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martedì 13 aprile 2021

Storie di resistenza

In un angolo di bookcrossing per caso trovo questo libro.

Sono molto incuriosita da questo tipo di libri  e quindi vi entro con piacere. 

Ed è stato davvero una bella scoperta. Ambientato a Roma, tra i miei quartieri, Centocelle, la Casilina, la Tiburtina, prima che arrivasse tutto e c'erano solo campi di papaveri rossi e spighe verdi... Mio ricordo di bambina nel '77, figuriamoci come poteva essere nel '45!!

La strage di Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la Liberazione degli Americani... senti un sapore che sa di storia e di qualcosa che ci hanno raccontato, ma scendere dentro questi libri è sempre una grande meraviglia e scoperta, malgrado il dolore che trasudano. 

Io ho un vicino di casa che ha 84 anni e ha vissuto l'occupazione nazista a Roma e la liberazione. Era di trastevere e in questi anni mi ha raccontato tante storie di guerra, che non si leggono nei libri. E' per questo che mi piace anche leggere questo genere di libri.

I bambini hanno usato i fucili, rubato cibo, farina, uova, latte. E la fame e la paura che hanno vissuto non è paragonabile a niente di ciò che viene rubata all'innocenza di un ragazzo.

Gli ho chiesto varie volte se potevo aiutarlo a mettere tutto su carta e stampare un libro.

Non vuole, dice che non interessa a nessuno e che soprattutto i giovani non vogliono sapere della guerra. Forse ha ragione lui, ma c'è ancora qualcuno a cui interessa sapere...

4 commenti:

  1. Molto interessante

    Se posso dire la mia.
    Molto interessantissimo, proprio

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  2. Mia madre abitava a Piazza Vittorio, di fronte al "Palazzo del Freddo" Fassi.. per anni il gelato più buono di Roma.. durante la guerra quel palazzo fungeva da deposito per derrate alimentari, e mia mamma mi raccontava che sventrato durante un bombardamento, tutto il quartiere fece razzia di pasta e farina.. festa grande quel giorno.. e noi qui, ora, "devastati" dal Covid.. vabbè..

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  3. Mio padre, che è morto due anni fa a 95 anni, durante la seconda guerra mondiale , è stato preso , messo sul treno e portato in Germania, dalla quale è riuscito a scappare e a tornare a casa a piedi, attraverso la Foresta Nera. Aveva tanto da raccontare e, una sua parente, ogni tanto lo chiamava per mettere per iscritto quello che aveva vissuto. Ma lui non amava raccontare di quel periodo, forse non voleva neanche ricordare le cose brutte che aveva visto. Era sua madre, mia nonna, con la quale vivevo, che mi raccontava tutto quello che era successo , durante la guerra e la sua disperazione di non saper più che fine avesse fatto il figlio,fino alla gioia di quando è tornato.Io ascoltavo con interesse. Secondo me, il passato insegna sempre e, questi ricordi devono restare ed essere conosciuti, come testimonianze dirette perchè, ormai, i ragazzi di allora non ci sono più. Le testimonianze , a mio parere, devono restare per non commettere gli stessi errori del passato. Il libro che presenti deve essere interessante per questo. Grazie per gli auguri . Saluti.

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  4. un libro direi attuale, col 25 aprile alle porte

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