Pagine

mercoledì 24 luglio 2013

Letture estive



Leggendo un commento sul blog di Ele ho pensato alle recenti letture. Nei giorni di riposo ho terminato due libri che mi hanno lasciato l’amaro in bocca.
Spero di spiegarmi bene. Io adoro leggere ma quando leggo un libro insulso ho quasi la sensazione di perdere tempo. E’ vero che i libri si scelgono e molte volte invece ci scelgono loro, dico io, perché in fondo devono dirti qualcosa, ma a volte il dubbio è amletico. Leggere o non leggere, questo è il dilemma. Non lascio libri a metà, prima o poi negli anni li termino, per una questione di principio. Per esempio ci ho messo quasi 8 anni per finire “cent’anni di solitudine” e tanti altri giacciono nel mio armadio dei libri.


Stò andando fuori tema, come sempre. Ritorno in riga per dire che non mi sono piaciuti per niente, ecco. “le ricette segrete della cucina dell’amore” è stato l’ennesimo romanzo sulle ricette-amore-cucina filo americano in cui c’è sempre il lieto fine e alla fine diventano tutte cuoche fantastiche con un compagno per la vita super perfetto. Non vorrei essere volgare, ma lo sarò. Mi sarei rotta il cazzo di leggere queste storie del cavolo, pseudo romantiche a lieto fine. La vita reale è altro e anche se la chiamano lettura di evasione, io invece ho la sensazione di essere prigioniera. Si, prigioniera del lieto fine a tutti i costi. Essendo un libro che parlava di ricette italiane l'ho sopportato ma è stata tanta la tentazione di urlare a squarciagola.
I primi libri che lessi su questo argomento furono anche carini, ma una volta aperto il filone, adesso ci entra anche tanta mondezza. Ricordo “tre quarti di arancia” o “la metà di niente” o “chocolat”… Insomma forse dovrei resistere dal comprare ancora libri su questo argomento.
Cambiando completamente genere mi aveva incuriosito “Ascolta la mia ombra”. Molte volte mi faccio attrarre dalle copertine dei libri oltre che dalla trama. Certo un bambino che parla con le ombre è un tantino fuori dal comune, è come parlare con la propria anima. Dentro il vuoto se non fosse stato per pochi minuti in cui mi ha fatto piangere. Calde lacrime che scorrevano sul mio volto al ricordo della mia mamma e delle tante, troppe volte in cui dici “lo facciamo domani “ o “glielo dico dopo” pensando che tutto sia eterno. Forse anche questo è stato un messaggio, un ricordo e doveva arrivare a me.
Però ho fame di altro, ecco. Ho come la sensazione di aver bisogno di perdermi in qualcosa di davvero “pesante”, che riesca non solo a trascinarmi dentro ma farmi desiderare di non uscire. Tanto ne ho decine sul mio comodino da continuare… spero di scegliere bene. Adesso un’altra delusione proprio non la reggo!!






10 commenti:

  1. perderti in qualcosa di pesante? ... no, in estate no, grazie ... è già abbastanza pesante la vita con annessi pensieri e preoccupazioni, io mi dedico a letture più leggere, finito l'ultimo Camilleri per la montagna ho scelto I segreti erotici dei grandi chef di Welsh Irvine che da un po' aspettava sullo scaffale (ma che NON è un libro di ricette-amore-cucina come il titolo potrebbe far pensare), e poi credo mi sparerò un Murakami (che leggerissimo non è)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io devo ancora iniziare "il cacciatore di aquiloni..."

      Elimina
  2. la cucina sta dilagando anche in libreria...

    RispondiElimina
  3. Quattro quarti d'arancia, avevo letto quello tempo immemore fa. Dopo la solitudine dei numeri primi mi son detta che dovevo star attenta a comprar libri. Vero,alcuni li scegli tu,dettata da non so cosa, altri ti scelgono loro..ecco li vedi in libreria e li noti sempre sempre,implacabili,poi li compri,li leggi e a qualcosa è servito. Io ne ho accumulati tanti da leggere e ora cerco pian piano di farli fuori tutti. Un libro biografico con annesse ricette che mi è piaciuto è quello della critica enogastronomica Ruth Reichl "La parte più tenera" la vera storia di come è nata una critica gastronomica nonchè chef, tra ricordi,ricette dell'infanzia..bello,e ha ricette molto interessanti (alcune grassose). Libri molto pubblicizzati con storie d'amore per carità!Dio me ne scampi. L'ultima storia d'amore vera,letta,è l'epistolario tra Kafka e la sua Milena "Lettere a Milena", molto bello. Anche Grossmann ne "Col corpo capisco". Kafka lo adoro, Grossmann dipende. Mentre mi sto perdendo dietro Roth (Philip) di cui pian piano leggerò tutto: amo David Kepesh :-) Ah..e per la cronaca in due giorni ho finito "la principessa che credeva nelle favole"..tanto per farmi male..una vera cavolata che forse qualche principessa in cerca di redenzione vorrà leggere. Io,preferisco le storie di sangue. Che gli amori a lieto fine non esistono. Nè le principesse che vanno salvate.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche per me la solitudine dei numeri primi è stata una grande delusione. Doppia, se si considera che mi è stato regalato e caldamente raccomandato!! Boh!!

      Elimina
    2. A me l'ha regalato Swiff..povero..l'avevo aggiunto alla mia wish list dei libri da comprare e lui per farmi un regalo ha preso quello:-) Infatti mi riprometto di rileggerlo..anche solo per provar ad apprezzarlo per lui..mi spiace sennò (lui sa che a me è piaciuto..)..:-)

      Elimina
  4. Bé, a questo punto mi è passata la voglia di leggere la parte di recensione vera e propria e mi fermo alla prima parte del post. Mi chiedo... ma perché quando iniziamo un libro che non ci prende... dobbiamo finirlo per forza? :-D Siamo noi che abbiamo il comando di cosa leggiamo, nessuno ci costringe a farlo. Non nel nostro tempo libero, almeno :-) Un tempo tuttavia facevo anche io così: se iniziavo, dovevo finire. Credo che solo una volta non l'ho fatto perché il libro era davvero illeggibile... uhm... diciamo anche tre o quattro volte :-) Lo stesso era per l'ascolto di un CD, ad esempio. Negli ultimi anni però ho cambiato metodo: come scrivi te, ho troppo poco tempo per buttarlo dalla finistra...

    www.wolfghost.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non riesco a non finire un libro... anche se è brutto e non mi piace.

      Il rimorso mi assale e non mi fa dormire... rimanendo sospesa la domanda per sempre... "come finisce?!!!"

      Elimina
  5. ma non ti capisco proprio elisa...cioè ti capisco ma non farei mai come te !!
    oramai il "rimorso" non mi assale più, anzi penso che il rimorso debba venire a chi ha scritto il libro, che non ha ben fatto il suo lavoro !!
    per cui butto via al primo accenno di noia.
    no, non ci si può imporre persino un libro, una lettura..ma basta con questo masochismo !!

    RispondiElimina
  6. certo un libro con quel titolo le ricette d'amore...bleah. non lo prenderei proprio mai. secondo me tu indulgi in letture troppo zuccherose, e come sai lo zucchero ti fa male....;-)))
    prova a cambiare genere dài !

    RispondiElimina