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venerdì 15 novembre 2019

Empatia... questa sconosciuta

Un articolo letto da poco su Elle che parla di emozioni, narcisismo e relazioni mi da' lo spunto per una riflessione.

Una riflessione che riguarda l'empatia, una cosa che fa parte di me da sempre e non solo mi rende diversa ma mi espone al dolore degli altri con un tasso di sensibilità che non è proprio adatto a questa società di oggi.

Ogni sguardo è un libro aperto e non parliamo poi degli animali. Altro che San Francesco.

Sento troppo e vedo troppo.

Sono altresì circondata da narcisisti di ogni livello e forma, parassiti di emozioni e attenzioni, con buona dose di egoismo e indifferenza.

Ecco, l'indifferenza appunto che io non riesco proprio a tollerare e capire. Sicuramente un difetto grande da parte mia e soprattutto una non rassegnazione verso tutto questo.

E quindi ecco che sul sociale non riesco proprio a stare ferma o indifferente.

Ho ripulito una intera pineta in quattro mesi, 20 sacchi di mondezza varia e ora è solo prato. Stessa cosa quando passeggio in un parco. Ho sempre una busta dietro per raccogliere e buttare. Eppoi segnalazioni varie allo 060606- comune  di Roma. Buche, potatuta del verde, ama e insomma quello che vedo segnalo.

Il problema è che intorno a me tutto mi ferisce. Anche in famiglia e sul lavoro è davvero un problema gestirmi. Non sono molto contenta di essere così, e a volte sono costretta ad isolarmi e difendermi, soprattutto da chi cerca di approfittarsi di questa cosa.

Una settimana fa c'era una Lamborghini posteggiata sotto il mio ufficio. Passando con le colleghe, tutte a rimirar direi, tranne io, che avevo scorto un gattino nero che si riparava sotto la ruota. Si, effettivamente non sono normale.

Comunque tornando all'articolo, facendo i soliti studi delle Università americane che sembrano non avere mai un cazzo da fare, la nostra società, malgrado garantisca condizioni di vita migliori rispetto a quelle di trent'anni fa, offre però meno sosegno sociale, uno scarso senso di appartenenza alla comunità mentre le famiglie sono sempre più isolate anche nel problema separazioni. E quindi?
Quindi ormai drogati di social media siamo quasi anestetizzati, incapaci di capire e di capirsi.

La cura? Insegnare le emozioni fin dalle scuole materne, salutando con un ciao e un abbraccio.
Leggere tanti libri, che ci insegnano ad entrare dentro altre storie e quindi in empatia con i protagonisti. Effettivamente io leggo molto da quanto avevo 8 anni, credo proprio che sia stata questa la mia fregatura. Una lettrice in fasce ...

3 commenti:

  1. Insegnare i sentimenti, questo è ciò che dovrebbero fare famiglia e scuola, perché i sentimenti non si hanno per natura ma si imparano. E leggere tanto. Anch'io leggo tantissimo, e mi ritengo fortunato ad avere questa passione. Una volta assistetti a una conferenza di Umberto Galimberti. A un certo punto - si parlava appunto di libri e letteratura - disse una cosa che non ho più dimenticato: "Quando tu leggi, abbandoni la tua visione del mondo per entrare nella visione del mondo del libro che stai leggendo, e se tu hai tante visioni del mondo non puoi votare Salvini". Ho fatto di questa frase un mio piccolo punto fermo.
    Ciao.

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    1. davvero interessante... la frase dico. Si diciamo che è un modo per viaggiare e comunque apre la mente

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  2. Già, che fregatura i libri. Ne so qualcosa. Come di empatia.

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