerirei la fuga, prima che la cosa peggiori e dalle violenze psicologiche si passi a quelle fisiche e poi, tutto ad un tratto, sia troppo tardi e si legga la notizia dell'ennesimo femminicidio.
    perché chi "ama" così tanto, pensa che tu sia robba sua.
    intanto hai iniziato a parlarne, ed è un bene: ho amiche che si lasciavano picchiare e si vergognavano per questo, e non dicevano una parola ... donne intelligenti, colte, insospettabili!
    non so darti altri consigli, forse i migliori te li avranno dati al centro, ed è un bene comunque che tu sia andata, è un primo passo verso la tua difesa.
    prova a chiedere il trasferimento motivandolo: a volte si trovano interlocutori più sensibili di quanto ci si aspetti.

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    1. si riesco a parlarne e con il pensiero ogni secondo della mia vita... ho saputo ieri che verrà trasferito per altre motivazioni - sperare sempre che un giorno sia meglio

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  10. sono tipo molto libero e disinibito e quindi per me va bene quasi tutto. però occorre l'accordo. la violenza è il contrario di questo. la responsabilità resta personale e questi comportamenti sono assolutamente riprovevoli e da condannare, ma forse hai commesso degli errori. un abbraccio. ciao

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    1. il mio unico errore è stata l'ingenuità e l'amore che insieme sono una tragedia

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