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lunedì 19 marzo 2012

Festa del papà

Non mi ricordo quello che scrivo ogni anno ma quest'anno è diverso, perché da quando mia madre è morta mio padre è cambiato e non è più il papà che conoscevo. Questo estraneo è lontano da me e mia sorella e preso da sue cose. Così ricordo il papà che mi ha insegnato ad andare in bicicletta, quando togliendo le rotelline ci reggeva il sellino per non farci cadere. Ricordo il papà che costruiva aquiloni con la carta da giornale e le canne e faceva la coda lunga con le strisce di giornale e lo faceva alzare nel cielo con lo spago. Ricordo il papà che ci faceva trovare lo zabaione sbattuto al mattino quando c'erano le uova fresche e magari anche il ciambellone. Ricordo il padre che impastava la pasta fatta in casa e distribuiva le fettuccine su tutti i piani di appoggio per farle asciugare. Ricordo il papà di quando ero bambina perchè era il mio eroe e mi sembrava un uomo giusto, senza macchia e senza paura. Eppoi sono cresciuta ...
Anche questa festa è per i bambini ... da grandi non ha più tanto senso.

9 commenti:

  1. Cerca di capire tuo padre: sarà preso dai pensieri che volano immancabilmente a tua madre (a proposito, mi dispiace molto!!!) e pur non volendo si sentirà un po' staccato da voi. Per quanto riguarda l'immagine del papà-eroe, è vero è una cosa dell'infanzia che tutti abbiamo provato e che già alla mia età si è volatilizzata. Perchè da piccoli il papà è colui su cui contare, colui che può fare tutto... semplicemente perchè siamo piccoli e il mondo ci appare troppo immenso, allora ci rifugiamo dietro nostro padre, che essendo adulto affronta le situazioni con più facilità... Poi crescendo questo pensiero sfuma fino a svanire. Iniziamo a vedere i genitori non più come supereroi ma come persone, con i loro pregi e i loro difetti e di questo ci dispiace enormente, perchè infondo li preferivamo prima...

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    1. a volte mi chiedo da che pianeta vieni... se già ti fa questo effetto sei molto più pratica di me -
      Io almeno l'ho idealizzato ingiustamente per molto più tempo

      E sai io non devo e non voglio capirlo

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    2. Chisaà... forse provengo da una qualche galassia popolata da ragazzi che amano scrivere e vivono per i libri... o magari sono semplicemente strana! XD

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    3. strana non direi... particolare per i tempi odierni si.
      Io ho iniziato a leggere grandi libri a 9 anni (Buffalo Bill - 800 pagine) e quando ad 8 anni ho lasciato la scuola per un'altro quartiere ho chiesto all'insegnante come regalo un libro sul medioevo. Secchiona mi hanno detto i compagni. Il mio compagno di migrazione aveva invece scelto Sandokan.
      Ricordo ancora quel libro perchè aveva immagini molto belle.

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  2. I tuoi ricordi d'infanzia così teneri mi hanno fatto ricordare alcune cose che anche mio padre faceva per me. Per es. mi aveva costruito dei trampoli di legno su cui camminavo in giardino. O tante altre cose simili. Adesso è molto molto anziano, ma ancora in sé e presente. Credo che sia una fortuna.

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  3. che cose tristi ed amare scrivi ...
    hai sicuramente i tuoi motivi, ma mi sembra un peccato.

    le feste del papà, della mamma, degli innamorati, dei nonni, del pincopallino sono solo invenzioni per indurre le persone sin da bambine a comprare cose stupide ed inutili.
    senza senso per i piccoli e per i grandi (della serie "come ti costruisco il bravo consumatore")

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  4. No, non ha più senso, ma ne hai di ricordi stupendi, da portarti nel cuore...

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  5. Veramente la festa è proprio del papà o del babbo, come si faceva chiamare il mio da noi figlie. E' chiaro che cambia la prospettiva da adulti e noi diventiamo a nostra volta genitori. E' la solita ruota della vita che gira. Il senso siamo noi a poterlo o volerlo dare. Come per la festa per la donna o tutte le altre, può essere motivo di riflessione, apprezzare il buono e provare a migliorare ciò che non va bene. Nella mia famiglia capitava lo stesso giorno del compleanno di mia madre e a mio padre dispiaceva, scherzando, essere considerato in secondo piano, declassato. Ognuno fa quel che può e spesso se non riesce a fare meglio è perché porta con se sofferenze che ha subito, non per sua volontà. Io non riuscivo ad apprezzare mio padre, vedevo soprattutto le sue mancanze, ma ora che non c'è più mi rendo conto che mi ha lasciato tanti valori positivi ed amato a modo suo, come poteva.

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  6. Non riesco a rispondervi perchè dovrei spiegare troppe cose e non voglio... un bacio a tutte

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